-Core
Cauldron Black Ram
Australia
Pubblicato il 13/07/2020 da Lorenzo Becciani

Com‘è vivere a Adelaide? Quali sono i luoghi più belli da visitare nei dintorni?
Vivere a Adelaide è come vivere a metà tra la tipica città cosmopolita ed una città di campagna. É sicuramente un po‘ più tranquilla, amichevole e sicura delle altre città. Oltre alle spiagge e alle cave del Sud Australia, meritano i vecchi edifici. C‘è grande mistero dietro a quelle costruzioni, che non sono più state recplicate.

Com‘è la scena black-death in Australia? Quali sono le migliori band?
Molto piccola. Credo che la scena si sia ridotta e l'originalità sia calata, a causa dei progressi tecnologici e delle tendenze stupide nella musica estrema, oltre che alla saturazione dei social media. Detto questo non vomito nei miei stessi stivali ma vedo comunque qualcosa che non va. A mio parere le band migliori sono quelle che spesso non vengono percepite dall’esterno.

Come siete entrati in contatto con 20 Buck Spin? Quali sono le tue band preferite in catalogo?
Non me lo ricordo! Forse ci hanno trovato leggendo una sfera di cristallo, ma comunque mi piacciono Skeleton, Vastum, Fetid e Void Ceremony.

Avete necessitato sei lunghi anni per tornare nei negozi dopo ‘Stalagmire’. Perchè così tanto tempo?
Ho vissuto un po‘ in Europa e ciò ha rallentato le operazioni ma credo comunque che ci siamo riassestati con quest‘album. Ci teniamo occupati con altre formazioni per evitare che incroci ci facciano perdere tempo.

È stato un processo complesso? Dove avete registrato?
Abbiamo invato di nuovo gli Against The Grain Studios. Non è stato complicato perchè eravamo parecchio preparati e non abbiamo avuto bisogno di grandi ritocchi. Il primo giorno di registrazioni ero reduce da una sbronza e questo ha reso un po‘ più complicate le cose. Il proprietario dello studio non ha fatto altro che mettere i piedi sulla scrivania e muovere qualche tasto col mouse del computer. Quel pigro maledetto.

Cosa volevate migliorare o cambiare in termini sonori?
C‘è solo un movimento. Quest‘album non è parte di un concept a due parti. In generale volevamo qualcosa di più dark.

Metal Archives afferma che i vostri temi principali sono occultismo, pirati, leggende e miti. É vero? Quali sono le più grandi fonti d‘ispirazione per i testi di ‘Slaver’?
Metal Archives è come Wikipedia. Spesso ci sono delle inesattezze. In questo caso, ci sono andati abbastanza vicini. Non crediamo nei miti che spesso sono una cattiva interpretazione della storia, non crediamo nelle caste da castello e facciamo fatica a capire certe cose nel nostro attuale bondage psicologico. I pirati erano l'estensione violenta degli interessi della Massoneria intenzionata a distruggere la storia, non così antica come si potrebbe pensare. Questo è successo anche in tempi più recenti. ‘Slaver’ è un‘alternativa al pensiero attuale. Mostra il peggio, il lato più oscuro della nostra era, il risultato di una cultura che ha dimenticato le proprie radici. Malevola e cieca in egual misura.

Di cosa parla ‘Smoke Pours From The Orifices Of The Crematory Idol’?
La gente vivente si spinse in gigantesche statue vuote e cucinò come punizione per dissidenza.

Un‘altra traccia favolosa è ‘Whore To War’. Pensi che vi rappresenti al meglio?
É solo una parte dell‘album. Rappresenta il nostro vecchio sound più di altre che sono sul disco. Sta all‘ascoltatore decidere.

La copertina è molto importante per un disco e la vostra è superba! Chi l‘ha realizzata ? Cosa volevate esprimere con tale immagine?
Abbiamo chiesto a Misanthropic Art di realizzarla per noi. Era la nostra idea per la copertina e crediamo che catturi l‘essenza dell‘album.

Avete mai partecipato a veri rituali bdsm o occulti?
No, mai.

La vostra arte è solo malvagia o c‘è una luce alla fine del tunnel?
Un riconoscimento del male accende il guerriero interiore. Se smettessimo di fantasticare sul libro di fiabe del male e considerassimo il vero male? Il vero male mi fa schifo. Satanisti, massoni, pedofili, stupratori. Loro sono il male e sono tutti legati insieme.

(parole di Esh)

Cauldron Black Ram
From Australia

Discography
Skulduggery 2004
Slubberdegullion 2010
Stalagmire 2014
Slaver 2020