-Core
We Are Not Your Kind
Slipknot
Roadrunner Records
Pubblicato il 07/08/2019 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Insert Coin
2. Unsainted
3. Birth of the Cruel
4. Death Because of Death
5. Nero Forte
6. Critical Darling
7. A Liar's Funeral
8. Red Flag
9. What's Next
10. Spiders
11. Orphan
12. My Pain
13. Not Long for This World
14. Solway Firth
Songs
1. Insert Coin
2. Unsainted
3. Birth of the Cruel
4. Death Because of Death
5. Nero Forte
6. Critical Darling
7. A Liar's Funeral
8. Red Flag
9. What's Next
10. Spiders
11. Orphan
12. My Pain
13. Not Long for This World
14. Solway Firth

Il grido di dolore proveniente dai sobborghi più malfamati dello Iowa non poteva arrivare ai Maggots in maniera più lancinante. Quello che sorprende degli Slipknot di oggi non è la capacità di compilare un disco pieno di potenziali singoli, compatto e lesivo come i primi lavori, più metal di qualsiasi altra cosa sul pianeta, ma l’urgenza che ancora adesso possono vantare. Fidatevi, è tutto lì. È tutta una questione di urgenza, quella che i Korn stanno per gettarci addosso con ‘The Nothing’, quella che buona parte delle formazioni crossover e alternative metal hanno smarrito nelle fasi della loro discografia. La prematura scomparsa della figlia di Shawn “Clown” Crahan non ha di sicuro migliorato una situazione già ampiamente compromessa. Lo stesso Jim Root, il membro più fedele alle radici che di recente ha dichiarato che se fosse rimasto negli Stone Sour avrebbe fatto a botte con Corey Taylor, si è trovato a confessare come in tanti anni di carriera non avesse mai dovuto far fronte a tanti problemi. Ciò non ha impedito agli Slipknot di dare alle stampe un album terrificante, voluminoso e compatto, un ibrido tra la furia cieca degli esordi (‘Solway Firth’) e l’impianto melodico strutturato delle ultime release. I cinque anni impiegati per portare a termine il processo si riflettono in una manciata di canzoni ossessive e disturbanti, debitrici nei confronti dei pionieri del nu metal ma allo stesso tempo proiettate in una nuova era nella quale le soluzioni estreme non spaventano più ed i ragazzi non sanno distinguere un genere da un altro. L’impatto con ‘Unsainted’ è devastante, i cambi di ritmo si susseguono con velocità impressionante e sembra per davvero di essere sotto palco, immersi nel pogo più violento di sempre e travolti da un cinismo senza limiti (‘Not Long For This World’). ‘Birth Of The Cruel’ richiama alla mente le sperimentazioni di ‘Vol. 3: (The Subliminal Verses)’ ma con un accento sulla componente industrial, il riff portante di ‘Nero Forte’ è di quelli che non si dimenticano facilmente mentre ‘Orphan’ è la riprova che il frontman è progredito dal punto di vista vocale e ha dietro di sé un’orchestra perfetta, capace di esaltarlo al momento più opportuno. ‘We Are Not Your Kind’ è probabilmente l’album col quale gli Slipknot sono riusciti a trasmettere di più la furia delle loro esibizioni dal vivo. Un album che cresce di ascolto in ascolto e ha il pregio di apparire accessibile a dispetto della sua spiccata natura heavy. Un modo sprezzante di voltare le spalle ad una società nella quale tutti si dimostrano in aperto contrasto tra loro e finiscono per guardarsi l'uno con l'altro come nemici, senza cercare un terreno comune. Poco più di tre settimane e usciranno anche Korn e Tool. Roba da sentirsi male per davvero.

Slipknot
From USA

Discography
Mate.Feed.Kill.Repeat. (1996)
Slipknot (1999)
Iowa (2001)
Vol. 3: (The Subliminal Verses) (2004)
All Hope Is Gone (2008)
.5: The Gray Chapter (2014)
We Are Not Your Kind (2019)
The End, So Far (2022)