I fan degli Yo Yo Mundi conoscono Andrea Calvo come chitarrista e tastierista del tour italiano di ‘Resistenza’ e saranno felici di trovare Paolo Enrico Archetti Maestri come produttore artistico del suo debutto solista, al pari di membri di New Adventures in Lo-Fi, Cri + Sara Fou (il loro ‘Non Siamo Mai Stati’ ancora riecheggia nel mio stereo) e Tomakin. Echi pinkfloydiani, qualcosa di The Beatles e The Coral ma anche retaggi di un folk asciutto e pregno di significato (Elliot Smith, Nick Drake e Neutral Milk Hotel) per un disco organico che arriva al cuore di chi ascolta senza prendere strane vie. Dopo la splendida introduzione di ‘The Balloon’s Boy’ arriva la solare ‘Circus Days’ e sembra veramente di essere finiti indietro nel tempo tra hippie, acidi e sorrisi smaglianti. Il riff perentorio di ‘Human Noise’, ‘Somebody Must Fall - con il suo incedere poetico e sognante - e ‘A Lost Spring Soul’ - ibrido perfetto tra indie-folk, americana e pop - sono altri passaggi di spessore di questo esordio illuminato, registrato e mixato da Dario Mecca Aleina. Dell’artista piemontese colpiscono soprattutto due versi: “I remember the clouds floating over me, the storm chaser driving his car patiently” e “I see that nothing changes even when it’s getting better”.