-Core
Vassilina
Grecia
Pubblicato il 16/05/2021 da Lorenzo Becciani

Su Facebook sei classificata come un’artista elettronic/avant-pop e nella presentazione si legge che il tuo suono bilancia elementi estetici del pop con musica elettronica dark. Lunghi riverberi, delay e field recording creano un’atmosfera romantica e malinconia, mentre l’auto-distruzione ed il caos guidano il corpo fino all’estasi. Considerato che non amo troppo le etichette, mi piacerebbe sapere quale è la tua visione come artista.. 
Buona parte dei generi musicali di oggi sono abbastanza fluidi. In ogni caso credo che ogni artista debba possedere un suono e dei colori specifici che lo rendano unico anche se viene inserito in un genere musicale. La mia visione è creare musica che entri in risonanza con le persone.

Vassilina è il tuo primo progetto o hai suonato in altre band in precedenza? 
Sono stata la cantante e la songwriter di varie band a Salonicco quando ero poco più che ventenne. Ho suonato in quasi tutti i locali. Cinque anni fa mi sono trasferita a Londra e ho plasmato il sound che ho adesso. 

Cosa c’è di così affascinante a vivere nella capitale inglese? Com’è la scena musicale? Sei in contatto con alcuni artisti locali? 
Mi sono trasferita per continuare i miei studi e mi sono innamorata della città. C’è qualcosa di magico in Londra - prima del Covid-19 ovviamente – nella musica, nel cuore della città, nella vita notturna, nel fatto che puoi essere chiunque o qualsiasi cosa vuoi. È tutto così liberatorio. Ho incontrato così tanti musicisti che ammiro tantissimo: Totalwerk, Rhumba Club, Rocheman, Luke Mannell, Valeria Pozzo e Kinn...
 
Quanto è stato importante ‘IN-S?MA’ per definire i tuoi obiettivi ed il tuo sound?
L’ho scritto in un periodo di transizione della mia vita quindi dal punto di vista sonoro è abbastanza sperimentale. Mi ha aiutata a migliorarmi come artista e produttrice.

Cosa volevi cambiare con ‘Fragments’?
Un’artista come me può passare milioni di ore a pensare a tutto ciò che avrebbe potuto fare diversamente. Non c’è mai la perfezione. Essendo un’artista, cominci ad imparare lentamente a come fare fluire la tua musica. Una volta che la tua musica è fuori, significa che l’hai condivisa col mondo e ciò è magico. Quindi per me non ha molto senso pensare a cosa cambiare ed invece è importante concentrarsi su cosa fare in futuro. 

Chi si è occupato della produzione?
Buona parte del materiale è stato prodotto direttamente da me con Tom Wright (Totalwerk) ma alcune tracce sono state prodotte insieme a Luke Mannell. Entrambi sono parte della mia band dal vivo. Quando lavoro alla produzione di una traccia, parto sempre dal beat e dal ritmo, poi curo la melodia principale ed il resto viene in maniera naturale. In ogni caso quando produciamo come team, il processo è molto vario e divertente. Finire l’album è stato complicato a causa della pandemia e dei continui lockdown. Questo è anche il motivo per cui il mixaggio è stato eseguito da tre diversi ingegneri ovvero Tom Wright, Christos Bekiris e Shuta Shinoda. 

Che synth hai suonato nell’album?
Uso soprattutto soft-synth quando produco. Luke e Tom hanno usato Minilogue, Prophet-5, dx27 e Juno-60.  
 
Il video di ‘Bad Omen’ è pieno di simboli. Qual è il loro significato? Dove lo hai girato?  
Il pezzo è stato scritto durante il primo lockdown. In quel periodo stavo a Londra e ho vissuto l’isolamento in maniera molto intensa. Come risultato, ho avuto diversi incubi ricorrenti. Un giorno ho sognato ‘Bad Omen’ e quando mi sono alzata ho scritto il pezzo, che parla principalmente di una relazione tossica in cui vengono ignorate le ovvie bandiere rosse e si continuano a trovare scuse.  Il video è un’esatta rappresentazione di ciò che ho sognato quella notte ed è stato girato in un edificio neo-classico di Atene. Grigoris Panopoulos lo ha girato, Vaso Kakosimou è stato il set designer mentre Matina Megla si è occupata dei costumi. Sono riusciti a rendere concreta la mia visione. 

Quali sono le altre tracce chiave? 
Ogni traccia completa la precedente. Il tema principale è il corpo umano e come certi confini possono essere violati, portando ad una dissociazione. ‘My Heart Is Empty’, ‘Sexyless’ e ‘Atihisame’ sono alcune delle tracce più rappresentative. Le amo anche per gli splendidi arrangiamenti di violini a cura di Galina Juritz.

Come sei entrata in contatto con Inner Ear Records? 
Ho semplicemente scritto un’email e mi hanno voluta nel loro roster. Ho sempre apprezzato l’etichetta, fin da quando ero adolescente, quindi è davvero eccitante per me. Tra gli artisti che amo di più in catalogo ci sono sicuramente CHICKN, Nalyssa Green, The Callas, Johnny Labelle e Kristof. 

Quanto è importante il look per te? Dove compri i vestiti? 
Credo che ogni artista debba avere un look personale che rifletta la propria personalità. Ho comprato quasi tutti i miei vestiti da palco in un paio di negozi vintage a Bricklane ma amo supportare anche alcuni designer locali.  
  

Vassilina
From Grecia

Discography
Fragments - 2021