-Core
Verdena
Italia
Pubblicato il 20/02/2011 da Federica Rocchi
In base a quali criteri avete scelto il primo singolo?
(Alberto) Abbiamo scelto 'Razzi Arpie Inferno Fiamme' semplicemente perchè è stato il primo pezzo che abbiamo scritto, quello che ha aperto la strada a tutte le canzoni del disco. Lo abbiamo fatto ascoltare ed è piaciuto molto a tutti, così ci siamo detti 'è lui!'.
Il video sembra avere preso spunto dai Polyphonic Spree. Questa influenza è da considerarsi anche a livello sonoro?
(Roberta) Non è una cosa voluta, l'idea è stata della nostra regista e sinceramente non so se lei conosce i Polyphonic Spree. In ogni caso il video è stato esclusivamente frutto di una sua idea, noi oltretutto abbiamo potuto dedicare molto poco tempo al video perchè in quei giorni eravamo in studio per la chiusura del disco e quindi molto impegnati.
(Alberto) Credo che comunque si sia ispirata a David Lynch, anche se con il video c'entra poco..
L'ispirazione di Brian Wilson vi ha avvicinato ad alcune produzioni di Van Dyke Parks? Mi riferisco in particolare a 'Diorama' dei Silverchair o alla collaborazione con Joanna Newsom..
(Alberto) E' ancora vivo? Al tempo della collaborazione con i Beach Boys Van Dyke Parks scriveva solo i testi sulle canzoni di Brian Wilson quindi la produzione non era la sua. Ho trovato fonte di ispirazione nel suo lavoro, nell'uso che faceva dei cori, sono un suo grande fan. I testi sinceramente non ho ancora capito cosa dicono.
La passione per la psichedelia vi accomuna ai gruppi della nuova ondata psych rock americana - penso a Dead Meadow, Black Angels, Black Mountain e White Hills - oppure i vostri riferimenti sono altri?
(Roberta) Sinceramente non sono tra i nostri ascolti. Ci sono molti nostri amici che ci fanno ascoltare tanta roba americana nuova, pereograve; non so come mai poi ci areniamo.
(Alberto) I nostri ascolti risalgono ad una psichedelia più ancestrale.
'Wow' è il vostro disco piu' eclettico. Segno di maturità o di incoscienza?
(Alberto) Inconsciente maturità..
In tutti questi anni avete scovato un modo, anche subdolo, per uscire dal vile contesto italiano oppure proprio non ve ne sono?
(Roberta) Non è una scelta nostra, semplicemente a livello logistico siamo fuori da tutto.
(Alberto) Siamo fuori dal mainstream, siamo fuori dall'alternativo, siamo in una valle sperduta come tutta la musica italiana. Poi per quanto ci riguarda anche il luogo in cui viviamo contribuisce a farci isolare maggiormente.
Molte canzoni sembrano nascere dal pianoforte. E' questa la differenza sostanziale con il passato per quanto riguarda il songwriting?
(Alberto) Decisamente sì. Se sei un cantante che ha sempre scritto canzoni con la chitarra, con il piano ti si apre un mondo nuovo e bellissimo. Avevo bisogno di nuovi input, nuovi stimoli, di fare qualcosa di diverso anche per me stesso, l'utilizzo del pianoforte è stato fondamentale in questo senso. Anche l'introduzione dei cori hanno mandato il disco da un'altra parte ed è una cosa quasi mai affrontata o molto raramente negli album precedenti.
Quali dischi vi hanno ispirato a livello di produzione e mixaggio?
(Alberto) I Beatles mi piacciono sempre come sono mixati e registrati, specialmente le batterie e i bassi. Mi piace tanto anche Dave Fridmann, il produttore dei Flaming Lips. Ma fondamentalmente non siamo stati ispirati da qualche disco in particolare, abbiamo fatto tutto un peograve; a caso nel senso che ogni pezzo è stato registrato in modo completamente diverso l'uno dall'altro.
Quanto c'è della collaborazione con i Jennifer Gentle in questo disco?
(Alberto) della loro musica c'è inevitabilmente qualcosa, non sempre, ma in certi momenti del disco si. Li ho ascoltati parecchio prima di andare in tour con loro, suonare con un gruppo finisce comunque con l'influenzarti. I Jennifer Gentle sono degli ottimi musicisti e sono molto contento di aver collaborato con loro.
Questa è l'ottava data del tour. 'Wow' è un disco musicalmente molto complesso e vario, a livello tecnico sieti riusciti a riportare perfettamente il suono nato in studio nei live oppure c'è ancora qualcosa che sentite di dover perfezionare o migliorare?
(Roberta) con l'entrara di Omid riusciamo a riproporre fedelemente il disco anche dal vivo. Io aiuto con un po' di cori, mi piacerebbe parecchio cantare pereograve; non amo molto il mio timbro di voce.
(Alberto) siamo soddisfatti per come risulta il disco nei live, forse servirebbe una quinta persona per essere proprio perfetti, ma comunque non ne sarebbe valsa la pena.
Avete collaborato alla creazione dell'artwork?
(Roberta) Le idee sostanzialmente sono di Luca che poi le ha sviluppate con il nostro grafico Paolo De Francesco.
(Alberto) Ogni immagine sotto i testi è correlata con il testo stesso. A parte 'Scegli Me (Un Mondo Che Tu Non Vuoi)', la figura non c'incastra molto ma per questa canzone è stato difficile scegliere un'immagine in particolare.
Con quale criterio avete scelto le canzoni per il primo e per il secondo disco e la scaletta?
(Roberta) Abbiamo fatto mille combinazioni, abbiamo cercato di amalgamare e diluire le varie atmosfere che ci sono nel disco senza rilegare da una parte i suoni del piano, della chitarra elettrica o di quella acustica ma cercando di creare qualcosa che fosse il più omogeneo possibile. Abbiamo fatto e disfatto scalette su scalette.
(Alberto) Se cambiavamo una canzone con un altra si alterava completamente anche il suono del disco. Era molto importante calibrare le distanze tra un pezzo e l'altro. eEgrave; stato un momento delirante. Oltretutto non l'ho più riascoltato un po' perchè ho paura e un po' perchè ne sono nauseato ma è normale dopo ogni disco che fai. Provi una sorta di rigetto nella registrazione e voglia di suonare i pezzi dal vivo. Forse tra un anno lo riascoltereograve;..
Come pensate sia cambiata la vostra immagine in questi anni?
(Roberta) Non è una cosa a cui abbiamo mai pensato.
(Alberto) Penso che ci vedano sempre più vecchi. Ma anche i nostri fans storici stanno diventando sempre più vecchi e ciccioni.
Qualche aneddoto curioso che volete raccontare durante il periodo di registrazione del disco..
(Alberto) Quando finivamo un pezzo era sempre una situazione simpatica. E poi un ragno gigantesco in bagno, non sono riuscito ad entrarci per mesi. A parte gli scherzi, in generale è stato un periodo molto impegnativo, eravamo completamente concentrati sul lavoro e in studio siamo sempre piuttosto seri.
Verdena
From Italia

Discography
1999 Verdena
2001 Solo un grande sasso
2004 Il Suicidio dei Samurai
2007 Requiem
2011 WOW
2015 Endkadenz Vol. 1
2015 Endkadenz Vol. 2
2022 America Latina
2022 Volevo Magia