-Core
Trapt
USA
Pubblicato il 13/06/2020 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto complimenti perché il nuovo album è davvero fantastico. Non che non mi aspetti un grande ritorno dopo ‘DNA’ ma di sicuro non pensavo che poteste esprimervi ancora a questi livelli.
Ti ringrazio. Tutto è nato da un tour acustico che ho portato a termine con il mio batterista, suonando le canzoni in maniera molto semplice e diretta con voce, chitarra e qualche percussione sullo sfondo. É stato molto divertente ed è il motivo per cui quest’album è costruito quasi totalmente su canzoni acustiche. Il materiale è molto catchy ma allo stesso tempo le liriche hanno un grande significato. Ho passato dei brutti periodi e c’è molto di psicologico in ciò che scrivo adesso. ‘Shadow Work’ parla di quando stai male e non sei più orgoglioso di certe cose, non hai il controllo sulla tua vita e rischi di cadere in depressione. Quello è il momento di riavvicinarti alle parti della tua vita che hanno valore per te. Dobbiamo tutti imparare convivere sia con il lato brutto che con quello bello della nostra esistenza.

Possiamo parlare di concept album?
Sicuramente è un disco che parla dello stesso tema. È un monito a convincersi che noi stessi possiamo fare la differenza molto più delle persone che ci circondano. Dobbiamo puntare sulle nostre forze, non arrabbiarci o essere sensibili più del dovuto e non vivere le cose come facevamo da bambini. La chiave per capire chi siamo veramente è avere consapevolezza delle nostre sensazioni e non essere troppo emotivi.

Qual è la traccia chiave di ‘Shadow Work’?
La scaletta è molto bilanciata a livello qualitativo e negli ultimi due mesi non ho ascoltato altro, quindi per me è davvero difficile rispondere a questa domanda. Posso dirti che ‘Far Enough Away’ è il mio pezzo preferito perché parla molto di me stesso. Il testo è sull’aver paura di quello che può pensare un’altra persona ed il messaggio è: “puoi dire quello che vuoi. Sicuramente il tuo punto di vista è giusto ma devo viverlo come uno stimolo e non come una regressione..” .

‘Make It Out Alive’ è una grande opener.
É l’ultima traccia che abbiamo composto per l’album e quindi la più fresca. Per questo l’abbiamo collocata all’inizio. Ogni crisi che attraversiamo ci rende più forti.

‘Tell Me How You Really Feel’ è un altro grande singolo.
Parla di relazioni a distanza e di difficoltà di comunicazione. C’è una parte di tastiera molto interessante e il significato è di sforzarsi a capire quello che una persona prova veramente.

Ho sempre amato la produzione dei vostri album. Cosa volevate migliorare stavolta in termini di suoni?
Non ci abbiamo proprio pensato. Intendo dire che adesso con un computer puoi comporre in maniera molto più semplice di quando uscì il nostro debutto. Puoi ottenere tutti i suoni che vuoi e focalizzarti sul songwriting. Personalmente ho usato lo stesso microfono che porto dal vivo.

A livello vocale in cosa credi di essere migliorato di più negli ultimi tempi?
Non sono migliorato tanto a livello vocale quanto nella combinazione tra chitarra e voce. Sono diventato un chitarrista più bravo.

Qual è il vostro bestseller?
Credo ancora il debutto per via di ‘Headstrong’. É stato il nostro primo singolo ed è uscito al momento giusto, ha saputo catturare l’atmosfera del momento e ancora oggi in tanti lo ascoltano o guardano il video per sapere chi sono i Trapt. Quando la suoniamo dal vivo è bellissimo vedere le facce e l’espressione dei fan mentre la cantano. Mi infonde tanta energia.

E invece l’album che ritieni in parte sottostimato?
Non credo ce ne sia uno. Dipende molto dalla promozione che c’è stata dietro. Siamo una band indipendente e ci interessa raggiungere la nostra fanbase più hardcore. Posso dire ciò che voglio sui social e non devo dipendere da nessun manager.

Pensi che il nu metal possa tornare in voga nei prossimi anni? In fondo Slipknot e Korn hanno da poco pubblicato degli album eccezionali e sembra aumentato l’interesse per certe sonorità.
Ho percepito la stessa cosa ma sono un musicista diverso da allora. Non ascolto più quello che ascoltavo ai tempi dell’high school, tutto quello che l’hip hop infuso nel metal. Siamo una rock band anche se ci piace ogni tanto collaborare con artisti di stampo crossover come An0maly per ‘Come Together’. Se c’è un artista con cui vorrei fare qualcosa adesso è Post Malone.

Quando pensate di suonare in Italia?
Speriamo di tornare presto in Italia e ascolteremo le richieste di ogni promoter. Al momento mi sto concentrando sulla promozione e cerchiamo di pubblicizzare il più possibile ‘Shadow Work’ su Facebook e gli altri social.

(parole di Chris Taylor Brown)

Trapt
From USA

Discography
Trapt (2002)
Someone in Control (2005)
Only Through the Pain (2008)
No Apologies (2010)
Reborn (2013)
DNA (2016)
Shadow Work (2020)