Nonostante l’emo sia stato più breve rispetto ad altri trend musicali, il gruppo originario di Kansas City ha dimostrato di sapere durare nel tempo e valere più di buona parte della concorrenza per poi però vedere rallentata la propria attività dalla crisi del mercato. ‘Problems’ esce ad otto anni di distanza da ‘There Are Rules’ e cela, in maniera nemmeno troppo meticolosa, un forte desiderio di rivincita. Una voglia di tornare ai livelli di un tempo che ha reso la scaletta più avvincente e colorata di quello che ci si sarebbe potuti attendere. Peter Katis, produttore già a servizio di Japandroids e The National, ha assecondato Matt Pryor nella sua vena lirica, pungente come quando scrisse ‘Four Minute Mile’, rendendo le sfumature pop meno convenzionali. L’eccellente stato di forma mostrato con il mini ‘Kicker’ si riflette in un crescendo di melodie e cori vincenti (‘Satellite’). La colonna sonora è diversa ma ascoltare ‘Problems’ mi ha fatto pensare alle scene iniziali del film ‘Arrestatemi’ quando Sophie Marceau cammina di notte e senza indugio si reca in un commissariato di polizia a denunciare l’omicidio del marito. ‘The Problem Is Me’, ‘Now Or Never’, ‘Waking Up Alone’ e ancora ‘Brakelines’ sono diapositive sonore che fermano ricordi, confessioni e paure represse. In un contesto che ancora oggi funziona.