-Core
Helfró
Islanda
Pubblicato il 16/04/2020 da Lorenzo Becciani

Cosa significa Helfró? C’è un legame tra il nome e la copertina dell’album?
Helfró è un termine usato per descrivere un’ondata di energia e pace poco prima della morte di una persona. La copertina fa riferimento ad un pezzo dell’album intitolato ‘Musteri Agans’, che si traduce come ‘Temple Of Discipline’.

Com’è nata la band? Possiamo considerare questo progetto come una sorta di continuazione degli Ophidian I?
Helfró è più o meno un side project. Avevo bisogno di un progetto musicale quando ci siamo presi una pausa con gli Ophidian I e così ho scritto quest’album per sentirmi occupato. Gli Ophidian I sono ancora attivi e pubblicheremo presto un nuovo album.

Qual era la vostra visione quando avete cominciato a comporre le tracce e produrre l’album?
Ero ispirato da alcuni musicisti che sono stati capaci di combinare atmosfere davvero depressive con uno stile veloce ed estremo. Ho preso ad esempio il songwriting di Blasphemer su ‘Ordo Ad Chao’ e ho aspirato a scrivere musica su quella vena. Questo debutto è il risultato di tale esperimento. Sarà l’ascoltatore a giudicare se è riuscito o meno.

Dove si sono svolte le registrazioni? Che suono volevate ottenere?
La batteria è stata registrata da Stephen Lockhart allo Studio Emissary mentre chitarre, basso e voci le abbiamo registrate per conto nostro. Stephen si è occupato pure di missaggio e mastering. Volevo un suono pulito e diretto perché secondo me si addice a questo tipo di metal.

Vi siete ispirati a qualche album in particolare in termini di produzione e missaggio?
Non proprio. Non volevo un album pieno di dissonanze e sporco. Stephen ha fatto un eccellente lavoro mantenendo tutto estremamente pulito.

Avete pubblicato l’album per conto vostro e adesso verrà distribuito da Season Of Mist. Come siete entrati in contatto con l’etichetta francese? Avete cambiato qualcosa a parte la cover?
Io e Michael, il proprietario di Season Of Mist, abbiamo degli amici in comune e ci siamo sentiti online. Ora abbiamo un nuovo logo, una nuova cover e abbiamo aggiunto una canzone.

Quale canzone consigliereste a qualcuno di totalmente profano?
‘Afeitrun’ o ‘Musteri Agans’. Blast beat veloci e assoli di tremolo guitar.

Com’è vivere in Islanda di questi tempi?
Vivo a Mosfellsbær, molto vicino a Reykjavík. Vivere qui è il sogno di un introverso. Lo scorso decennio abbiamo avuto un boom di turisti e quindi tante attività sono cresciute. Adesso stiamo uscendo dai mesi più cupi e voglio celebrare la luce.

Amo la scena black metal islandese: Svartidaudi, Misþyrming, Audn, Naðra ma anche Kontinuum, Momentum, Potentiam, Sinmara. Ho dimenticato qualcuno?
La mia maggiore influenza in ambito black metal islandese sono sicuramente i Momentum e nello specifico il loro EP ‘Requiem’ a cui aggiungerei Withered e Myrk. In questo periodo però ascolto quasi soltanto gruppi esteri.

Che ruolo ha avuto Gísli S?
Il mio vecchio fratello Gísli si è occupato delle clean vocals di ‘Ávöxtur af rotnu tré’, ‘Hin forboðna alsæla’ e ‘Katrín’.

Su Metal Archives scrivono che i vostri temi lirici sono la dipendenza e la solitudine. É vero? Cosa cercate di trasmettere con i vostri testi?
Essendo uscito dalla dipendenza volevo scrivere dell’isolamento e della solitudine come risultato di arroganza, narcisismo e negligenza, che accompagnano l’abuso di droghe. Attraverso il processo, l’idea si è allargata includendo anche pensieri su una prigionia generale dell’ego e del senso di sconfitta.

Avete creato un viaggio fantastico, profondo ed oscuro per chiunque. C’è una luce alla fine del tunnel? Come finisce il viaggio?
L’album è una sorta di viaggio attraverso la personale sovranità che si lega all’ultimo pezzo ‘Musteri Agans’. L’idea è che attraverso la disciplina c’è modo di ritrovare la tranquillità.

Helfró
From Islanda

Discography
Helfró - 2018
Tálgröf - 2023