-Core
Myrkvi
Islanda
Pubblicato il 08/12/2020 da Lorenzo Becciani

Com'è nata l'idea di un progetto solista?
Scrivo musica in continuazione ed è capitato di avere dei pezzi che non si adattassero ai Vio oppure che venissero archiviati negli anni. Sapevo che prima o poi avrei pubblicato qualcosa, perché queste canzoni significano molto per me. Ho capito che avevo bisogno di una carriera solista per esprimere tutto ciò che avevo dentro. L'opportunità di registrare il materiale si è presentata due anni fa ed a quel punto Myrkvi ha preso vita lentamente.

Quando hai cominciato a comporre le prime tracce?
Le più vecchie risalgono a sette ani fa e le ho scritte in un giro del mondo che ho fatto con un mio amico, prima ancora che nascessero i Vio. Direi comunque che 'Reflections' ha segnato l'inizio vero e proprio di Myrkvi perché è la prima canzone che ho deciso di registrare come artista solista e risale a cinque anni fa. A parte 'Coastline', direi che tutte le canzoni sono state scritte tra il 2015 ed il 2018.

Ogni traccia sembra legata ad uno specifico lasso temporale. Qual era il tuo obiettivo? Pensi che seguirai questa strada anche in futuro?
Sì, molte delle canzoni sono state scritte perché sentivo l'urgenza di esprimere me stesso e tirare fuori qualcosa da dentro. Ogni qualvolta qualcosa di importante è accaduto nella mia vita l'ho tradotto in una canzone. L'album è stato scritto in un periodo abbastanza lungo di tempo e le canzoni descrivevano ciò che mi succedeva. Non è mai stato qualcosa di pianificato ma è stato subito ovvio quando mi sono guardato indietro e ho ascoltato le canzoni. Quello che mi piace nello scrivere musica è la libertà di fare tutto ciò che mi sento in quel momento quindi non ho mai seguito una direzione precisa. Non ho idea di come saranno le prossime canzoni.

È stato difficile trovare il suono giusto per queste canzoni? Che tipo di produzione avevi in mente?
Non avevo un suono specifico in mente. La produzione è nata naturalmente ed è stata di volta in volta dipinta dalle mie preferenze su strumenti e sul suono di chitarra. Kári ha avuto un'influenza determinante perché ha orchestrato buona parte degli strumenti e Arnar ha in seguito implementato le sue qualità con stratificazioni e missaggio. Io e Kári lavoriamo insieme fin da quando eravamo adolescenti mentre Arnar aveva già lavorato con i Vio quindi tutto si è svolto in maniera molto rilassata. Al disco ha contribuito anche mio fratello Sigurdur. Ha studiato pianoforte e appare in 'Gamechanger'.

Com'è stato lavorare con Arnar Guðjónsson?
È un grande professionista. Avevamo lavorato insieme in passato e mi ero sempre trovato bene. Quando dovevo provare le canzoni dell'album con una live band, siamo andati nel suo studio e abbiamo registrato delle performance live con i video di ciascun pezzo. Arnar è diventato il quinto membro della band quel giorno e ha suonato con noi senza conoscere le canzoni.

Qual è la traccia chiave dell'album?
L'album è una sorta di mix tra indie rock, folk e pop. Se dovessi analizzare le tracce che vanno dal rock al folk, le mie radici principali, allora direi 'Overlooked'. Penso che simboleggia molto bene il suono dell'album. È costruita su una base folk ma stratificata con atmosfere indie rock e pop e ha una linea di chitarra che adoro.

Qual è il significato di 'Gamechanger' e 'Sèr Um Sig'?
'Gamechanger' l'ho scritta quando ho iniziato a frequentare la mia ragazza. Mi sentivo solo e fino a quel momento ero stato molto sfortunato negli appuntamenti quindi è stata una svolta nella mia vita. La canzone parla di come ci si sente bene nell'incontrare qualcuno di speciale. 'Sèr Um Sig' invece parla di una persona per cui hai una cotta e con cui sogni di stare. Credi che il sentimento sia reciproco e puoi percepire la connessione e l'eccitazione. Ma mentre si aspetta il momento perfetto, il tempo passa e così anche l'opportunità.

Un'altra traccia fantastica è 'Coastline' e, se non sbaglio, parla di un viaggio in Australia. É stato il tuo viaggio più eccitante? Dove ti piacerebbe andare una volta finita l'emergenza sanitaria?
Sì, esattamente. Non mi sono mai divertito tanto! É stata una parte del viaggio del mondo di cui ti dicevo prima. Ci siamo fermati per quattro settimane e ne abbiamo trascorse tre a guidare nella costa orientale. Mi piacerebbe tantissimo tornarci dopo la pandemia. Al momento non ho i soldi per una vacanza del genere ma se qualcuno mi chiamasse per suonare laggiù, coglierei sicuramente l'opportunità.

Qual è l'orizzonte più bello che hai mai visto?
Ne ricordo soprattutto uno di quando ero piccolo. Stavo giocando a calcio a Tungubakkar, nei dintorni di Mosfellsbær, dove ci allenavamo in estate. Il sole stava calando ed il cielo aveva dei colori molto caldi. È difficile descriverlo ma mi ricordo di essermi fermato a guardarlo e ancora oggi ripenso a quanto fosse bello.

Cosa rappresenta l'artwork? È una fotografia vera?
Le foto sono della mia ragazza mentre l'artwork è stato realizzato dal mio amico Viktor Weisshappell, che ha modificato l'artwork del singolo di 'Gamechanger'. Viktor aveva realizzato anche l'artwork di 'Dive In' dei Vio. La mia ragazza ha realizzato questi dipinti originariamente come sfondo per dipingerci sopra. Quindi tutti i dipinti originali ora hanno qualcosa dipinto sopra, principalmente gatti! L'unico dipinto originale che è sopravvissuto all'entusiasmo della mia ragazza e che è rimasto invariato è lo stesso dipinto che ha dato il via all'intera idea, ovvero quello del singolo di 'Coastline'.

Quali sono le influenze principali di questo progetto solista?
Per la parte folk dell'album direi Leonard Cohen, Nick Drake, Fleet Foxes e Simon & Garfunkel. Per quanto riguarda quelle rock invece Tame Impala, The War On Drugs, Mac DeMarco, Jake Bugg e tanti altri. Da qualche parte puoi trovare anche riferimenti a band come Bombay Bicycle Club.

Il tuo approccio è molto poetico. Hai preso ispirazione anche dalla letteratura o dalla poesia?
Sì, assolutamente. Lavoro partime in una libreria e leggo sempre qualcosa. In questo momento fantasy ma anche i classici. Sono immerso nel mondo di Mistborn di Brandon Sanderson attualmente e te lo consiglio. Per quanto riguarda la poesia, non ne leggo molto ma amo le liriche di certi musicisti. Leonard Cohen è il mio poeta preferito.

Com'è la scena islandese di questi tempi? Quali sono i tuoi artisti preferiti?
È sempre vibrante. C'è così tanto da prendere ispirazione. Ascolto parecchio JFDR, Sóley e Kef Lavik in questi giorni. Emilíana Torrini, Ásgeir, Pétur Ben e Prins Póló sono tra i miei preferiti. Anche i Kaleo, che sono di Mosfellsbær e sono cresciuti insieme ai Vio.

Quali sono i prossimi piani con i Vio?
Stiamo finendo di registrare il secondo album. Negli ultimi due anni ci siamo dedicati solo a quello quindi non vediamo l'ora di pubblicarlo.

Myrkvi
From Islanda

Discography
Reflections - 2020