‘Coupse Et Blessures’ è senza dubbio il miglior album dei transalpini, dediti ad un mix tra dark rock e post punk evocativo e originale che in passato aveva sofferto della mancanza di una produzione competitiva come quella delle release provenienti dai maggiori mercati esteri. Stavolta invece i suoni sono perfetti, Benoit Roux (Alcest) ha svolto un ottimo lavoro ai Drudenhaus Studio di Issé e le profonde liriche composte da Arnault Destal, la quale malinconia è riflessa nella bella copertina, si ergono nella trame strumentali di valore create da Grégory Catherina con la complicità di Guillaume Tesi. Rispetto ai precedenti ‘État Civil’ e ‘L'Heure Et La Trajectoire’ la scaletta può contare su pezzi incisivi, non proprio singoli da classifica ma comunque facili da memorizzare, come ‘Va Dire À Sparte’ e ‘Le Lac’ ed il cantato in lingua madre non inficia affatto la resa complessiva. Resta capire se l’album potrà essere promosso adeguatamente anche all’estero. In caso contrario sarebbe un peccato.