-Core
Francesco Perissi XO
Italia
Pubblicato il 28/09/2020 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto vorrei partire dal tuo background e dal percorso che ti ha portato alla realizzazione di questo nuovo album..
Da ragazzino suonavo la batteria in gruppi punk ma sono passato presto alla chitarra e, per circa sette anni, ho fatto parte dei Qube, un gruppo post metal fortemente ispirato da formazioni come Tool, Isis e Neurosis. Ad un certo punto mi sono annoiato della scena, l'etichetta di Aaron Turner aveva cessato la sua attività e, nel complesso, la spinta iniziale del genere era svanita. Allora ho deciso di approfondire la mia passione per l'elettronica, seguendo un corso al conservatorio e dedicandomi alla musica contemporanea a livello accademico. Ciò mi ha aperto un mondo, tra tecnologie, software, modalità di composizione lontane dalla forma canzone e utilizzo di campioni e trattamenti elettronici. Ho iniziato a collaborare con Tempo Reale, un'istituzione fondata da Luciano Berio, e per due anni mi sono concentrato sul sound design a Bologna, imparando ad applicare la musica ai film. La vera svolta è arrivata però quando mi sono trasferito a Stoccolma per l'Erasmus e ho ripreso i pezzi di questo percorso, gettando le basi del disco. Avevo in mente un progetto con melodie vocali, chitarre ed una forma canzone più pop e, quando sono tornato, ho mollato le situazioni di lavoro accademico e ho concluso il conservatorio con una tesi di ricerca che era proprio il disco che potete ascoltare oggi. Nell'ultimo anno gli ho dato una certa lucidatura con arrangiamenti e mixaggio e ho deciso di fondare un'etichetta per conto mio. Ciò è stato dovuto alla difficoltà di trovare qualcuno che mi supportasse, un po' per la crisi e un po' perché la mia musica è un ibrido difficile da collocare. L'idea dietro all'etichetta è di pubblicare solo concept e di proporre supporti fisici alternativi. C'è bisogno di tornare ad ascolti più profondi, in controtendenza con i singoli e le playlist di oggi, e di superare supporti morti come i cd che sono diventati dei veri feticci. Per questo ho progettato una scatola in tiratura limitata, realizzata con un mio amico artigiano, con il disco, cinque foto, info sui testi e un codice qr per recarsi sul sito e scoprire tutte le spiegazioni tecnologiche che ci stanno dietro.

Come è nata l'idea di un concept sull'elaborazione del lutto?
ùIn età infantile ho subito una perdita familiare che mi ha condizionato tutta la vita e rappresenta il vero motivo per cui ho deciso di esprimermi con la musica. Il primo lavoro parlava soprattutto di sostanze psicoattive, anch'esse purtroppo importanti nel corso della mia esistenza, mentre stavolta ho compiuto un percorso a ritroso e sono andato all'origine del dolore. Il lutto è inteso come forma di abbandono e non è necessariamente legato ad una morte. É la fine di qualcosa, una separazione, e infatti nel periodo in cui ho completato l'album stavo uscendo da una lunga relazione. Grazie alla psicologia, di cui sono appassionato, sono riuscito a trovare un contenitore giusto per quello che volevo trasmettere.

Ho cercato di immedesimarmi nella tua idea e, dopo aver ascoltato ciascuna doppia traccia per ognuna delle fasi, mi sono chiesto se l'accettazione del tutto sia per te una forma di rassegnazione oppure di liberazione?
Il processo del disco giunge ad una liberazione. L'ultimo pezzo esprime il fatto che rimane tutto dentro l'anima, magari non sarà più la stessa cosa e non vedrai più quella persona ma l'amore che hai provato per lei non te lo toglierà nessuno. È ovvio che poi si fa fatica tutti i giorni, ce ne sono di migliori e peggiori, ma l'idea era di fermare il tempo con un discorso che portasse alla liberazione.

Qual è la traccia chiave dell'album a tuo parere?
'Shine' è sicuramente quella che ha guidato un po' tutto il processo, con una voce timida e una forma canzone inconsueta con inserti elettro-acustici. Però quella che rappresenta più l'album è l'ultima traccia ovvero 'Soul'.

Quali sono le differenze principali col primo album?
Mi sono aperto alla musica in maniera più libera, con un approccio meno razionale e più istintivo. Molti pezzi sono venuti bene alla prima. Per esempio la parte vocale di 'Soul' è stata registrata di notte e lasciata esattamente com'è stata registrata. Il primo lavoro era invece più metal e oscuro. Adesso non mi sento parte di un genere preciso, semmai sono un catalizzatore di tutte le idee musicali che mi passano in testa.

Qual è l'ultimo disco di elettronica che ti è piaciuto veramente?
'Persona' di Rival Consoles. Davvero bellissimo.

A livello di strumentazione cosa hai utilizzato?
Sono un chitarrista e negli anni dell'accademia ho inventato una chitarra che fa uscire un segnale per ognuna delle corse. Un sorta di impianto 6.1 spazializzato. Ho poi un pick up che traduce il segnale in midi e quindi diventa un sintetizzatore. Ho utilizzato quasi sempre la batteria elettronica ma ci sono anche degli inserti con batteria rock che ci stanno alla grande ed il resto è sound design, sintesi elettronica, plugin, oltre ad una druma machine della Yamaha, che avevo comprato da ragazzino per fare techno. Per la voce ho usato l'autotuning e delle armonizzazioni, prendendo spunto dalla trap.

Come pensi di promuovere il disco dal vivo?
Attualmente il progetto si muove in solitudine. Suono chitarra e voce dal vivo e con un mixer filtro le tracce in base. Vorrei aggiungere altri musicisti al momento non è possibile per praticità. La scaletta è variegata e può funzionare sia nei teatri che nei locali. Spero di potere suonare prima possibile l'album dall'inizio alla fine e, in tal senso, con Mario Carovani abbiamo realizzato delle visual che illustrano un po' tutto il concept.

Francesco Perissi XO
From Italia

Discography
Near Death Experience - 2014
Rosanna - 2020