Divisi sulla strada da seguire, i Green River si separarono ancora prima che queste sublimi registrazioni fossero disponibili nei negozi dell’epoca. Alcuni di loro cercarono il successo attraverso un’etichetta major (Mother Love Bone) ed altri preferirono rimanere indipendenti (Mudhoney) ma lo spirito che animava il gruppo di ‘Dry As A Bone’ non è svanito nemmeno oggi, a distanza di oltre trent’anni. Quando qualche settimana fa ho ascoltato, tramite il sito di Sub Pop, la rimasterizzata title track dell’unico full lenght dei Green River sono sobbalzato. È stato come tornare indietro nel tempo e la voce di Kim Gordon (Sonic Youth) in ‘Swallow My Pride’ ha risvegliato qualunque mio istinto. Proto-grunge da sballo con la reprise di ‘Queen Bitch’ di David Bowie (‘Hunky Dory’ era) che illumina una scaletta nella quale le influenze punk, metal e rock combaciano a meraviglia senza intaccare l’attitudine primordiale di una manciata di musicisti gloriosi. Totalmente anni ‘80 ma non rileccato e colorato come la maggior parte delle uscite di quegli anni. L’unico colore vivo è quello delle camice di flanella che a Seattle indossavano orgogliosi per distinguersi dagli eccessi glam di Los Angeles. ‘Forever Means’, ‘Together We’ll Never’ e ‘Take A Dive’ sono la colonna sonora di un periodo di transizione fondamentale per comprendere il fenomeno che ha sconvolto l’industria musicale a partire dai demo registrati al Recipricol Studio di Jack Endino, presenti in questa bellissima ristampa.