Quando ho avuto modo di vedere i Babyshambles all’Auditorium Flog di Firenze non mi sono imbattuto solamente nel semi-tragico e grottesco show degli inglesi ma nell’imminente crollo fisico e nervoso di Pete Doherty e Kate Moss, sua fidanzata di allora, che diedero il peggio di loro durante il soggiorno toscano e nel piccolo backstage del locale. Da allora ne è passato di tempo e tra arresti, crisi di identità, riabilitazioni più o meno riuscite e separazioni di vario tipo, la carriera del musicista e poeta che nel ‘97 formò i Libertines con Carl Barât non è più decollata. I Puta Madres sono nati circa tre anni fa al momento di lanciare l’album ‘Hamburg Demonstrations’ ed il tour seguente è stato un successo. Col tempo l’affiatamento con i vari membri è cresciuto e per valorizzarli il bad boy, indicato dalla stampa specializzata anglosassone come l’unica possibilità di salvezza per il brit rock, ha scelto un moniker poco originale ma che suggerisce un approccio compositivo più condiviso rispetto ai due precedenti lavori solisti. ‘Who’s Been Having You Over’ e ‘A Fool There Was’ risplendono in una scaletta, completata tra la Normandia e Londra, sotto la supervisione di Jai Stanley e Dan Cox, che potrebbe rilanciare le sue quotazioni. Tra concessioni latino-americane ed i tipici atteggiamenti bohemienne su cui ha costruito il proprio personaggio, l’album scorre rapidamente e appassiona più di quanto verrebbe da aspettarsi.