-Core
Gargoyl
USA
Pubblicato il 20/10/2020 da Lorenzo Becciani

Come è nato il progetto? Ti ricordi come hai incontrato Luke per la prima volta?
I Gargoyl sono nati poco dopo il mio incontro con Luke a Toronto, durante il tour dei Revocation. Ero un fan degli Ayahuasca e così gli ho chiesto se volevano aprire il nostro show. La loro performance è stata strepitosa ed è sempre bello vedere band che riescono a riprodurre dal vivo il sound dei loro dischi. Dopo il concerto abbiamo parlato un po’ con Luke e così è nata l’idea di scrivere musica insieme. Nelle settimane successive abbiamo iniziato a scambiarci delle idee ed è stato subito chiaro che c’era una grande chimica tra di noi. Dopo poco la musica è nata in maniera spontanea e ci siamo trovati con tante canzoni pronte. Ogni canzoni ha preso una direzione sonora diversa e quindi abbiamo cercato di raccoglierle per un full length. Il nostro primo demo risale al 2019 e, dopo aver scelto il nome per il progetto, abbiamo firmato con Season Of Mist. Tutto è stato parecchio veloce.

Come siete riusciti a bilanciare le influenze grunge con quelle prog?
Non è stata una decisione consapevole. Sia io che Luke componiamo in maniera piuttosto organica e credo che il risultato sia semplicemente il connubio tra le nostre diverse influenze. Siamo entrambi cresciuti con le band grunge ma allo stesso tempo abbiamo un gusto particolare riguardante il metal, soprattutto quello che spinge in avanti i confini del genere. Me ne uscivo con qualche gruppo oscuro e lui mi rispondeva che gli piaceva! Siamo entrambi di mentalità aperta quindi non c'erano molti limiti dal punto di vista creativo e questa libertà ci ha permesso di fondere insieme molte influenze diverse che sentivamo funzionassero, anche se in modo strano. È divertente ora vedere i critici cercare di classificare il disco; ogni recensione dice qualcosa di diverso e questo è interessante. Mi piace il fatto che non sia facilmente categorizzabile perché mi sforzo sempre di avere la mia voce in qualunque musica debba scrivere al momento.

Come scrivete le vostre canzoni?
È un po’ diverso rispetto ai Revocation perché non scrivo le liriche o le melodie vocali. Nasce tutto da un paio di riff e poi costruisco l’intera struttura della canzone. Una volta che mi soddisfa, la giro a Luke che inizia a programmare la batteria e buttare giù le parti vocali. In seguito aggiungiamo le linee di basso e apportiamo qualche ritocco per rendere il pezzo più solido possibile. Adesso che Brett e James sono due membri ufficiali, sono sicuro che il processo cambierà ulteriormente. Non vediamo l’ora di trovarci in sala prove e scambiarci idee. È la parte più bella del processo.

Cosa ricordi delle sessioni di ‘Asomatous’?
Abbiamo entrambi lavorato in remoto dai nostri studi personali ma ricordo di essere rimasto sorpreso dall’efficacia del materiale. Tutto sembrava così nuovo e fresco e l’aver trovato un’identità sonora ci ha ispirato a scrivere ulteriore materiale. Mi eccitavo ogni volta che ricevevo un’email da Luke contenente un demo.

Quanto è stato importante il demo per definire la vostra identità sonora?
È stato un momento fondamentale per noi, abbiamo cercato di tirare fuori idee anche molto diverse tra loro ed abbiamo scartato canzoni ottime perché non si adattavano al sound che lentamente si stava formando. Non vedo l'ora di fare un altro intenso giro di demo per il prossimo album perché penso che abbiamo ottenuto dei risultati davvero fantastici andando in profondità nelle prime fasi del processo. Abbiamo continuato a modificare le cose fino alla fine, abbiamo anche aggiunto alcune cose qua e là dopo aver lasciato lo studio. ‘Cursed Generation’ non conteneva un assolo, ad esempio, ma sentivo che mancava qualcosa quando stavo riascoltando i primi mix. Ho pensato tra me e me che c’era ancora tempo quindi ho finito per eseguire un assolo a casa mia e l'ho spedito. Non voglio mai affrettare il processo creativo e mi piace lasciare sempre la porta aperta all'ispirazione. Onestamente ogni canzone mostra un lato diverso del nostro suono. Mi piacciono sempre gli album che sono pensati per essere ascoltati nel loro insieme, voglio sentire come se stessi facendo un viaggio quando ascolto una band e spero che il nostro debutto offra agli ascoltatori la stessa esperienza.

Cosa avete chiesto a Greg Dawson in termini di missaggio?
Volevamo un album che suonasse naturale e non sterile. Greg ha svolto un lavoro eccezionale rendendo il sound heavy e incisivo, dove ce n’era bisogno, ma anche dinamico e delicato, nelle parti più melodiche.

Puoi svelarci qualche dettaglio sulle collaborazioni con Jocelyn Barth e Erik Van Dam?
Jocelyn è una fantastica cantante jazz che aveva già collaborato con Luke. Non la conoscevo personalmente ma devo ammettere che ha un grande talento e ha impreziosito le canzoni a cui ha contribuito. Erik invece è un mio amico ed è un assoluto mostro al sassofono. L’ho incontrato ad una improvvisazione jazz e mi sono innamorato del suo sound. Sono rimasto sbalordito dal suo lavoro su Coltrane. Abbiamo finito per suonare insieme per un paio di concerti e siamo diventati amici. In futuro collaboreremo ancora insieme e, quando abbiamo registrato ‘Acid Crown’, sapevo che avrebbe dato un’altra dimensione alla canzone.

Perché non avete pubblicato l’album con Metal Blade ma con Season Of Mist?
Inizialmente Season Of Mist si è mostrata più interessata rispetto a Metal Blade. Ne ho discusso con Michael all’Hellfest, mentre guardavamo gli Slayer, e quando gli ho girato i demo, una volta tornato negli States, ci ha girato una bozza di contratto.

Non sei solo un musicista incredibile ma anche una mente brillante. In quale direzione si sta muovendo il metal secondo te? Pensi che ci sia ancora spazio per la sperimentazione e l’attitudine underground nella scena attuale?
Si sta muovendo in molte direzioni contemporaneamente, ci sono molte band che fanno cose davvero stimolanti e rivoluzionarie mentre allo stesso tempo sembra esserci un ritorno ad un'estetica e una mentalità old school per cui alcune band vogliono provare a emulare il suono e lo stile dei riff della band death metal primordiali. Ovviamente internet accelera notevolmente tendenze diverse e non posso dire quali dureranno e quali saranno le mode passeggere, ma penso che la musica che proviene da un luogo puro e che cerca di esprimere la voce unica di un artista indipendentemente da qualunque tendenza abbia il potenziale di resistere alla prova del tempo.

Quali sono i prossimi piani dei Revocation?
Stiamo scrivendo al momento. Non ci sono piani concreti ma crediamo che il nuovo album uscirà nel 2021.

(parole di David Davidson)

Gargoyl
From USA

Discography
Gargoyl - 2020