-Core
Wows
Italia
Pubblicato il 20/05/2020 da Lorenzo Becciani

Sulla vostra pagina Bandcamp si legge: “Wows is a six soldiers army”. Volete descriverci chi fa parte di questa armata, in quale periodo è entrato a farne parte e quale è il suo contributo?
Ciao ragazzi, grazie mille dell’interesse per il nostro progetto. Sai noi crediamo che la nostra individualità non sia così importante all’interno della band, preferiamo che sia il progetto a essere conosciuto. Semplicemente elencherò i nomi di tutti i membri che sono in formazione dal 2014 che consideriamo l’anno dell’inizio del progetto: Paolo alla voce, io e Marco alla chitarra, Pierluca al basso, Fabio alla batteria e Kevin Follet ai rumori.

Di ‘Ver Sacrum’ invece si legge: “.. is a Path Through Destruction, Emptiness and Rebirth”. Volete spiegarci cosa significa?
Si tratta dell’essenza del disco racchiusa in una frase. ‘Ver Sacrum’ è una celebrazione del ciclo di distruzione e rinascita, un ciclo fondamentale della vita. Il nostro disco vuole essere un percorso, un sentiero che inzia dalla distruzione, rappresentata da ‘Mythras’ e preparata dal limbo etereo di ‘Elysium’, passa attraverso la contemplazione del vuoto che la distruzione lascia dietro di sé con ‘Vacuum’ e parte di ‘Lux AEterna’, e infine con la seconda parte del disco arriva alla gloriosa rinascita. Noi cerchiamo di estraniare chi ci ascolta dalla realtà, vogliamo portare l’ascoltatore su un altro piano di coscienza, in modo da sollevare per qualche minuto la sua anima dalle preoccupazioni terrene e darle così un sollievo catartico e ristoratore.

Quando avete iniziato a comporre il successore di ‘Aion’?
Dopo l’uscita di ‘Aion’ abbiamo suonato per circa un annetto, dopodiché abbiamo iniziato a porre le basi per il nuovo disco. Non abbiamo cominciato subito perché il processo per creare ‘Aion’ è stato molto faticoso e abbiamo voluto goderci il nostro lavoro sui palchi per qualche tempo.

Avevate fin da subito una visione precisa di come avrebbe dovuto suonare ‘Ver Sacrum’?
Sì, avevamo delle idee per evolvere il nostro stile proposto in ‘Aion’, volevamo più aggressività, abbiamo voluto togliere del tutto il nostro lato stoner ed enfatizzare quello più dissonante, disturbante, tagliente. Tuttavia poi suonando insieme e componendo i pezzi del nuovo disco abbiamo inserito anche delle nuove idee che non erano previste, ad esempio ‘Vacuum’ è nata nel processo di composizione. Diciamo che è stato un percorso in divenire, senza neanche seguire troppi schemi di genere musicale, ci siamo preoccupati di far suonare il disco in maniera coerente con se stesso e con quello che siamo noi come band.

Perché avete scelto un titolo del genere?
Dovresti chiederlo a Marco; è stato lui che ha proposto questo nome e ne siamo rimasti tutti folgorati fin dall’inizio. Si tratta di un rituale pre-romano, i bambini nati in primavera venivano prelevati e addestrati a diventare dei colonizzatori di nuovi territori. Nel nostro piccolo anche noi ci siamo spinti alla conquista di nuovi territori sonici, e devo dire che ne siamo rimasti davvero molto soddisfatti.

In termini di produzione e missaggio cosa volevate ottenere?
A noi piace lasciare lavorare i professionisti e ci piace molto affidarci a loro senza porre troppi ostacoli. Nel nostro caso abbiamo scelto di collaborare con Enrico Baraldi che ci ha sopportato e supportato dalla registrazione al mastering, con l’aiuto di Luca Tacconi e del suo incredibile studio Sotto Il Mare. Crediamo che lasciar amare e curare la nostra musica a chi ci lavora sia il modo migliore per ottenere qualcosa di bello e visto il risultato di ‘Ver Sacrum’ credo non cambieremo questo nostro approccio.

C’è un pezzo di ‘Ver Sacrum’ che ha guidato la realizzazione degli altri?
Sai faccio fatica a ricordare quale fosse il primo pezzo perché alcuni sono stati composti a blocchi, credo che la prima composizione può essere stata il riff di ‘Resurrecturis’, ma non credo di poter dire che ha poi guidato il resto della composizione. Come ti dicevo, abbiamo voluto essere davvero molto liberi da qualsiasi legame stilistico nella composizione.

Stavolta Paolo Girardi si è davvero superato. Qual è la vostra interpretazione del dipinto? Cosa ci leggete?
Paolo Girardi è uno dei più grandi artisti che conosco di persona, la nostra stima nei suoi confronti è grandissima e siamo felici che abbia firmato anche questa cover. Siamo stati noi a suggerire a Paolo l’atmosfera che la cover avrebbe dovuto emanare, in particolare è stato il nostro cantante Paolo che ha immaginato questo tipo di immagine. Abbiamo chiesto un’ambientazione senza figure umane e senza sangue o mostri, doveva essere molto scura con delle strutture diroccate e con la mezzaluna che sorveglia la scena. Paolo Girardi si è ispirato ai terremoti che hanno colpito il centro Italia in passato per creare questa surreale e suggestiva scena di distruzione. Noi adoriamo profondamente questo dipinto e anche il dipinto di ‘Aion’, un altro paesaggio surreale, freddo e senza tempo.

Nella recensione ho fatto qualche nome di band post-metal italiane, alcune piu’ estreme come Nero Di Marte e Hierophant ed altre più legate allo sludge come Incoming Cerebral Overdrive e Lento. Ci sono altre formazioni di casa nostra che valgono come i Wows e quindi meritano l’attenzione dei lettori?
Potrei fare nomi per delle ore! Ti ringraziamo moltissimo per i paragoni ma non ci sentiamo così “valorosi” da prenderci come metro di misura. I nomi che hai fatto sono delle grandi band, con alcune di queste abbiamo avuto il piacere di condividere il palco; per risponderti ti faccio qualche nome che incontra il mio gusto e che stimo come artista anche se è una lista che ha poco senso per la sua brevità e incompletezza, ma tant’è: Sunpocrisy, Demikhov, Hate&Merda, OvO, Bologna Violenta, Organ, Magnitudo, Metide, The Haunting Green, Storm{O}, Cani dei Portici, Calendula, Collars, Die Abete, Vespertina e tanti altri.

All’estero invece a chi guardate con maggiore frequenza?
Anche qui dovresti prenderti qualche ora per ripassarli tutti! Cercherò di citarne tre che ci hanno influenzato molto per questo disco ovvero Deathspell Omega, Blut Aus Nord e Neurosis.

In generale puntate più al mercato internazionale oppure a quello italiano?
Non lo facciamo per lavoro, quindi non ci preoccupiamo più di tanto del mercato, facciamo la musica che ci piace e basta. Abbiamo avuto delle attenzioni dall’estero per questo disco e ne siamo felicissimi, ma siamo altrettanto contenti per chi ci ascolta nel nostro Paese.

Come è nata la collaborazione con Giulia Parin Zecchin dei Julinko?
Giulia è un’artista di grande talento, la volevamo nel disco ma purtroppo a causa delle nostre vite sempre di corsa e del poco tempo a disposizione per le registrazioni ci siamo accontentati di una piccola parte nella intro. Ci dispiace non averle dato più spazio in ‘Ver Sacrum’, speriamo di fare qualcosa di più sostanzioso in futuro. I Julinko sono un’ottima band (da includere nella lista di cui sopra) non vediamo l’ora di condividere presto il palco con loro.

(parole di Matteo Baldi)

Wows
From Italia

Discography
War On Wall Street (2013)
Aion (2015)
Ver Sacrum (2020)