-Core
Die Krupps
Germania
Pubblicato il 04/06/2021 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto vorrei sapere come hai trascorso quest’anno con la pandemia. 
Direi piuttosto bene, considerato tutto quello che è successo da altre parti. Austin ha avuto uno dei minori dati di mortalità di tutti gli Stati Uniti e non a caso è governata dai democratici. Purtroppo il partito repubblicano ha negato per mesi la pandemia e questo ha causato un numero di morti altissimo. 

Vivi ad Austin da tanti anni quindi sei abituato a lavorare in remoto con il resto della band. Immagino quindi che il processo non sia stato troppo differente dagli altri..
Hai ragione. Ho uno studio attrezzato con cui realizzo le produzioni per Cleopatra Records e non ho bisogno di molto altro per fare un disco. Al giorno d’oggi è difficile che una band registri un disco tutto nel medesimo studio. 

Quanto vi manca suonare dal vivo?
Gli ultimi concerti sono stati due anni fa e quindi non vediamo l’ora di tornare in Europa, Sud America e magari in alcuni posti negli Stati Uniti dove non andiamo da un po’ di tempo. Il fatto di non potere andare in tour l’anno scorso è stato tutto sommato positivo perché ci ha permesso di concentrarci sul nuovo album. Pensiamo che saremo in grado di ripartire nell’inverno del 2022. 

La tempistica con cui avete fatto uscire ‘Songs From The Dark Side Of Heaven’ è perfetta. 
Sì, esatto. È stato un po’ come quando abbiamo fatto uscire il tributo ai Metallica o ‘The Final Remixes’. Poi è un album che ha a che vedere con l’argomento della morte e lo abbiamo pensato come un omaggio alle numerose persone che ci hanno lasciato in questo brutto periodo. 

Qual è la cover che ha dato inizio al processo?
Senza dubbio ‘Chinese Black’ che ho completato assieme a Jyrki 69 dei 69 Eyes. 

Alcune le avevate provate anche in passato?
L’idea di fare qualcosa con ‘Marylin Dreams’ è vecchia ma quasi tutte le canzoni sono state scelte di recente. Più che alle band abbiamo guardato alle canzoni che hanno tutte un significato importante. È normale che gruppi come Devo, Sparks e The Stranglers facciano parte dei nostri ascolti da tanto tempo. I Gang Of Four invece non sono una band che ci ha influenzato quando crescevamo ma ricordo bene di averli visti dal vivo.

La versione di ‘Whip It’ è sempre stata nella tua testa oppure ha sorpreso anche te? 
Sono sempre stato familiare con quel pezzo anche se magari non l’ho ascoltato troppo privatamente. Le referenze ci sono ed in ogni caso  abbiamo cercato di dare ad ogni traccia il tipico sound dei Die Krupps. 

È stato difficile invitare gli ospiti?
No, perché li conosco tutti e ci ho lavorato prima o dopo. Paul Ferguson dei Killing Joke mi aveva chiesto di aiutarlo per il suo album ed è stato proprio lui a suggerirmi il pezzo dei Gang Of Four.  Ross The Boss è invece un fan degli Stranglers come me e l’ho scoperto mentre lavoravamo insieme ad una produzione di Cleopatra Records. Non tutti sanno che prima di entrare nei Manowar faceva parte dei Dictators e con loro ha suonato a supporto degli Stranglers nel tour di ‘No More Heroes’. 

Ritieni pure te che la musica segua dei cicli? Pensi che possa tornare di moda pure l’ebm tra qualche anno?
La musica segue dei cicli di circa trent’anni. Un genere torna sempre anche se magari in forme diverse. Per me l’ebm è qualcosa di molto preciso e significa hard sequencer ed un’estetica particolare.  Se penso ai Die Krupps ed all’ebm mi viene in mente ‘Machineries Of Joy’. Mi piacerebbe che più che ascoltare un certo stile di musica i ragazzi di oggi tornassero alle radici e comprendessero i motivi che lo hanno generato. 

C’è un disco dei Die Krupps che ti piacerebbe rilanciare?
Penso a ‘Entering The Arena’ perché non è mai stato completato a causa della bancarotta della label. Cinque canzoni non sono state registrate a dovere e sono stati utilizzati i mix grezzi. Non ci abbiamo potuto fare niente ma subito dopo, tramite la Atom-H abbiamo cominciato ad aggiungere chitarre e percussioni metal alla nostra metal quindi è stato comunque un passaggio chiave per la nostra storia. 
 
Quando dobbiamo attenderci qualcosa di nuovo con i Robo Sapiens?
Ho appena completato un’altra canzone. Ne ho pronte sei-sette e mi auguro che l’album possa uscire entro la fine dell’estate. Al momento sono concentrato sulla promozione di ‘Songs From The Dark Side Of Heaven’ e di una sorpresa che faremo ai nostri fan il 6 giugno. Una label giapponese ha infatti trovato un filmato del nostro primo concerto e ha deciso di pubblicarlo in dvd a distanza di quarant’anni esatti. 
 
Correva il 1981. Sei ancora in contatto con i membri di allora? 
Il batterista di allora è morto e con Eva Gosling, che suonava il sax, ho perso i contatti. Bernward Malaka adesso è un imprenditore. 

(parole di Jürgen Engler) 

Die Krupps
From Germania

Discography
Stahlwerksynfonie (1981)
Volle Kraft voraus! (1982)
Entering the Arena (1985)
I (1992)
II - The Final Option (1993)
The Final Remixes (1994)
III - Odyssey of the Mind (1995)
Paradise Now (1997)
The Machinists of Joy (2013)
V - Metal Machine Music (2015)
Stahlwerkrequiem (2016)
Live Im Schatten der Ringe (2016)
Vision 2020 Vision (2019)
Songs From the Dark Side of Heaven (2021)