Una gemma di industrial rock, sperimentale ma allo stesso tempo estremamente concreto proviene da Detroit e con precisione dal trio che in passato aveva già stupito con ‘Turkish Leather’ e di recente si era riaffacciato sul mercato con il mini ‘Their Body’. Paul Bancell (voce e chitarra), Chris Samuels (synth, drum machine) e Ben Saginaw (basso) amano le atmosfere post-apocalittiche ma pure il dancefloor, godono di una certa esperienza nel settore eppure sembrano ragazzini allo sbaraglio al momento di rendere spigolosi e macabri gli arrangiamenti. Nella capitale della techno si sono costruiti una reputazione importante e adesso, col successore di ‘Into The Water’, tentano di allargare la propria fanbase anche all’estero. Le registrazioni si sono svolte presso gli Hamtramck Sound Studios, sotto la supervisione di Adam Cox, la produzione risulta quanto mai organica ed il digipack elegante. ‘Alone Together’ e ‘Mother Of The Dead’ si rivelano subito due grandi pezzi ad inizio scaletta, ‘Love Cuts’ richiama alla mente certe cose di Cold Cave ma durante l’ascolto vi imbatterete anche in retaggi dei primi anni ‘80, per intenderci Bauhaus e Joy Division. ‘The Offering’ e I Can Hear Your Tears’ sono altri due apici mentre il singolo ‘Through Talk’ si spinge addirittura in territori alt-country.