-Core
Servants To The Tide
Germania
Pubblicato il 29/05/2021 da Lorenzo Becciani

Perché hai scelto la litografia di Théodore Gudin per presentare l’album ed il concept al mondo?
La litografia incorpora la cruda lotta contro le onde implacabili del mare aperto. La lotta per fare tutto ciò che è in tuo potere per sopravvivere, ma sapendo che alla fine sei completamente in balia della natura. Non riuscivo a immaginare un'opera d'arte in grado di catturare questa lotta in modo migliore.

Perché il doom è spesso associato con oceani, tempeste o disastri nautici?
É una bella domanda. Forse perché queste cose sono inumane, onnipotenti, oltre l’influenza ed il potere del genere umano e probabilmente lo saranno sempre. In un periodo dove tutto sembra controllato a servizio della vita e della civiltà, potrebbe esserci un desiderio di qualcosa di più primordiale. E questi argomenti si sposano bene con la musica oscura e fatalista.

Cos’è il doom per te? Solo un genere musicale?
È un genere musicale ma con tutto quello che comporta. Molte persone percepiscono il doom solo come una musica heavy, suonata lentamente, ma c’è molto di più perché non fai doom suonando qualche traccia di happy power metal europeo al venticinque per cento della velocità. Il doom è oscurità, fatalità, tristezza, senso di desiderio, di potere, persino di amore. Il doom è catarsi. Per me, il doom è soprattutto uno sfogo e una fonte di emozioni. Non è l'unica possibilità, puoi suonare anche power o death con emozione - ma non puoi suonare doom senza, e questa è la differenza per me. 

Come è nata la band? Cosa hanno i Servants  To The Tide che Spiritual Disease, Craving o tutti gli altri progetti in cui hai suonato non possedevano?
Ho raccolto le prime idee quando ero ancora nei Craving. Ad un certo punto il progetto ha cominciato a prendere forma e diventare ciò che è oggi, quando Stephan e Lucas si sono uniti a me per le registrazioni dell’album. Subito dopo abbiamo firmato per No Remorse ed il nostro viaggio è appena iniziato.  Non saprei cos’abbiano di diverso. Non faccio più parte dei Craving e gli Spiritual Disease sono stati il mio primo gruppo. Facevamo thrash ma non suoniamo da più di dieci anni. I Servants To The Tide sono speciali per me, sono sempre stato un fan del doom metal e della musica epica e amo la libertà di creare la musica che mi piace ascoltare. 

Come hai conosciuto Stephan Wehrbein e Lucas Freise? 
Stephan è il cantante del gruppo power Screaming Souls. Abbiamo fatto uno show insieme a  Mönchengladbach  quando ero ancora nei Craving. Mi ero stufato di suonare black e death quindi sono rimasto sorpreso vedendo un ragazzo con una veste da battaglia old school fare soundcheck con dei pezzi dei Savatage! Abbiamo bevuto due birre insieme e siamo rimasti in contatto e quando ho avuto bisogno di un contatto si è reso disponibile. Lucas suonava nel gruppo melodic death Catalyst ed è accaduto un po’ lo stesso. Quando ho deciso di cercare un batterista vero e non avvalermi solo di drum machine ho pensato subito a lui. 

Quando hai cominciato a scrivere il materiale per il disco? É stato un processo difficile?
Ho cominciato nel dicembre 2018 anche se avevo scritto altri pezzi doom in passato e qualche frammento è finito in ‘A Servant To The Tide’. È stato tutto sommato facile perché la visione era molto chiara. Alcune canzoni hanno necessitato più tempo a causa degli arrangiamenti o del cambio delle liriche ma non ho mai percepito il processo come difficile. 

Dove si sono svolte le registrazioni? Che suono volevi ottenere?
Ho registrato chitarre, basso e tastiere nella mia stanza da letto, come da buon millenial. Lucas ha registrato le parti di batteria nella sua sala prove e per le voci sono andato a Stephan e abbiamo completato il processo a casa dei suoi genitori. Quindi è stato tutto molto casalingo ma ci siamo affidati a Michael dei Rosenquarz Studios perché tutto suonasse professionale. Ha fatto un grande lavoro, trovando il giusto tono per le chitarre e apportando qualche modifica, senza però editare fino alla morte. Volevo un suono pulito ma non overprodotto o sintetico. Per esempio, batterie vere col rumore dei cimbali molto evidente. Per le voci, raramente Stephan ha cantato più di un’armonia in modo di rendere tutto l’approccio più umano. 
 
Prova a recensire ‘North Sea’ e ‘Your Sun Will Never Shine For Me’ per i nostri lettori...
‘North Sea’ è una traccia che emerge sicuramente ed in molti l’hanno scelta come preferita. É divertente, perché il primo verso mi è venuto in mente mentre aspettavo il treno per andare a lavoro. L’ho registrato col mio telefono, per il divertimento degli sconosciuti che aspettavano con me, e ci ho costruito attorno il resto in seguito. Ha molte facce perché parte come una ballata per piano, poi diventa super heavy grazie alle chitarre ed al primo chorus, poi si allinea allo stile dei While Heaven Wept ed infine raggiunge l’apice emotivo col piano e con il chorus finale. Canzoni come queste sono il motivo per cui ho creato i Servants To The Tide. Le liriche sono ovviamente un tributo al Mare del Nord e l’influenza di ‘The Furthest Shore’ dei While Heaven Wept è evidente. ‘Your Sun Will Never Shine For Me’ è un midtempo molto epico e diretto. Mi piace la potenza cruda del riff iniziale e la produzione del Rosenquarz è stellare. Non devi per forza scrivere una canzone sofisticata per raggiungere certi livelli. Anche la melodia mi piace molto e ci sento qualcosa dei Solstice. Il testo è personale e parla del non sentirsi amato, dell’avere un semplice assaggio di ciò che potresti avere o che potresti essere, vedere come le altre persone ottengono ciò che vogliono e progrediscono con le loro vite mentre a te viene negato ogni desiderio. Penso che chiunque si sia sentito emarginato in un modo o nell'altro possa riferirsi a questo. 

Puoi darci qualche dettaglio in piu’ sulle collaborazioni con Paul Thureau, Luc Francois e Jeff Black?  
Io e Paul siamo in contatto da quando i Craving hanno convidiso il palco con i Gorgon nel 2015. Gli sono grato per lo spoken word alla fine di ‘On Marsh And Bones (The Face Of Black Palmyra)’, perchè chiude il pezzo alla perfezione e dona al riff introduttivo di ‘Your Sun Will Never Shine For Me’ ancora più potenza. Io e Luc abbiamo diversi progetti insieme, molti dei quali non sono mai usciti fuori e probabilmente non usciranno mai. É molto produttivo e volevo del growl per ‘A Servant To The Tide’. Ha reso il pezzo speciale invece di apparire il classico numero death metal. Anche Jeff lo conosco da tempo e siamo sempre in contatto sui social. Avevo suonato il piano alla fine di ‘A Servant To The Tide’ ma Stephan mi ha convinto a cercare qualcun altro perché la mia esecuzione era piuttosto mediocre. Oltre ad essere un eccellente chitarrista con i Gatekeeper, Jeff è un ottimo pianista e ha reso il pezzo ancora più emozionale.

State lavorando al nuovo album?
Sì, abbiamo già scritto tanto materiale che aspetta solo di essere finalizzato. Non vedo l’ora di potervi fare ascoltare i nuovi pezzi.

Quali sono le gemme nascoste della attuale scena heavy metal underground tedesca?
Credo che i Fvneral Fvkk vengano ignorati a causa del nome ma sono molto bravi. ‘Carnal Confessions’ è uno dei migliori epic doom metal album di sempre! Consiglio anche i B.S.T. per chi volesse ascoltare del doom cantato in tedesco. Altrimenti raccomando l’ultimo dei Motorjesus. 

Quali sono i tuoi album preferiti di Atlantean Kodex, While Heaven Wept e Candlemass?
I miei album preferiti degli Atlantean Kodex sono gli ultimi due, ‘The White Goddess’ e ‘The Course Of Empire’. Onestamente non saprei scegliere tra i due perché sono perfetti. Per quanto riguarda i While Heaven Wept direi ‘Vast Oceans Lachrymose’. Per i Candlemass invece è complicato. Probabilmente ‘Nightfall’, ma domani potrei cambiare idea e dire ‘Epicus Doomicus Metallicus’. 
 
E invece il miglior album doom dell’ultimo anno? 
‘Preserved In Time’ dei Wheel è un’opera incredibile ed un futuro classico. 
 
(parole di Leonid Rubinstein)

Servants To The Tide
From Germania

Discography
Servants To The Tide - 2021