Il nuovo progetto promosso da Elastica Records (Antiplastic, Zion Train) si prefigge l’obiettivo di destrutturare la realtà con elementi presi in prestito dal passato e tecnologie avanzate. L’impatto con il sound dei Deleted Soul è impressionante, all’improvviso ci si cala in atmosfere bollenti che possono rimandare alla mente i tempi d’oro del downtempo ma il tutto viene impreziosito ed esaltato dalla componente dubstep e da voci che “ipnotizzano il momento eliminando l'oggi e il domani”. Oltre ad una produzione da sballo, subito si evince uno sguardo avanti anni luce nella cura degli arrangiamenti e nell’inserimento delle parti vocali. Allo stesso modo, scorrendo la scaletta emergono tutte le influenze di Tuzzy, le sue collaborazioni con Almamegretta (‘Not In My Name’ e ‘Black Athena’) Casino Royale e Asian Dub Foundation e la storia della bass music che non può prescindere da Massive Attack, Kruder & Dorfmeister, 4Hero e così via. ‘Fly Like An Eagle’ e ‘No Time To Spread’ illuminano una prima parte piuttosto varia che serve a settare gli standard della release ma soprattutto ad abituare l’ascoltatore ad un certo tipo di atmosfere ed alle storie visionarie di Mario Tucci. A partire da ‘I Do My Part’ si viene investiti da una serie di potenziali hit. ‘Dubnation’ e ‘Lucid Vision’ spiccano senza dubbio ma più che dei singoli episodi è necessario parlare di flusso sonoro, di un concept che ospiti del calibro di Marco Zampoli dei Flame Parade, Donald Renda e Maya Williams hanno reso più colorato ed intrigante. Fino a quel ‘Soul Deep’ che in tanti, produttori e artisti mainstream, hanno inseguito per tutta la loro vita.