-Core
Hatebreed
USA
Pubblicato il 23/01/2013 da Lorenzo Becciani

Come stai Frank? Sono felice di parlare di nuovo con te..
Non potrei stare meglio. Sono riuscito a ritagliarmi qualche giorno di vacanza in Messico e ne approfitto per rispondere alle interviste. La Nuclear Blast ci ha organizzato una fitta rete di telefoniche ed è sempre bello discutere del proprio lavoro.

Come siete entrati in contatto?
Diciamo che ci siamo cercati a vicenda. Jamie conosce tutti. Ha centinaia di contatti grazie a Headbanger's Ball e devo ammettere che l'impatto con la label è stato molto positivo.

Intanto vorrei analizzare insieme a te il processo che ha portato alla pubblicazione di 'The Divinity Of Purpose'..
E' stato più lungo del previsto. Di solito ci mettiamo due anni ma questa volta il tour ci ha portato via tanto tempo. Abbiamo girato quattro volte gli Stati Uniti e siamo stati anche in Australia. Inoltre Jamey ha pubblicato un altro disco con i Kingdom Of Sorrow ed il suo esordio solista. Inevitabilmente tutto questo ha ritardato le operazioni.

Quanto tempo avete impiegato a comporre e registrare le canzoni?
Nel complesso due anni. Tra un tour e l'altro entravamo in studio e ci concentravamo sul songwriting. E' stato molto eccitante tornare a lavorare insieme. Il segreto della nostra longevità è proprio questo. 'The Divinity Of Purpose' parla di quanto possano cambiare gli obiettivi delle persone nel corso della loro vita. Alcune decisioni sono determinanti ed è quasi un'esperienza divina quando ti rendi conto di avere intrapreso la direzione giusta. 'Hatebreed' non aveva un concept preciso anche se ogni canzone ha un significato profondo. Avendo più tempo a disposizione questa volta siamo riusciti a studiare qualcosa di più organico.

In generale i testi sembrano più positivi rispetto al passato..
Per questo dovresti chiedere a Jamey anche se posso dirti che non abbiamo mai amato la negatività di buona parte della scena metal. Di riflesso la comunità hardcore si è sempre rivolta al sociale. Noi cerchiamo di avere il nostro stile e proporre idee concrete in modo che tutti possano identificarsi.

Ascoltando l'album non posso negare di avere trovato molte similitudini con 'Satisfaction Is The Death Of Desire' e 'Perseverance'..
Erano tempi diversi. Credo che 'The Divinity Of Purpose' sia la logica continuazione del discorso iniziato con 'Hatebreed. Abbiamo cercato di dare alle stampe il migliore disco possibile. Il fatto che sia uscito fuori più crudo è la dimostrazione che non ci dimentichiamo mai da dove proveniamo. In un'altra intervista mi hanno fatto notare riferimenti a 'The Rise Of Brutality' quindi come vedi è tutto molto soggettivo.

Hai dei rimpianti riguardi alla tua carriera di musicista?
Nessuno in realtà. Sono orgoglioso di tutto quello che siamo riusciti a fare. Negli Stati Uniti le cose cambiano troppo in fretta e non puoi stare dietro a tutto.

Com'è il vostro rapporto con la scena metalcore?
Molte giovani band ci considerano icone del genere ma per me è solo crossover. Prendi i Biohazard o i Bad Brains. Nessuno avrebbe il coraggio di definirli metalcore eppure non facciamo musica tanto diversa. In ogni caso non amiamo i confronti. Siamo gli Hatebreed e ci rivolgiamo a persone aperte di mente.

Non potevate scegliere un'opener migliore di 'Put It To The Torch'..
Sono d'accordo con te. Il groove è sensazionale. Volevamo partire bene ed abbiamo pensato di farlo con il primo singolo. Tra breve diffonderemo il video e siamo certi che i fans impazziranno.

Soprattutto mi hanno colpito i suoni. Cosa avete chiesto in particolare a Chris “Zeuss” Harris e Josh Wilbur?
Chris collabora con noi dai tempi di 'The Rise Of Brutality' e quindi è abbastanza ovvio che ormai è diventato una sorta di sesto membro. E' consapevole del fatto che non vogliamo tradire la nostra formula ma riesce comunque ad offrirci numerosi stimoli durante le recording session. Anche Josh ci è stato molto di aiuto nel rendere più focalizzate le nostre idee. Non è soltanto un discorso relativo ai riff o alle chitarre anche se gli Hatebreed sono famosi per quello. In realtà i nostri fans sanno a memoria i nostri testi, alcuni di essi se li tatuano sul corpo perchè hanno un significato profondo per loro e quindi dobbiamo curare al meglio pure le parti vocali. Siamo una live band ma abbiamo bisogno di fissare degli standard.

La copertina è diversa dal solito..
Questa volta abbiamo utilizzato un quadro di Eliran Kantor. Jamey ha collaborato alla stesura del concept ed il risultato è eccellente. Viviamo in un periodo storico in cui la musica sta progressivamente perdendo significato e crediamo sia importante dare alle persone un motivo in più per acquistare i nostri dischi. Quando ero ragazzo le copertine di Metallica, Megadeth e Slayer erano vere opere d'arte e vogliamo seguire la stessa strada.

(parole di Frank Novinec)

 

Hatebreed
From USA

Discography
Satisfaction Is the Death of Desire (1997)
Perseverance (2002)
The Rise of Brutality (2003)
Supremacy (2006)
Hatebreed (2009)
The Divinity of Purpose (2013)
The Concrete Confessional (2016)
Weight Of The False Self (2020)