Con le dovute cautele, ho l’impressione che la carriera dei ragazzi originari dell’Oxfordshire stia seguendo a grandi linee quella degli Editors. Di album in album stanno aggiungendo degli elementi al calderone compositivo senza snaturarsi e soprattutto rendendo sempre più accattivanti le performance dal vivo. Molti dei progressi sono inoltre dovuti all’incredibile evoluzione del cantato di Yannis Philippakis che al momento è davvero uno dei migliori frontman della scena britannica. In attesa della seconda parte, che uscirà in autunno, ‘Everything Not Saved Will Be Lost Part 1’ corregge il tiro rispetto a ‘What Went Down’ e regala almeno tre-quattro pezzi da urlo che diventeranno presto dei classici in tour. Tra brutalità chitarristiche tipiche del math, divagazioni post rock, stacchi elettronici e passaggi per puristi del pop, i Foals rapiscono l’ascoltatore fin dai primi istanti e lo trascinano dove meglio credono. Imprevedibili e potentissimi, gli autori di ‘Antidotes’ sono cresciuti talmente tanto che possono permettersi qualsiasi cosa ed il grado di pericolosità trasmesso dall’album è punk al cento per cento, sebbene la band abbia poco a vedere con i pionieri del genere. L’addio di Walter Gervers è ormai dimenticato e sulle note di ‘Moonlight’ e ‘In Degrees’ volerete.