-Core
Clap Your Hands Say Yeah
USA
Pubblicato il 23/07/2007 da Lorenzo Becciani

E" vera la storia che avete scelto il vostro nome leggendo una scritta in un locale prima di un vostro concerto ?
E" andata proprio così. Era la prima volta che la formazione attuale suonava insieme e dovevamo trovare un nome per presentarci. Siamo tornati in quel locale dopo un anno circa ma la scritta era stata lavata. Peccato..
Il vostro successo è dovuto in gran parte al passaparola in rete. Che tipo di relazione avete con internet ? Non vi spaventa tutto questo potere mediatico ?
Forse si ma non totalmente. In fondo non puoi essere terrorizzato da qualcosa che ti offre un aiuto. E" un misto tra fascino e privazione di libertà che non saprei descrivere troppo bene. Soprattutto non mi piace la velocità con cui certe informazioni negative possono rovinarti in poche ore. Abbiamo letto su un paio di siti che internet ci ha fatti diventare ricchi ma posso assicurarti che non è affatto così..
D"altra parte Ok Go, Arctic Monkeys e Clap Your Hands And Say Yeah hanno mostrato al mondo che c"è una strada diversa per la distribuzione musicale rispetto a quella delle label..
Sono d"accordo e credo che sia importante non farsi tradire da miraggi come il denaro o il potere. Se vuoi continuare a scrivere buona musica e mostrarti onesto con te stesso e gli altri devi stare lontano dalle major  e questo è quello che facciamo noi. Nel nostro paese curiamo noi stessi alcuni principi di distribuzione e manteniamo il nostro controllo su tutte le operazioni di management che ci riguardano. Quando abbiamo lasciato scaricare ‘Love Song No. 7’ e ‘Underwater’ il responso e’ stato ottimo e credo sia questo l’aspetto più importante. Per un musicista è necessario che ci sia qualcuno che lo ascolti. Vendere 200,000 copie come è capitato a noi con il primo disco è già un passo successivo, di cui siamo orgogliosi naturalmente e che ci ha permesso di essere qui oggi ma non fondamentale come dall’esterno si possa pensare.
E" stato difficile pubblicare il secondo disco dopo il polverone alzato dal debutto ?
Più che altro è stato strano trovarsi a lavorare con un altra persona (il produttore Dave Friedmann ndr) che ti dice cosa fare e sa alla perfezione come stravolgere un pezzo. Credo che la differenza tra i due dischi consista proprio in questo. Aggiungici che due anni fa non saremmo stati in grado di scrivere canzoni come "Satan Sait Dance". Il successo non ci ha cambiato anche perché non abbiamo quasi avuto il tempo di rendercene conto che eravamo già in tour. A dire il vero non abbiamo mai smesso di suonare in giro. Un paio di telefonate ed eravamo famosi ma da quel momento ci siamo impegnati ancora di più per rendere la nostra proposta elaborata e originale. Alcune influenze le puoi sempre sentire come i Talking Heads o Neutral Milk Hotel ma adesso forse ci sono più rimandi a gruppi come Beatles e Smiths.
E" un album migliore del primo quindi ?
Penso che sia un album più composito. Nella nostra musica sono entrati a far parte tanti strumenti in più che la caratterizzano senza dubbio maggiormente ma la allontanano anche in parte dal semplice concetto di stornello folk o pezzo indie che era frequente nel primo disco. Per quello che riguarda il livello delle canzoni invece non trovo questo grande stacco tanto che potremmo benissimo invertirli temporalmente e non cambierebbe molto la sostanza.
In che direzione pensi si stia muovendo la scena di New York ?
Sono sincero non seguo moltissimo il movimento dei locali e quello che esce di nuovo. Siamo in tour da due anni senza quasi fermarci e quando abbiamo l"occasione di farlo preferisco riposarmi e dedicarmi alla famiglia. Trovo molto interessanti i Battles che stanno davvero provando a fare qualcosa di grande. Non so se ci riusciranno ma il loro progetto è enorme.
La vostra musica sa essere molto trascinante ma allo stesso tempo trasmettere un grande senso di intimità. Vi trovate in difficoltà a suonare davanti a migliaia di persone ?
Nel mio caso si ma fa parte del mio carattere. Sono molto timido e quindi cerco di concentrarmi totalmente su quello che sto suonando senza guardarmi troppo intorno. All"inizio eravamo sorpresi e divertiti di quello che ci stava succedendo poi sono arrivati i problemi. Ci siamo infatti dovuti occupare di tanti aspetti che non hanno niente a che vedere con la musica o comunque solo in parte. Questo può essere davvero stressante..

(parole di Lee Sargent)

Clap Your Hands Say Yeah
From USA

Discography
2005 - Clap Your Hands Say Yeah
2007 - Some Loud Thunder
2011 - Hysterical
2014 - Only Run
2017 - The Tourist
2021 - New Fragility