Dopo un timido inizio il chitarrista e principale compositore degli Airbag ha pubblicato tre solo album nel giro di tre anni ampliando di volta in volta il suo raggio d’azione ed ottenendo un riscontro che, almeno al principio, pareva insperato. Il successore del mini ‘Coming Home’ contiene sei tracce per circa cinquanta minuti di heavy prog, alt rock e dark pop che trattano il tema delle relazioni umane e del senso di perdita, che prima o poi affligge un po' chiunque. Le registrazioni si sono svolte ai Subsonic Society di Oslo ed il missaggio è stato eseguito da Vegard Kleftås Sleipnes per un suono ancora più spigoloso e vario rispetto al passato. Il contributo del batterista Henrik Bergan Fossum, anche lui negli Airbag, e del tastierista Simen Valldal Johannessen (Oak) è importante ma su tutto si erge la chitarra di un musicista geniale che può permettersi pezzi epici come ‘Icarus’, vicina a certe cose degli Ulver, e ‘Stormwatch’, per poi chiudere le danze con uno strumentale atmosferico come ‘Epilogue’. Se amate Porcupine Tree e RPWL, l’imminente tempesta non vi coglierà impreparati.