-Core
Northwest
UK
Pubblicato il 29/12/2020 da Lorenzo Becciani

Come è nata la band? Qual era la vostra visione quando avete cominciato?
I Northwest sono nati ufficialmente, postare qualche pezzo su YouTube, poco dopo che ci siamo trasferiti in Inghilterra. Avevamo appena lasciato i nostri lavori, venduto tutto ciò che avevamo e detto addio ad un’opportunità di vita in Spagna, per iniziare a fare musica sul serio. Avevo scritto un pezzo a ventidue anni, quando ancora studiavo all’università, e l’ho fatto ascoltare a Ignacio che al tempo aveva una band art rock molto figa chiamata Al Berkowitz e sapeva parecchio in termini di registrazione e produzione. All’epoca non ero una musicista e non avevo idea di come si registrasse o si producesse un disco, mi divertivo soltanto a scrivere dei pezzi quando non ero in classe. Ignacio ha visto del potenziale in me e mi ha registrato mentre eseguivo quel pezzo al piano, poi ha aggiunto un arrangiamento di archi e qualche altro elemento e mi ha spedito il risultato finale. Mi sono messa a piangere. Non potevo credere che fosse in grado di renderlo così bello e professionale. É stata la prima volta che mi sono resa conto di potere avere un futuro come musicista e la combinazione tra le nostre menti ha prodotto qualcosa di nuovo che non saremmo mai riusciti a creare da soli. Così abbiamo pianificato di trasferirci in Inghilterra e creare una band, però non avevamo una visione precisa. Abbiamo semplicemente cominciato a scrivere musica insieme ed il progetto ha preso forma in maniera naturale, a poco a poco. Non abbiamo nemmeno oggi una visione. Sappiamo che vogliamo fare musica per il resto della nostra vita ma non ci interessa confinare la nostra creatività in una scatola. Vogliamo che possa volare libera e vedere dove ci porterà.

Perchè Northwest?
Volevamo un nome semplice e minimale che in qualche modo ci rappresentasse. Siamo sempre stati attratti dai luoghi nordici isolati e remoti. La coincidenza ha voluto che la band sia nata nel nord ovest dell’Inghilterra e questo è il motivo per cui la prima canzone di ‘I’ si chiama Cumbria e che sia io che Ignacio fossimo originari della zona nord ovest di Madrid.

Quando avete cominciato a comporre il materiale di ‘I’ e ‘II’? Sono stati processi complicati?
Abbiamo scritto buona parte del materiale nei due anni successivi al nostro trasferimento in Inghilterra. Le canzoni sono registrate un po’ ovunque: in una chiesa nel mezzo della campagna inglese, negli studi universitari di Ignacio a Londra, in varie case fuori dalla capitale e nel sud del Paese ma anche a Madrid ed in Francia. Abbiamo messo tutta la nostra energia, il sudore e le lacrime – ti assicuro che sono arrivata a piangere durante certe sessioni – negli album e lavorato duramente per farle suonare in questo modo. Ad un certo punto abbiamo capito che le canzoni erano talmente tante da potere pubblicare un doppio album ma potevamo vedere chiaramente il viaggio dal primo al secondo capitolo, anche se la maggioranza di esse erano state composte nello stesso periodo.

Che tipo di sound volevate ottenere? Vi siete ispirati a qualcuno in termini di produzione e missaggio?
Volevamo qualcosa di originale, che non esistesse in circolazione. Naturalmente siamo ispirati dai nostri artisti preferiti – abbiamo realizzato un mixtape su Spotify con tutte le nostre referenze durante il processo di produzione e missaggio – ma non volevamo suonare come qualcun altro.

La tua voce è incredibile. Come costruire le linee vocali?
Ti ringrazio tanto. Onestamente, non lo so. É davvero difficile per me spiegare un processo creativo che è per lo più irrazionale. Mi sento come posseduta quando canto e credo che semplicemente cerchi di seguire ciò che mi fa stare bene. Mi dispiace di non poterti dare una risposta più precisa o logica ma è la magia del momento. Un sentimento umano primitivo. Penso che sia lo stesso per Ignacio.

Quale obiettivo vi ponete con le liriche?
Attualmente sono più interessata nell’essere il più onesta e vulnerabile possibile, anche se stavolta provo vero imbarazzo. Non voglio però censurare me stessa, solo per piacere o impressionare qualcuno. Preferisco avere amici piuttosto che ammiratori. Mi sento come se i miei artisti e compositori preferiti fossero spiriti affini, non perché ne fossi impressionata (cosa che sono, ma non è il motivo di principale attrazione ai miei occhi) ma perché mi sono sentito capita, mi sono sentita connessa in modo profondo con la loro onestà. Voglio creare testi belli e suggestivi. C'è già abbastanza merda nel mondo. Preferisco riempirlo di bellezza.

Le atmosfere e gli artwork sono davvero oscuri. Quali sono le vostre referenze in tal senso?
Immaginiamo sempre come la musica dovrebbe apparire. Siamo molto visuali e amiamo il cinema e registi come Andrej Tarkovsky, Mike Mills, Lukas Moodysson e Charlie Kaufman. Qualcosa di loro inevitabilmente condiziona le nostre scelte quando giriamo i video. Ci piacciono anche pittori come Francisco Goya, William Turner e Caspar David Friedrich, grandi visionari che ci hanno ispirato molto. Nell’artwork del doppio album puoi trovare alcuni dipinti di Turner, mixati con le fotografie di Ignacio Hergueta. Alcuni disegni o dipinti fatti da noi sono invece venduti nel merchadise. Fa tutto parte della nostra creatività, non importa il mezzo.

Qual e la vostra forma d’arte preferita, a parte la musica?
Amiamo il cinema, la visual art, la danza e la moda. Cerchiamo di unire tutto insieme nei nostri live show dove puoi trovare danza e improvvisazione teatrale, proiezioni video e visual. Vogliamo creare un’esperienza immersiva per tutte le persone e non riprodurre esattamente le canzoni come in studio. Uno show deve essere un’esperienza differente.

La vostra musica è molto cinematica. Che tipo di film o serie televisive vorreste sonorizzare?
Lo abbiamo già fatto per qualche cortometraggio e documentario e ci piace molto. Hidden Glances e Réplica sono le nostre ultime uscite. Il primo è un documentario della fotografa Isabel Muñez, sonorizzato da Ignacio, mentre il secondo un horror moderno e sci-fi, sonorizzato da me. É stata la mia prima colonna sonora e da quel momento mi è stata commissionata altra musica per thriller bizzarri e nuovi film horror. Le mie colonne sonore preferite sono quelle di Midsommar, The Lighthouse, Under The Skin e Chernoby. Ignacio è anche un grande fan di Johnny Greenwood, György Ligeti e Toru Takemitsu. Sarebbe un onore scrivere musica per registi come Charlie Kaufman, i fratelli Coen, Paul Thomas Anderson, Terrence Malick, Robert Eggers, Alexandre Lehmann, i fratelli Safdie..

Dove avete girato i video di ‘Before The Spell’ e ‘All Of A Sudden’?
Il video di ‘Before The Spell’ è stato girato a Cantabria, in Spagna. Lo abbiamo girato con una videocamera vintage, di notte, in stile guerriglia, tra cave, spiagge e foreste. Il regista è il nostro talentuoso amico Álvaro Gómez-Pidal ed è stato aiutato da Ignacio Hergueta. Durante le riprese citavano in continuazione i Simpsons, perché sono dei nerd del cartone animato ed alcune scene ricordavano loro un episodio. Il video di ‘All Of A Sudden’ invece lo abbiamo registrato per conto nostro, in un giardino inglese in un giorno freddissimo di febbraio. È stato complicato perché dovevamo fare tutto in una sola ripresa e tutte le volte dovevo immergermi di nuovo nel significato del pezzo. É stata un’esperienza molto emotiva e sono morta di freddo, ma ne sono veramente orgogliosa.

Qual è il pezzo che rappresenta al meglio il sound attuale dei Northwest?
È impossibile rispondere! Sarebbe come chiedere a dei genitori di scegliere tra i propri figli, ma direi ‘Before The Spell’ per via del suo spirito sperimentale e del concept che riguarda Londra, dove siamo arrivati dopo un lungo viaggio.

Vi ho scoperto attraverso Brudini e quindi vorrei sapere se ci sono altri artisti della scena underground londinese che meritano la nostra attenzione..
Ti suggerisco di ascoltare Tom O. C Wilson

(parole di Mariuca García-Lomas)

Northwest
From UK

Discography
I - 2019
II - 2020