-Core
Futha
Heilung
Season Of Mist
Pubblicato il 03/07/2019 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Galgaldr
2. Norupo
3. Othan
4. Traust
5. Vapnatak
6. Svanrand
7. Elivagar
8. Elddansurin
9. Hamrer Hippyer
Songs
1. Galgaldr
2. Norupo
3. Othan
4. Traust
5. Vapnatak
6. Svanrand
7. Elivagar
8. Elddansurin
9. Hamrer Hippyer

Di recente la Season Of Mist ci ha regalato grandi album – gli ultimi lavori in studio di The Gift Is A Curse, Mayhem, Craft e Árstíðir sono solo alcuni esempi – ma realisticamente penso che ‘Futha’ sia l’opera più epica e ambiziosa mai uscita per l’etichetta transalpina. Per comprendere a fondo tutto ciò che c’è dietro a questa release bisogna però analizzare la situazione del neo-folk. Gli incroci con industrial e dark ambient, le estremizzazioni apocalittiche e marziali, oltre al riscontro ottenuto da artisti meno ligi alle regole come Rome, hanno finito per confondere le idee ed allontanare il genere dalle proprie origini. Da questo è nata la necessità, per pochi eletti evidentemente, di compiere un passo indietro ma farlo senza perdere in lungimiranza. La visione di Kai Uwe Faust, tatuatore tedesco specializzato in simbologia vichinga, e Christopher Juul, tastierista-produttore danese già attivo con gli Euzen, è stata completata da Maria Franz, straordinaria cantante e performer norvegese che ha evoluto in maniera radicale il suo stile, catalizzando i riflettori dal vivo. Il trio ha precisato come ogni tentativo di associare la loro musica ad ideologie politiche e religiose sia privo di significato visto che l’intento è quello di connettere l’ascoltatore con un’era precedente al Cristianesimo e l’utilizzo di vari idiomi rende ancora più affascinante un viaggio sonoro oscuro ed epico in cui tradizione e poesia norrena sono riferimenti costanti. Gli Heilung si erano già imposti con ‘Ofnir’ ed una serie di esibizioni live trionfali ma questa seconda fatica in studio possiede quanto necessario per consacrarli a livello internazionale e settare gli standard qualitativi per gli anni a venire. Il cantato femminile è predominante e spezza la tensione sprigionata dall’esordio di quattro anni fa in favore di un approccio compositivo nel quale trovano posto registrazioni geofoniche e ambientali, invocazioni spirituali e fragori di antiche armi. I dieci minuti iniziali di ‘Galgaldr’ affermano con forza la totale elitarietà del progetto, ‘Othan’ e ‘Elivagar’ sono forse le tracce che rappresentano al meglio il suono attuale degli Heilung mentre ‘Svanrand’ e l’accoppiata finale ‘Elddansurin/Hamrer Hippyer’ sono gonfie di potere cinematico. È inutile sottolineare come l’ascolto di ‘Futha’ sia riservato solo a pochi, magari non in principio ma di sicuro al momento nel quale ci si imbatte in strumenti come Ravanahatha, corni, campane Hindu o varie antichità provenienti da chissà quale tempio. Il mio consiglio è quello di fregarvene e lasciarvi andare. Verrete trasportati in un’altra dimensione e non vorrete più tornare a casa.

 

Heilung
From Danimarca

Discography
Ofnir - 2015
Futha - 2019
Drif - 2022