Dopo il grande slancio di qualche anno fa, Kscope sta vivendo una fase di transizione con uscite meno interessanti o comunque meno innovative rispetto alle precedenti. Tra le band più originali messe sotto contratto di recente dall’etichetta inglese troviamo senza dubbio quella composta dal pianista classico Gleb Kolyadin e dalla carismatica cantante Marjana Semkina. Un chamber prog che divaga nel barocco e nella scena di Canterbury proponendo un'interpretazione unica ed intrigante della musica neoclassica che tanto ha attratto il pubblico indie di oggi. 'The Bell' evolve il messaggio e la ricerca sonora di 'Lighthouse', senza stravolgere troppo ma senza ripetersi. Di modaiolo c'è veramente poco nei russi e la pubblicazione della raccolta 'Ocean Sounds' (da cui è estratta 'Blue Sea') e del disco solista di Kolyadin hanno permesso di prendersi il tempo necessario per regalare a 'Freak Show, 'Sleeping Beauty' e 'Six Feet' i connotati della fiaba. L'apice in scaletta è però 'Lilies', gemma che prende spunto da più ere del diciannovesimo secolo, scenari sovietici, colonne sonore di film d'autore, musica medievale e addirittura Nick Drake e Japan. Per chi ama Chopin al pari di Schubert, Nils Frahm al pari di Olafur Arnalds ed in generale tutto quello che in arte è incontaminato, come la copertina di Constantine Nagishkin.