-Core
Grizfolk
USA
Pubblicato il 21/07/2021 da Lorenzo Becciani

Siete svedesi o americani?
Metà svedesi e metà americani. Come un sandwich al burro di arachidi e gelatina. Non diresti mai che potrebbe funzionare eppure non puoi farne a meno.

Le vostre influenze ed il vostro background sono più correlati con la scena alternative rock e indie americana oppure con alcuni gruppi svedesi?
All’inizio eravamo molto influenzati da Miike Snow, che sono anch’essi metà americani e metà svedesi. Originariamente avevamo settato un mix di musica elettronica e americana con un feeling alternative, poi il tempo è passato e adesso siamo più ispirati da quello che è accaduto negli Stati Uniti tra gli anni ‘60 e ‘70. 

Quando avete cominciato a comporre il nuovo materiale? Cosa volevate cambiare o migliorare dopo ‘Rarest Of Birds’? 
Alcune canzoni sono molto vecchie e risalgono a circa sette anni fa. Questo disco è nato tagliando il grasso e togliendo i layers che non erano necessari in modo da presentare il materiale nel modo più autentico possibile. 

Dove avete registrato ‘Grizfolk’? É stato un processo tranquillo o complicato considerata la pandemia?
Abbiamo registrato parte dell’album a Santa Monica con Rich Costey. È stato come tornare a casa considerato che avevamo formato la band proprio a Santa Monica qualche anno fa. C’è una vista stupenda da quelle parti! L’altra metà dell’album è stata registrata a Nashville con Randall Kent, Jeremy Lutito e Kyle Ryan, che ha anche partecipato alla scrittura di alcune canzoni. Con i lockdown e la pandemia, ci siamo dovuti spedire i file durante la fase di produzione ma non è stato troppo complicato. 

Santa Monica, Joshua Tree, Nashville.. Migliori qualità e peggiori difetti di questi tre magici luoghi...
Santa Monica: Grandiosa vista sull’oceano, ottimo cibo ma terribile scontrini dei parcheggi. 
Joshua Tree: Il massimo se cerchi solitudine e pace. Non c’è niente attorno. Il lato peggiore è  Wal Mart.
Nashville: La cosa migliore sono le persone. Tutti sono molto piedi pere terra. La cosa peggiore gli autisti. Molti passano i semafori rossi. 

Qual era la vostra visione in termini di produzione e mixaggio? Che suono volevate ottenere?
Siamo pesantemente ispirati dal deserto. Quel tipo di paesaggio ha settato l’intero tono del disco. Volevamo che il suono fosse molto diretto e genuino. É facile subire l’influenza di altri artisti nell’industria musicale ma pensavamo fosse arrivato il momento di scegliere le nostre canzoni migliori e pubblicarle nella versione più autentica possibile. L’obiettivo era rimanere fedeli alle canzoni senza pensare alle radio oppure a qualcos’altro. 

Come vi siete trovati con Rich Costey?
É stata una grande opportunità per imparare nuove cose per noi. Sa come ottenere il meglio a livello di performance e crediamo ci sia riuscito anche con noi. Ha svolto un lavoro grandioso con ‘The Ripple’, che abbiamo cercato di produrre in maniera differente parecchie volte. Ha catturato l’essenza della canzone. 
 
Prova adesso a recensire ‘California High’ e ‘Stargazer’ per i nostri lettori… 
‘California High’ è una canzone che abbiamo scritto sette anni fa, all’inizio della nostra carriera. All’epoca era ispirata al suono dei Beach Boys o dei Doors ed ai colori degli anni ‘70 in generale. Rich Costey ci ha aiutato a renderla migliore. ‘Stargazer’ parla di morte e dell’aldilà. Quando l’ho composta avevo in testa mio padre, scomparso lo scorso anno. Insieme fissavamo le stelle e indicavamo le costellazioni.

Chi è la regina del deserto?
È un segreto, ma siccome mi è piaciuta tanto questa intervista, ti darò un indizio. È la mamma di uno di noi. 

Quali sono i vostri album preferiti nel catalogo di Nettwerk Records?
Ho sempre amato William Fitzimmons e Milo Greene. Sono artisti unici e hanno grandi canzoni. Il roster di Nettwerk è molto eclettico ed è uno degli aspetti che più ammiro dell’etichetta. Anche la gente che ci lavora è molto valida.

Qual è il primo disco che hai comprato? E quello che ti ha cambiato la vita?
‘Get A Grip’ degli Aerosmith è stato in assoluto il primo cd che ho acquistato e anche quello che mi ha cambiato la vita. Per la  prima volta er davvero sbalordito dal rock and roll, sono andato a vederli dal vivo durante il tour di quell'album e l'energia è stata indimenticabile. La migliore band di sempre.

Cosa ricordi delle registrazioni del primo album?
Abbiamo passato quasi tutto il tour completando l’album quindi ricordo ore ed ore passate in hotel a lavorare alla produzione, bevendo birra fino a tarda notte. Avevamo appena firmato per Virgin Records e la vita sembrava come stare sulle montagne russe. C’era anche parecchia sperimentazione e non avevamo ancora capito chi eravamo. 
 
C’è una canzone famosa che avresti voluto comporre?
Hmm, questa è una domanda difficile perché ce ne sarebbero tante. Mi viene in mente ‘Cheatin’ Songs’ dei Midland. Credo sia il massimo del livello del songwriting. Mentre la ascolti sembra di respirare il fumo delle sigarette in un bar molto cupo, con la gente affollata sotto una sfera luminosa da discoteca. 

(parole di Adam Roth)

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