-Core
Dictated
Olanda
Pubblicato il 31/10/2019 da Lorenzo Becciani

Julien Truchan e Mendel Bij De Leji appaiono su ‘Hypso’ e ‘Athaza Gora’. Ovviamente siete legati a Benighted e Aborted ma ci piacerebbe sapere come avete scelto i pezzi giusti per tali collaborazioni..
Bella domanda! Siamo da sempre amici con Julien e Mendel ed è un assoluto onore averli su questo album. Per quando riguarda Julien, abbiamo scelto il pezzo più caotico ed aggressivo perché il suo cantato gutturale si adattava alla perfezione. Nel caso di Mendel abbiamo fatto scegliere lui tra un paio di tracce. Alla fine il suo assolo era più in linea con ‘Athaza Gora’.

Come vi è venuta l’idea di un concept sulle paure e le fobie?
Non mi ricordo esattamente a chi è venuta l’idea ma eravamo appena tornati dal tour in Nepal e India del 2016. Ci eravamo divertiti ma avevamo allo stesso tempo sperimentato un paio di eventi in grado di indurre paura. Una volta tornati a casa abbiamo provato ad integrarli con quello che stavamo componendo ed una volta scelto il concept tutto è andato al suo posto. La musica, le liriche, l’artwork..

Avete letto qualche libro in particolare?
Sì, abbiamo fatto delle ricerche, non solo sulle fobie ed il loro significato ma anche sulla mitologia greca. Le storie di Ares, Phobos e Deimos per esempio. Abbiamo letto anche delle origini psicologiche della paura e degli effetti fisici sul corpo che può avere. Abbiamo quindi scelto le paura che ritenevamo più rilevanti a supporto delle nostre vicende personali. Inoltre siamo stati influenzati da serie tv come Hannibal e numerosi film horror.

Qual è la paura che temete di più?
Ogni membro ha aggiunto la sua personale paura all’album. Ognuno di noi ha la “propria traccia” e per quanto mi riguarda è ‘Trypo’ (la paura dei buchi). Ovviamente è la peggiore per me. Quella di Sonja è ‘Thalasso’ (la paura della vastità del mare). Quando abbiamo fatto le nostre ricerche abbiamo scoperto delle paure di cui non conoscevamo l’esistenza. È inimmaginabile per noi, ma apparentemente per certe persone sono le peggiori. Al contrario certe volte capita di leggere di alcune cose di cui non hai alcun timore..

Dal punto di vista tecnico quali sono stati i progressi più importanti?
Direi che finalmente siamo riusciti a creare un sound che si adatta alla band. Siamo sempre alla ricerca di suoni e colori che si adattino alla musica ed alle liriche ma credo che con ‘Phobos’ siamo veramente riusciti a trovarli. Non ci sono state trasformazioni ma più una sorta di estensione di noi stessi. Un altro cambiamento è relativo al fatto che abbiamo lavorato con due produttori durante le sessioni di registrazione. I loro input e le loro idee hanno risolto tanti problemi ed aggiunto dei dettagli. Alla fine siamo rimasti davvero soddisfatti del mixaggio e del mastering. Inoltre abbiamo dato più colori e DNA all’album incorporando più strumenti, sample e influenze. Non volevamo suonare solamente potenti e veloci ma completare l’intero pacchetto.

Cosa volevate cambiare in termini di produzione e mixaggio?
Per la prima volta abbiamo registrato le chitarre in studio. Con ‘The Deceived’ le registrammo a casa ma svolta volevamo un’esperienza diversa. Durante la fase di missaggio abbiamo cercato di avere un suono il più personale possibile e, anche se non è stato facile, abbiamo portato avanti le nostre idee. Devi fare delle concessioni e avere una mentalità di un certo tipo. Penso che siamo riusciti ad ottenere un eccellente bilanciamento di tutti gli strumenti.

Qual è la prima traccia che avete completato per l’album? L’avete usata come template per il resto del processo?
No! La prima traccia completata è la stata ‘Glosso’ che è totalmente diversa dal resto dell’album. Non solo perché è strumentale ma perché ha delle vibrazioni diverse. Il processo di songwriting è stato più vario e credo si possa percepire ascoltando l’album. Le basi delle tracce sono state decise in sala prove ed abbiamo scritto solo quello che ci piaceva in fase di pre-produzione.

Perché vi siete separati da Metal Blade?
Ci trovavamo bene con loro. Hanno avuto cura di noi ma non avevamo un contratto per più album. Sapevamo di essere liberi di scegliere e, durante le registrazioni di ‘Phobos’, abbiamo capito che questa sarebbe stata un’altra storia. Volevamo fare con le nostre forze e, dopo un paio di serate passate a bere pesantemente, abbiamo deciso di pubblicare l’album per conto nostro. Questo ci ha permesso di avere completa libertà creativa su tutti i livelli ed imparare un sacco di cose.

Chi si è occupato dell’artwork?
In passato ci eravamo sempre occupati noi degli artwork. L’idea iniziale di Sonja era quella di trasformare un paio di foto e adattarle al concept ma dopo alcuni tentativi con Photoshop non eravamo soddisfatti della prospettiva. Mancava qualcosa ed allora ci siamo mesi alla ricerca di qualche lavoro in rete. Così ci siamo imbattuti nel talento di Greg ‘AbsuManiac’ Czart. La bellezza della copertina sta nel fatto che può essere interpretata come si vuole. Per qualcuno, l’occhio bianco potrebbe rappresentare rifiuto della paura e per altri cecità nei confronti della paura. Sarete voi a scegliere ed a dargli un significato. Esattamente come quando ci s’imbatte in qualcosa di pauroso.

Quali sono le nuove formazioni metal olandesi da seguire?
La scena olandese è parecchio attiva. Ci sono un sacco di band, vecchie e nuove. Ti consiglio di ascoltare gli Inferum per esempio. Sono folli!

Quali sono gli album death che ti hanno più impressionata di recente?
Hai mai sentito i Sulphur Aeon? E’ un gruppo melodic death tedesco che mi ha letteralmente mandato fuori di testa con ‘The Scythe Of Cosmic Chaos’. Anche i Beyond Creation mi piacciono molto.

Quali sono i ricordi più belli con gli Stone Squad?
Non so perché la gente continui a chiederci degli Stone Squad. Forse sarà a causa di Wikipedia. Per noi è quasi un mito. Quando decidemmo di formare la band provammo qualche nome ed uno di questi era Stone Squad ma non è durato più di due settimane. Non abbiamo mai suonato come Stone Squad ma sempre come Dictated. In ogni caso continua a perseguitarci ahah...

(parole di Jessica Otten)

Dictated
From Olanda

Discography
Summary Of Retribution (2010)
The Deceived (2014)
Phobos (2019)