-Core
Align In Time
USA
Pubblicato il 12/07/2020 da Lorenzo Becciani

Sei stato in altri progetti prima di Align In Time?
Ho suonato in varie band in passato, poi sono stato un po’ fermo. Di recente ero nei Rescue Aurora e negli Arrow To The Sun, mentre frequentavo la scuola e vivevo a Boston.

Quali sono le tue influenze di base in termini di post-rock?
I due album che mi hanno introdotto al genere sono stati ‘The Earth Is Not A Cold Dead Place’ degli Explosions In The Sky e ‘Takk...’ dei Sigur Rós. Di recente mi sono piaciuti molto The American Dollar e Plini ma le mie influenze sono più legate a progressioni di accordi, suoni ambientali e tecniche di songwriting. Uno spettro di varie stili rock, colonne sonore, pop e musica elettronica.

Perché hai iniziato questo viaggio da solo e non con una vera band?
‘The Many Faces’ è stata la mia prima canzone, scritta quando avevo diciassette anni e senza riferimenti di genere. Provavo e basta e dopo qualche anno mi sono trovato a scrivere altra musica di quel tipo. Di colpo mi sono ritrovato con il materiale di ‘Me & My Arrow’.

Sei in contatto con altri musicisti interessanti di Rhode Island?
Mi sono trasferito qui poco più di un anno fa e quindi non sono ancora molto familiare con la scena. L’unica volta che mi sono sentito davvero parte di una scena è stato quando vivevo ancora a Lancaster.

Hai composto e registrato tutto da solo? Qual è stato il ruolo di Tyler Mahurin e Bryan Russell?
Ho scritto tutto e registrato i demo per conto mio, usando delle batterie programmate. I demo erano davvero grezzi, ma mi hanno permesso di avere una visione precisa e completare le parti prima di entrare in studio. Ho registrato tutte le parti di chitarra e basso, Tyler Mahurin ha registrato le parti di batteria, mentre Bryan Russel ha prodotto l’album e Mike Kalajian lo ha masterizzato.

Dove hai registrato? Che suono volevi ottenere?
Allo studio di Bryan a Nashville. I miei obiettivi erano sostanzialmente due ovvero essere diretto, colpire l’ascoltatore con un sound più alternative o pop rock invece che con i classici riverberi post-rock, e fare in modo che l’album fosse più heavy e dark di ‘Me & My Arrow’. Così ho voluto che la produzione riflettesse molto la batteria.

Cosa volevi migliorare rispetto a ‘Me & My Arrow’? Perché hai impiegato così tanto a pubblicare il secondo lavoro?
Non mi piace comparare troppo i due album. Volevo essere sicuro che la musica di cui ero orgoglioso fosse coesa e così ho lavorato molto sulle idee durante il processo. Avere un impiego giornaliero chiaramente non aiuta e poi ‘On A Spiral’ ha finito per contenere un’intera fase della mia vita, un arco narrativo ed un range di umori. Ciò non sarebbe potuto accadere se avessi scritto un album ogni due anni.

Qual è la traccia chiave dell’album?
Vedendo tutto come una storia unica, è molto difficile rispondere. ‘Never Far’ setta l’atmosfera e stabilisce una connessione con l’album precedente, ‘Headlong’ è l’apice del flusso dell’album e ‘Finish It’ e ‘If There’s Nothing You Can Do’ sono altrettanto importanti. Invece vedo ‘I Go Too’ come una sorta di riassunto di tutto l’album, quindi magari punterei su quest’ultima traccia.

‘If There’s Nothing You Can Do’.. qual è la mossa seguente?
Il titolo nasce da un testo di Imogen Heap (‘You Know Where To Find Me’). Il punto è che anche quando ti senti impotente, c’è sempre qualcuno che si prende cura di te, anche solo per andare avanti o tenerti occupato fino a quando non sei pronto a venire a patti con qualsiasi cosa ti schiaccia. Quando l’ho fatta ascoltare dal vivo qualcuno ha commentato: “scommetto che sarà un album triste..”. Alla fine è una delle tracce più ispirate.

L’artwork è bellissimo! Chi lo ha creato? C’è un collegamento con qualche canzone in specifico?
La fotografia è stata scattata qualche anno fa da Chris Lee, un incredibile artista amico mio, mentre Ruby Lavin si è occupata del layout e del testo. Ho scelto quella foto perché mi ricorda una sensazione che si lega al tema dell’album: l'emozione di essere fuori in una notte calda, esplorare, sentirsi come se tutto fosse possibile, ma anche non liberarsi mai dai carichi emotivi che ci portiamo dentro. Questo è lo spirito da cui ho preso il titolo dell’ultima canzone: “Wherever I go, I go too.”

Quali sono i tuoi piani per promuovere l’album? Pensi di organizzare degli show con una band? Stai cercando dei musicisti?
Ho organizzato un tour con un gruppo di amici per ‘Me & My Arrow’ e vorrei fare lo stesso per ‘On A Spiral’, appena sarà di nuovo possibile organizzare degli show. Nel frattempo sto buttando giù delle nuove idee. Uno degli aspetti più divertenti del fare un album è quello di conoscere persone con cui riesci ad avere una grande connessione. Vogliono sapere le storie che si celano dietro le canzoni, condividere le loro interpretazioni, imparare le parti di chitarra, usarle come colonna sonora per le loro creazioni e così via.

Hai visto dei film di John Boles?
No! Immagino sia una buona cosa usare un nome d’artista, altrimenti avrei problemi di ricerca su Google.

(parole di John Boles)

 

Align In Time
From USA

Discography
Me & My Arrow - 2011
On A Spiral - 2020