Anche se Trent Reznor ha chiesto di considerarlo come un album vero e proprio è inevitabile associare 'Bad Witch' agli altri due EP che lo hanno preceduto, 'Not The Actual Events' e 'Add Violence', non fosse altro perché a tratti le canzoni sembrano provenire dalle medesime sessioni di registrazione. La battaglia nei confronti dell'industria discografica continua e 'God Break Down The Door' pare l'ennesimo colpo inferto a tradimento a chi ha improbamente tentato di classificare la sua musica. Di certo l'iniziale 'Shit Mirror' scatenerà un effetto nostalgia nei fan della prima ora ma da 'Ahead Of Ourselves' il contributo di Atticus Ross e la reverenza nei confronti degli ultimi due lavori in studio di David Bowie emerge lampante. 'Play The Goddamned Part' sembra un pezzo scritto per il Bang Bang Bar di David Lynch, le sue oscure trame ambient si ritrovano alla fine nella traccia che più di tutte merita la vostra attenzione. 'Over And Out' è infatti un destabilizzante loop derivato da 'Branches/Bones' che riflette sul significato di tempo nell'era moderna e riconduce di schianto all'epoca di 'The Fragile' e 'With Teeth'. E quando Trent Reznor afferma di non essere di questo mondo forse ha proprio ragione. EP o album poco conta, ancora una volta i Nine Inch Nails si spingono a livelli elevati e mostrano una densità compositiva che, non solo in ambito elettronico, buona parte degli altri gruppi non riuscirebbero nemmeno ad immaginare.