-Core
Happy In The Hollow
Toy
Tough Love
Pubblicato il 05/02/2019 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Sequence One
2. Mistake A Stranger
3. Energy
4. Last Warmth Of The Day
5. The Willo
6. Jolt Awake
7. Mechanism
8. Strangulation Day
9. You Make Me Forget Myself
10. Charlie’s House
11. Move Through The Dark
Songs
1. Sequence One
2. Mistake A Stranger
3. Energy
4. Last Warmth Of The Day
5. The Willo
6. Jolt Awake
7. Mechanism
8. Strangulation Day
9. You Make Me Forget Myself
10. Charlie’s House
11. Move Through The Dark

‘Sequence One’ inaugura un album che riflette un mood compositivo di altri tempi. Un album costruito su continui sbalzi umorali, flussi di coscienza violenti che spingono verso gli abissi e tanta psichedelia, quella vera e più oscura. ‘Mistake A Stranger’ sono i Manic Street Preachers quando c’era ancora Richey James Edwards. Eppure sono i Toy al mille per mille. ‘Happy In The Hollow’ prosegue poi con ‘Energy’ e ‘Last Warmth Of The Day’, i pezzi più vicini al precedente ‘Clear Shot’, che Tom Dougall in qualche intervista pare avere rinnegato. Di sicuro la band originaria di Brighton si è tenuta lontana da produttori e giornalisti per dare modo alle influenze kraut e shoegaze di emergere ancora più forti. Il leader ha lasciato che anche gli altri membri contribuissero alle parti vocali, forse per dedicarsi alle divagazioni strumentali o forse per accentuare gli spigoli sonori. Una claustrofobia ostentata che, traccia dopo traccia, vi farà innamorare di loro come se fossero i protagonisti di una pellicola in bianco e nero dove le emozioni bruciano sotto il sole dell’unico giorno di sole dell’anno. Qualcosa di sinistro ci aspetta dietro l’angolo eppure non viene da interrompere la propria camminata. ‘The Willo’ è la classica traccia da fare ascoltare ad una ragazza per colpirla al primo appuntamento, molto anni ‘60 e molto noir. ‘Jolt Awake’ potrebbe essere una cover dei Warsaw mentre ‘Mechanism’ appare ruvida proprio come erano ruvide le canzoni dell’esordio. ‘Strangulation Day’ è una ballata, sì perché in dischi come questo capita pure di imbattersi in ballate dal sapore amore, che sarebbe stata bene su ‘And Nothing Hurt’ degli Spiritualized. ‘You Make Me Forget Myself’ e ‘Charlie’s House’ il buio e la luce, la sperimentazione più ardua e la pulizia della musica acustica e analogica, un po' per forza e un po' perché è bella. In chiusura ‘Move Through The Dark’, addio funesto al suono del basso di Maxim Barron, fa tirare un sospiro di sollievo. Non solo il nemico è eliminato ma si ha la consapevolezza che l’incubo possa ricrearsi di colpo ogni volta che si pone il piatto sulla puntina. L’industria musicale non sarebbe in crisi se uscissero di più album come questo.

Toy
From UK

Discography
Toy (2012)
Join The Dots (2013)
Clear Shot (2016)
Happy In The Hollow (2019)