Già membro di Ulver, Grumbling Fur, Æthenor, Laniakea e mente dietro al progetto Mothlite - di cui ricordiamo lo splendido ‘Dark Age’ uscito cinque anni fa su Kscope – Daniel O’ Sullivan ha anticipato l’uscita del suo esordio solista con lo spettrale singolo ‘Hc Svnt Dracones’, lasciando intendere dove sarebbe andato a parare col songwriting. In realtà la visione è più o meno quella ma il materiale appare estremamente vario e raccoglie ispirazione da musicisti e scrittori almeno in apparenza lontani tra loro. Le citazioni dichiarate sono quelle di Ian Johnstone e Ray Bradbury ma sono chiari pure riferimenti a Alice Coltrane, Tony Conrad, Cocteau Twins e Anais Nin. Un ampio raggio di azione, suoni e idee nel quale il polistrumentista espone ancora una volta il suo personale concetto di pop. Il materiale è stato prodotto durante la realizzazione di ‘ATGCLVLSSCAP’ e ‘Hazel’ e l’etichetta di Tim Burgess ha subito creduto nel suo potenziale. I featuring di Linn Carin Dirdal, Jael Reasoner e Astrud Steehouder rendono l’ascolto più vario ma è il timbro solenne ma mai aggressivo dell’autore, e il suo giocare con pop e elettronica, a rendere indispensabili ‘Scorpio Rising Blues’, ‘Sabotage Devices’ o ‘Luminous Fibres’. Da brividi anche ‘The Projector’ e la chiusura spaziale lasciata a ‘Plutonians’ e ‘Plants I-VII’.