-Core
Louise Lemón
Svezia
Pubblicato il 02/06/2020 da Lorenzo Becciani

In Italia è praticamente estate anche se non è il momento per fare passeggiate o andare al mare. Invece in Svezia?
Sono appena tornata in Svezia dopo quasi due mesi in Spagna. Ho preso questo tempo per pensare a certe cose. È stato un periodo molto introspettivo e magari è nato qualcosa che finirà nel prossimo album.

'Forever Alone' però è stata scritta prima del lockdown.
Sì, è sempre stato il mio approccio. Scrivo una canzone quando ho qualcosa da tirare fuori che è dentro di me da molto di me. Con la band è cambiato qualcosa ma alla fine scrivo quasi sempre da sola. Ogni disco ha rappresentato qualcosa di diverso. Prima di registrarlo magari sapevo cosa volevo e come ottenerlo ma allo stesso tempo volevo sperimentare qualcosa di diverso.

Consideri il tuo songwriting terapeutico? Da cosa parti? Voce? Chitarra?
Di solito dal pianoforte. É molto terapeutico e pubblico qualcosa solo quando mi tocca dentro davvero. Ogni canzone è autobiografica e mi piace creare storie interessanti e riflettere la potenza dell'universo che ho creato nella mia testa. Quando trovo un verso che mi piace, ne aggiungo altri e nasce una struttura su cui poi lavoro. Scrivo musica fin da quando ero piccola e fare la musicista mi ha permesso di sfruttare la mia immaginazione e immaginarmi una vita differente e più intensa di com'è realmente. Quando suono con la mia band è un'esperienza psichedelica.

Come è nato questo sound così dark e doom?
Penso che sia venuto in maniera naturale. Quando ci penso non riesco a spiegarlo. 'Purge' è un disco molto dark mentre 'A Broken Heart Is An Open Heart' un disco più pulito dal punto di vista della produzione. Nella mia musica ci sono elementi dark e heavy rock, oltre a tanta psichedelia degli anni '70.

Mi è piaciuto molto il sound dell'EP e, per certi versi, mi ha sorpreso visto che in precedenza avevi lavorato con Randall Dunn. Hai ottenuto una produzione molto organica e diretta. Significa che il prossimo sarà un disco acustico?
Non credo, ma l'esperienza con Randall Dunn è stata incredibile. Abbiamo registrato in Danimarca e poi il mixaggio è stato eseguito a New York. Ho potuto avvalermi della sua esperienza e possiede dei microfoni e degli amplificatori vintage che hanno regalato un sound fantastico ai pezzi. Ai tempi avevo delle idee da parte che non ero riuscita a registrare perché avevano bisogno di crescere dal vivo e avere un sound più organico. Nel frattempo ho scoperto la mia band e ho sentito l'esigenza di pubblicarle adesso. Devo ringraziare il mio tastierista Anders Ludwigsson che ha co-prodotto le canzoni.

Ti senti a tuo agio con questo formato?
Visto che registravamo per conto nostro ho pensato che fosse meglio pubblicare un EP. 'Devil' è nato per me stessa e non aveva senso interfacciarsi con un produttore.

Com'è nato il contatto con Icons Creating Evil Art?
Mi piace molto lavorare con loro e penso che lo farò anche in futuro. C'è voluto tempo per trovare un'etichetta che mi lasciasse libera di fare ciò che voglio e, al momento, non potrei essere più felice.

Ti ritieni un'artista internazionale o svedese?
Sicuramente internazionale. Ho suonato un sacco a giro per l'Europa e sono stata negli Stati Uniti per promuovere entrambi gli album. Inoltre, in Svezia non ho contatti con nessun artista in particolare.

Ti annoia essere paragonata spesso a Chelsea Wolfe?
No, lo capisco perché entrambe abbiamo un'aura oscura, anche se facciamo musica diversa. La tendenza a paragonare le donne è comune.

Invece il termine death gospel queen come è nato?
Cercavo qualcosa di originale per descrivere la mia musica. Il recensore di uno show in Svezia ha usato il termine death gospel e l'ho trovato poetico.

La tua musica è molto cinematica e sei bellissima. Ti hanno mai chiesto di recitare in un film o scrivere una colonna sonora?
No, ma mi piacerebbe. Ho appena girato il nuovo video che uscirà a breve e adoro stare davanti alla telecamera. Se potessi scegliere, mi piacerebbe scrivere la colonna sonora per un film romantico.

Possiamo affermare che 'Devil' è il tuo pezzo più rappresentativo in questo momento?
Sicuramente mi piace molto. È cruda, diretta, melodica e psichedelica. Adoro le dinamiche e il testo.

Di cosa parli solitamente nelle liriche?
Sono tutte storie autobiografiche. Cerco di essere più onesta possibile per connettermi con chi ascolta. Non c'è un messaggio specifico ma non parlo di banalità.

Quando verrai a trovarci in Italia?
Spero presto. Amo il vostro cibo e mi piace la vita da voi.

Louise Lemón
From Svezia

Discography
Purge - 2018
A Broken Heart is an Open Heart - 2019
Lifetime Of Tears - 2024