-Core
KSCOPE

25 aprile, 12:00 - Sul treno che porta dall'aeroporto di Stansted alla stazione della metropolitana di Liverpool Street. Non fa freddo ma fuori c'è il diluvio. La radio trasmette 'Lotus Flower' dei Radiohead. Decisamente un buon segno.

25 aprile, 14:00 – Doccia veloce e prima di recarmi presso gli uffici della Kscope mi metto alla ricerca di un paio di luoghi storici per i Pink Floyd citati nello stupendo 'Floydspotting'. Giusto per restare in tema.   

25 aprile, 16:00 – Star Street è una traversa di Edgware Road. Uno dei quartieri meno trafficati del centro di Londra. E' una zona dedicata in prevalenza ad uffici ma dove trovano ugualmente posto pregevoli edifici residenziali. Nel primo blocco di case si trova la Snapper. Suono il campanello.  

25 aprile, 16:10 – Dopo le consuete presentazioni mi trovo nella sala meeting circondato da dischi d'oro e splendide raffigurazioni delle migliori release dell'etichetta. Seduti insieme a me, su un comodo divano di pelle scura, Linn Hutchinson, Scott Robinson e Tom Gallacher .   

25 aprile, 16:30 – Tony Harris entra nella sala come se fosse una persona qualunque e si siede accanto a me scusandosi per il ritardo con impeccabile educazione britannica. Abbiamo cominciato senza di lui ma ci sarà tempo per recuperare.  

25 aprile, 17:00 – I microfoni adesso sono spenti, i ragazzi si congedano e tornano ai loro rispettivi compiti ma Tony ha ancora voglia di parlare con me. Oltre un'ora di racconti che tagliano la storia della musica a metà. La passione per il proprio lavoro svela una mente fervida di ricordi che mi lasciano sbigottito. Spesso il protagonista è Steven Wilson. Spesso la linea di demarcazione è rappresentata dalla possibilità di viaggiare col pensiero. Quello che leggerete adesso è solo una piccola parte di quanto ci siamo detti. Il resto lo terrò dentro per sempre.  

Quante persone lavorano qui?
Se consideriamo Tony e Johnny siamo in cinque. Poi ci sono altre persone della Snapper che si occupano della distribuzione del catalogo e di altre label come Peaceville, Mudfish e Charly. In totale siamo quattordici e ci conosciamo bene.   

Come avete coniato post progressive sounds? Oppure è stato il termine a  coniare la label?
In realtà è stato Tim Bowness dei No-Man. Non abbiamo fatto altro che prenderlo in prestito per definire l'etichetta e lo scopo che ci eravamo prefissati al momento di crearla. In un certo senso incoraggiamo le band a seguire l'istinto per produrre novità stilistiche e in generale ci piace chi non si limita al prog. All'inizio ricevevamo decine di demo di gruppi che assomigliavano ai Porcupine Tree e li scartavamo di principio perché non avrebbe avuto senso pubblicarli. Lo stesso Steven Wilson si occupa di cose molto diverse tra loro.   

Chi ha fondato l'etichetta?
L'idea è venuta a Tony parlandone con Steven. La Snapper aveva appena acquisito il catalogo dei Porcupine Tree ma per espressa richiesta del loro leader si era manifestata l'esigenza di creare una sublabel che potesse  pubblicare altre band. Siamo del parere che sia necessario sperimentare col suono per potere lasciare il segno e volevamo costruire una base per le realtà prog e art rock con cui avevamo rapporti. L'avventura è cominciata nel 1998 e dobbiamo ammettere che non avremmo pensato di trovarci qui adesso ad essere intervistati nei nostri uffici da giornalisti italiani.    

Di cosa vi occupate esattamente?
(Scott Robinson) Lavoro con i disegnatori delle band e mi occupo della grafica del sito e in generale dell'aspetto grafico che concerne la promozione delle nostre uscite. Johnny è responsabile vendite e A&R. Tom è responsabile del marketing online e del catalogo digitale quindi segue i social network, la release dei podcast e il preorder dei dischi che cerchiamo di lanciare prima possibile per non soffrire troppo del file sharing. Linn si occupa della stampa, organizza interviste, segue i tour e ha continue relazioni con le agenzie di distribuzione e promozione sparse nel resto del mondo.    

Come procede un giorno normale considerando i vostri impegni? 
(Tom Gallacher) Con alcuni gruppi è tutto facile. Spesso è sufficiente un'email. Altri sono leggermente più complicati ma non ti dirò mai quali sono... (Linn Hutchinson) E' divertente. Si lavora piuttosto bene. Adesso siamo davvero indaffarati perché sono appena usciti 'Weather Systems' degli Anathema e 'Catalogue/Preserve/Amass' di Steven Wilson. Stiamo seguendo i loro tour e allo stesso tempo dobbiamo curare la release di Mothlite, North Atlantic Oscillation e Ulver. 
(Scott Robinson) A volte ci concentriamo su un solo album, altre dobbiamo seguire più uscite insieme e le cose si fanno complicate.  

Cosa provate quando vedete un disco a cui state lavorando disponibile online un mese prima della sua uscita?
(Scott Robinson) E' stressante. Siamo fortunati perché gli appassionati di prog amano le edizioni limitate e spesso ordinano il disco appena possibile. Accade lo stesso con la Peaceville.  Possiamo considerare i Porcupine Tree il gruppo più importante nell'evoluzione del prog degli ultimi dieci anni? (Scott Robinson) Direi proprio di sì. Hanno avuto il merito di avvicinare al prog i fans dei Radiohead e grazie a loro il movimento è tornato a sperimentare come negli anni settanta.    Sono innamorato dei vostri podcast.

Cosa vi ha spinto a scegliere questo strumento di divulgazione? 
(Tom Gallacher) Abbiamo puntato sul fatto che i nostri fans ascoltano la musica e non si limitano a consumarla. In questo modo crediamo di intrattenerli di più e senza dubbio preferiamo il podcast a Facebook o Twitter che sono abbastanza impersonali. Al loro interno possiamo inserire interviste, narrare esperienze della band e nel contempo differenziarci da strumenti in rete come Spotify. Se ne occupa Billy Reeves della BBC – qualcuno di voi si ricorderà i Theaudience con Sophie Ellis Bextor alla voce – che ha il potere di renderli davvero speciali.   

Con quale criterio scegliete le band con cui lavorare?
(Scott Robinson) I Pineapple Thief sono stati raccomandati da Steven Wilson. I North Atlantic Oscillation ci hanno inviato un demo e Vincent Cavanagh ci ha parlato bene di loro. Adesso stiamo rilasciando il secondo disco di Mothlite che chiaramente è legato agli Ulver. Uno dei primi gruppi che abbiamo messo sotto contratto e su cui puntavamo molto erano gli Engineers che si muovevano in area shoegaze. L'impronta che vogliamo dare è quella di una selezione non banale, che evita di scrivere qualcosa che è già stato scritto e si prende il tempo il giusto per fare le cose nel modo giusto. Quest'anno nutriamo aspettative importanti sul disco di cover psichedeliche degli Ulver e sul nuovo album dei Blackfield che sarà più orientato verso il pop e l'elettronica e vedrà la partecipazione di alcuni guest di fama internazionale.   

Normalmente presidiate le registrazioni delle band o li lasciate autonomia totale? 
(Linn Hutchinson) Johnny riceve i feedback dallo studio ma li lasciamo fare perché siamo consapevoli delle loro qualità.   

C'è qualche band che vi siete pentiti di non avere messo sotto contratto?
(Tony Harris) Avremmo voluto gli Amplifier ma hanno preferito mantenere il controllo sulla distribuzione del loro ultimo disco. In questi giorni ho sentito parlare bene degli Headspace di Adam Wakeman, il figlio di Rick Wakeman degli Yes, che usciranno tra poco su Inside Out.  

Quando sei entrato in contatto per la prima volta con la musica progressive?
(Tony Harris) Non me lo ricordo bene. Forse sono troppo vecchio ma i primi a farmi veramente impazzire sono stati i Love.  

Esiste una sorta di competizione con altre label indipendenti?
(Tony Harris) Non ci sono le basi. Siamo un'etichetta piuttosto singolare e ci piacciono gruppi che in generale non piacciono alla concorrenza. Ognuno di essi è diverso dagli altri, mi regala sensazioni nuove.  

Quali sono i dischi che hanno venduto di più nel vostro catalogo?
(Tony Harris) E' curioso ma probabilmente la ristampa di 'Stupid Dream' dei Porcupine Tree. Non guardiamo alle vendite anche se siamo orgogliosi di essere una delle etichette con meno ritorni in assoluto dagli store.    

Quali invece non hanno incontrato il successo sperato?
(Tony Harris) Un gruppo di cui andiamo fieri ma che ha avuto più problemi di quelli che pensavamo sono gli Engineers. Anche i NoSound non hanno venduto molto ma il loro album continua ad essere ordinato e quindi siamo fiduciosi che possano crescere. Le classifiche comunque non valgono niente. In questo momento 'Weather Systems' degli Anathema è decimo in Inghilterra e primo in Canada. Forse oltreoceano pensano ancora che facciano metal.  

Qual è il ruolo di Steven Wilson nella Kscope?
(Tony Harris) E' un artista come gli altri. Non ci hai mai chiesto di pubblicare qualcosa su cui non avevamo dimostrato il nostro interesse. Si limita a suggerirci degli artisti ma possiamo anche non accettare. In questi giorni sto sfogliando con piacere un fumetto che Nick Beggs ha disegnato sulla sua figura e trovo che sia fatto veramente bene. Steven è un musicista davvero eclettico e ha la capacità di concentrarsi su ciascuno dei suoi progetti senza farsi distrarre fino al momento in cui non è tempo di occuparsi di qualcos'altro.   

Cosa ne pensi del debutto degli Storm Corrosion?
(Tony Harris) E' un disco interessante ma che non ascolterei tutti i giorni..