-Core
Noctem
Spagna
Pubblicato il 21/11/2019 da Lorenzo Becciani

Qual è la “Black Consecration” di cui parlate nel titolo dell’album?
Questo è un nuovo step per la band. Ci siamo tolti di dosso etichetta come death metal e blackened death metal e ci siamo focalizzati solo sul black metal e sulle radici del genere. Possiamo definirla una consacrazione senza dubbio, magari non la logica evoluzione che tutti si sarebbero aspettati ma sicuramente una mossa necessaria, rischiosa e decisiva.

Pensate che il nuovo materiale sia più aperto verso i mercati esteri?
No, i mercati si comporteranno sempre allo stesso modo. Non facciamo musica per fare soldi, semplicemente ci muoviamo avanti dal punto di vista dell’espressività artistica. Nessuno vive di musica nella band, non facciamo migliaia di euro tutti i mesi col merchandising e facciamo solo quello che ci piace, incuranti che agli altri piaccia o meno.

Cosa desideravate cambiare dopo ‘Haeresis’?
Tutti ci hanno detto che era un buon album ma che rappresentava una progressione nel nostro stile senza una reale innovazione. Al tempo abbiamo lasciato tanti elementi lungo il percorso, tante idee che avrebbero potuto prendere forma in maniera diversa. Dopo due anni ci siamo incontrati ed abbiamo discusso sulla strada da intraprendere e la scelta è ricaduta su uno stile più crudo, oscuro e ambientale, senza cadere in nessuna moda.

Avete pubblicato cinque album. Quali sono i punti più alti della vostra discografia? E invece i rimpianti maggiori?
Al momento ‘Haeresis’ e ‘The Black Consecration’ sono senza dubbio gli album più rappresentativi, quelli che catturano al massimo l’energia della band on stage. Gli altri album non sono male ma rispecchiano stili diversi. In tanti pensano che ‘Oblivion’, uscito per Metal Blade nel 2011, sia il nostro migliore lavoro ma non è quello che vogliamo fare adesso.

Come è nato l’interesse per la mitologia, i vecchi riti e la magia? Avete letto qualche libro in particolare?
Mia madre aveva una vasta documentazione esoterica a casa e lei, mia nonna e mia zia mi hanno introdotto a quel mondo. Mia nonna ha imparato tante cose durante la guerra civile degli anni ‘30 e ha tramandato le sue conoscenze alle sue figlie, a me ed ai miei fratelli. Nel tempo ho continuato ad approfondire per conto mio fino ad esprimermi con le liriche.

Vi considerate anticristiani? O preferite satanisti?
Siamo anti… anticristiani, antimusulmani, anti-ogni fottuta religione… Sono solo sette che desiderano far soldi e controllare le menti più deboli. Tutti i più grandi massacri e le peggiori barbarie hanno preso luogo in nome di Dio.

Ritenete che il binomio satanismo e black metal sia tuttora vincente?
Mi piace il satanismo ma come principio filosofico di vita. Come simbolo di libertà e non come religione o entità allo scopo di praticare rituali. L’idea del satanismo in musica nasce in contrasto con i valori imposti dal Cristianesimo nella società occidentale. É libertà, massima espressione del genere umano senza l’oppressione delle leggi dei falsi moralisti. Questo il punto in cui satanismo e black metal convergono. Come diceva Aleister Crowley: “Do what thou wilt shall be the whole of the Law".

Come nascono le vostre canzoni?
Leggo parecchi libri e prendo le mie decisioni in base alle liriche. In questo modo nascono le idee e prendono forma in relazione alla tematica di ogni lavoro.

Prova adesso a recensire ‘Uprising Of The Impenitents’ e ‘Dichotomy Of Malignancy’ per i nostri lettori….
Sono pezzi molto diversi tra loro ma entrambi sono stati accolti molto bene dai fan. Il primo è in linea con un album lungo e atmosferico, marcato dalla melodia e dalle reminiscenze delle radici black metal. Il secondo è forse il pezzo più vario di tutto il lavoro ma allo stesso tempo parecchio tecnico e oscuro.

Hai anche contribuito a ‘Darkness Must Prevail’ degli Obscure. Ci sono similitudini tra le due band?
Sì, è corretto ma non ci sono relazioni se non l’amicizia che ci lega ed il fatto che viviamo anche noi a Valencia. Gli Obscure sono una band mitica della nostra scena, nata nel 1989. Quando avevo tre anni erano già pionieri del death metal nazionale. Ci siamo incontrati nei bar ed ai concerti e, quando mi hanno chiesto di cantare con loro, ho accettato l’offerta. Mi è stata data l’occasione di imparare molto della vecchia scuola.

La Spagna è un bel posto dove suonare heavy metal? Conosci delle band italiane?
No, affatto. Non a caso la nostra fanbase è in Svezia, Germania e Stati Uniti. Puoi verificarlo su internet. La Spagna è tipo l’ottava o la nona nazione per numeri di ascolti. Questo perché dalle nostre parti il metal estremo non viene accettato. Adoro Aborym, Handful Of Hate, Hour Of Penance, Fleshgod Apocalypse (il primo album), Forgotten Tomb (con cui abbiamo suonato in tour nel 2012) e Voltumna.

(parole di Beleth)

Noctem
From Spagna

Discography
Divinity (2009)
Oblivion (2011)
Exilium (2014)
Haeresis (2016)
The Black Consecration (2019)
Credo Certe Ne Cras (2022)