-Core
Niklas Paschburg
Germania
Pubblicato il 18/02/2020 da Lorenzo Becciani

È la prima volta che vieni in Islanda?
Sì e sono davvero eccitato all’idea di suonare in una chiesa. Mi hanno detto che l’acustica è meravigliosa.

In passato a Frikirkjan ho visto JFDR, Asgeir e Soley e quest’anno ci suoneranno anche Siv Jakobsen e John Grant..
Sarà emozionante esibirsi a Iceland Airwaves dove ha mosso i primi passi Ólafur Arnalds. È un festival che seguo da tempo ed è un onore farne parte. Sono arrivato ieri e ho dato una breve occhiata alla città. Oggi noleggerò una macchina e farò un giro nei dintorni.

Negli ultimi anni ti sei mosso costantemente tra musica classica ed elettronica. Chi è veramente Niklas Paschburg?
Mi piace stare a metà tra questi due mondi affascinanti. Il mio background è classico. All’età di cinque anni ho preso le prime lezioni di pianoforte poi crescendo mi sono appassionato al pop ed all’elettronica. Adesso i synth giocano un ruolo importante nell’approccio compositivo e mi piace conciliare le due componenti.

Cosa dobbiamo attenderci dalle prossime canzoni?
Una componente elettronica più forte e ballabile. Però il piano è sempre presente perché rappresenta la maggiore fonte compositiva. Ci sarà spazio anche per la fisarmonica, naturalmente synth e qualche percussione.

Come nascono le tue canzoni?
Il più delle volte al pianoforte con cui costruisco le prime strutture melodiche. A quel punto aggiungo delle basi ritmiche con i synth e cambio qualcosa a seconda dell’ispirazione. L’influenza maggiore è sempre rappresentata dalla Natura. Ho costruito uno studio con un certo numero di synth, oltre al classico Oberheim Matrix 6R, e sono sicuro che aumenteranno presto.

Fare parte della scena berlinese cosa comporta?
Mi influenza soprattutto nella fase di remix. Sono in contatto con tanti artisti, trai quali anche musicisti italiani di spessore come Federico Albanese e Jessica Einaudi, e confrontandomi con loro mi rendo conto di quanto stia cambiando la città attorno a noi. Mi piace molto Nils Frahm e ho visitato il suo studio.

Oltre a Ólafur Arnalds conosci altri musicisti islandesi?
Mi piacciono Sigur Rós e Ásgeir ma in generale tutto quello che esce dall’Islanda possiede una grande connessione con la Natura e perciò mi interessa.

C’è una traccia di ‘Oceanic’ o tra le ultime che hai composto che ti rappresenta meglio di tutte le altre?
É difficile rispondere perché le mie tracce cambiano in continuazione. Negli ultimi due anni ‘Oceanic’ ha subito delle variazioni interessanti. All’inizio del tour ti avrei risposto ‘Fragmentation’, adesso forse ‘Blooming’.

Parli di isole, oceani e grande vastità di acqua, pur vivendo a Berlino..
‘Oceanic’ è stato composto a Grömitz, da una casa affacciata sul Mar Baltico. Stavolta invece mi sono trasferito sull’arcipelago della Svalbard e ho spostato il mio studio in un posto isolato, simile all’Islanda. Il processo è stato più o meno il medesimo dell’album precedente ed il nuovo album ha risentito del luogo in cui è stato composto. Sarà più dark ma con qualche luce, bilanciato tra una forte componente naturale e la delicatezza delle melodie. Cerco di avere un approccio moderno in costante bilico con la musica classica.

La prima volta che ho ascoltato la tua musica ho percepito una grande tecnica poi, lentamente, sono entrato nelle atmosfere e ho scoperto un mondo nuovo.
Molto dipende da come ascolti la musica. Ascoltarla tramite lo stereo o delle cuffie è totalmente differente. In ogni caso dal vivo l’impatto è molto più forte e potente. Nei miei show voglio mantenere la purezza dell’ispirazione che avevo quando ho scritto quel determinato pezzo ma anche divertirmi a seconda del posto dove mi esibisco.

Ritieni la tua musica cinematica?
Il vero film nella mia testa è la natura che incontro quando viaggio.

Niklas Paschburg
From Germania

Discography
Oceanic - 2019
Svalbard - 2020