-Core
Collapse Under The Empire
Germania
Pubblicato il 08/09/2011 da Lorenzo Becciani
Come si vive ad Amburgo?
(Martin) Il tempo fa abbastanza schifo. Abbiamo appena trascorso un'estate fredda e piovosa ma sinceramente non trovo sia un problema considerato che non c'è molto a livello di locali. Preferisco starmene in studio e lavorare al nuovo materiale. In ogni caso dalla piccola finestra che abbiamo fuoriesce solo una flebile luce.
Siete appassionati di calcio?
(Chris) Non vado alle partite ma lo seguo con una certa frequenza. L'Amburgo sta andando molto male in questi anni.
Come è nata l'idea di dare vita a questo progetto?
(Martin) Ci siamo incontrati quasi per caso. Entrambi ci eravamo trasferiti in città per motivi lavorativi e a causa della distanza eravamo stati costretti a lasciare le nostre precedenti band. Confrontarci ci ha dato la possibilità di redefinire il nostro suono.
Potete illustrarci il vostro background?

(Chris) Il nostro passato è stato più o meno melodico ma sempre legato al rock. Ricordiamo ancora gli inizi quando provavamo in piccoli scantinati e suonavamo dal vivo davanti a tre persone. E' stato comunque divertente e trovo che sia un passaggio obbligatorio per ogni musicista.
Quali sono le vostre influenze principali?
(Chris) Non ci consideriamo una band nel senso specifico del termine ma più un progetto senza compromessi. Tutto è permesso a livello creativo. Per espanderci abbiamo cercato di catturare la formula dei Collapse Under The Empire e credo che 'Shoulders & Giants' abbia creato una sua nicchia di appartenenza.
Quali sono le maggiori differenze rispetto al debutto?
(Martin) Le nuove canzoni sono state ultimate in altre aree di registrazione. In occasione del debutto ci eravamo occupati di tutto, dalla registrazione alla promozione. In questo caso invece abbiamo collaborato con un'agenzia seguendo solo la parte tecnica.
Come introdurresti 'Shoulders & Giants'?
(Chris) Con questo album abbiamo sperimentato differenti situazioni e sentimenti. Le dieci tracce costituiscono un concept in due parti che si ricollega alla nostra esistenza, al sogno del progresso, alla libertà, alla solitudine e alla morte. L'ascoltatore si sente come se stesse camminando in un paesaggio ghiacciato senza nessun segnale di attività umana. Nella prima parte abbiamo espresso sentori di speranza, pace, monotonia e paura. La seconda parte, intitolata 'Sacrifice & Isolation' uscirà il prossimo anno.
Quali album vi hanno ispirato a livello di mixaggio?
(Martin) Quando mi occupo del mixaggio non seguo modelli predefiniti. Preferisco muovermi secondo l'istinto e penso che il segreto del nostro successo sia proprio nella capacità di distinguerci da tutte le altre band.
Chi si è occupato dell'artwork?
(Chris) Un'artista francese che si chiama Muriel Derozereuil. L'abbiamo incontrata su internet e le sue dieci immagini supportano alla grande la musica che abbiamo composto. Le prime cinque sono su 'Shoulders & Giants' mentre le altre verranno pubblicate sulla seconda parte. Non so dove le fotografie sono state scattate ma l'impressione è che sia un luogo lontano da ogni forma di civiltà.
Come è nata la collaborazione con i Mooncake?
(Martin) Ci conosciamo da un paio di anni grazie a MySpace. L'idea dello split è nata velocemente anche se non abbiamo deciso subito di scrivere una canzone insieme. Quando i Mooncake ci hanno invitato le loro basi di synth siamo rimasti sbalorditi e attualmente ritengo che 'Black Moon Empire' sia una delle nostre migliori tracce.
(Chris) Dopo avere inviato le nostre parti i Mooncake hanno ultimato la canzone a modo loro. Noi ci siamo occupati di synth e batteria mentre i russi hanno registrato chitarre e violoncello.
Conoscete i Long Distance Calling?
(Martin) Sono il gruppo post rock più famoso in Germania. Amano mixare il loro sound con parti metal e sono certo che anche loro hanno sentito parlare di noi visto che di gruppi post rock non ce ne sono molti sul territorio. Anche l'interesse del pubblico è piuttosto scarso e in gran parte è rivolto a quello che trasmettono le radio commerciali. Non sto dicendo che tutto quello che viene passato dalle emittenti è terribile ma sono pochi i tedeschi ad essere così aperti di mente da andare oltre le grandi produzioni che vengono promosse dai media. Questo è uno dei motivi per cui la scena non è cambiata affatto negli ultimi anni.
Siete mai stati in Italia?
(Martin) Ci sono stato una volta ma non ho grandi ricordi perché ero troppo giovane. Non avevo nemmeno mai tenuto una chitarra in mano. In questo momento stiamo lavorando ad una colonna sonora che ci prenderà molto tempo ma in futuro speriamo di potere organizzare un tour e suonare dalle vostre parti.
Quali sono i vostri obiettivi?
(Chris) L'idea del cinema ci intriga molto. Stiamo cercando di muoverci in questa direzione prendendo contatto con qualche regista. Sono dell'opinione che la nostra musica sarebbe perfetta per alcune pellicole e sarebbe incredibile trovarci in una sala di proiezione e ascoltare una delle nostre tracce.
Collapse Under The Empire
From Germania

Discography
Systembreakdown (2009)
Find a Place to Be Safe (2010)
The Sirens Sound (2010)
Shoulders & Giants (2011)
Fragments of a Prayer (2012)
Sacrifice & Isolation (2014)
The Fallen Ones (2017)
The End of Something (2019)
Everything We Will Leave Beyond Us (2020)
Recurring (2023)