Il compositore e polistrumentista transalpino concede alle stampe nove tracce che completano un approccio solista già meritevole di attenzione coi precedenti ‘Peindre Et Ne Rien Foutre’ e ‘Désenvoûtement’. In quei frangenti la promozione e la distribuzione non erano risultate troppo efficaci penalizzando un artista che fatica ad inserirsi in un collettivo ma singolarmente potrebbe trovare collocazione in numerosi ambiti, senza dubbio quello prettamente sperimentale e avanguardistico. Le registrazioni si sono svolte presso La Mètairie di Palleville, sotto la supervisione di Philippe Dubernet, da ‘Griserie’ a ‘Nimbus’ la tensione è mantenuta costante e l’autore si districa bene tra pad elettronici, batteria e voce. Scorrendo la scaletta la sensazione è che manchi semmai un po' di coraggio al momento di dovere scegliere una direzione artistica precisa da seguire. È apprezzabile la varietà ma a tratti il senso della proposta viene a smarrirsi tra qualche improvvisazione tecnica di troppo.