Fin dai primi secondi il successore di ‘Badillac’ mostra un approccio più anni settanta e stralunato. Tra riverberi, influenze garage, quegli stacchi melodici un po' sporchi e adolescenziali che piacciono tanto alle radio dei college americani, testi scritti di getto e una visione del Sunset Strip modulata dalle ultime tendenze indie, i Together Pangea danno alle stampe un quarto full lenght illuminato da sorprendenti stralci di positività. A tratti pare di ascoltare i Weezer che fanno cover dei Rolling Stones, ‘Money On It’ in tal senso è quasi un plagio e viene “salvata” da un coro talmente brutto che Jagger & Richards, anche impegnandosi, non avrebbero mai potuto concepire. ‘Kenmore Ave.’ e ‘Better Find Out’ spiccano in una scaletta moscia che viene penalizzata dal cantato mediocre William Keegan. Lasciando perdere per un momento suoni kitsch (registrati su nastro magnetico con Andrew Schubert) e vena giovanile (in realtà non siamo di fronte a dei sedicenni..) una voce così avrebbe potuto andare bene ai tempi del grunge (anche se poi qualche talento da quella scena ne è venuto fuori..) ma adesso sa tanto di forzatura o ancora peggio pecca. Va da sé che arrivare alla fine dell’ascolto senza skippare qua e là sia alquanto complicato.