Prima di tutto vogliamo sapere come vi siete conosciuti, siete diventati amici ed è nato il progetto?
Io e Matteo ci conosciamo dai primi anni del liceo, anche se per qualche strana ragione abbiamo iniziato molti anni più tardi a suonare insieme. Francesco è entrato da poco nella band e ce l’ho portato io, dopo averlo conosciuto durante una serata con una sua vecchia band, a cui avevo fatto da fonico.

Avevate già delle coordinate sonore chiare all'inizio della vostra avventura oppure il sound dei Lekka si è evoluto nel tempo?
Assolutamente sì, almeno per quanto riguarda me e Teo. Nel 2014 siamo stati assieme al Sonar Festival a Barcellona e in quella occasione abbiamo deciso di fondare i Lekka, una band che facesse musica elettronica energica, ma suonando dal vivo.

A proposito, perché Lekka?
E perché Suffissocore?

Quando avete iniziato a comporre i brani di 'Primal Drives? Li avete registrati in una sola sessione?
Eh magari! E’ stato un processo lungo e travagliato, più che altro per via dei vari impegni di ogni elemento della band. Buona parte del disco è stata registrata al Blap Studio di Milano dall’amico Antonio Polidoro, il resto nei project studios che io e Matteo abbiamo nelle nostre case. Io ho mixato il tutto e poi ho passato la palla a Sam John del Precise Mastering per finalizzare il disco. Tra tutto quanto, ci è voluto quasi un anno.

La vostra musica si presta sicuramente a dei remix. Quali artisti vi piacerebbe che mettessero mano alle tracce di 'Primal Drives'?
Chiunque abbia piacere a farlo! Se dovessimo scegliere, però, chiaramente ci piacerebbe che qualcuno dei mostri sacri a cui ci ispiriamo lavorasse su una nostra traccia. Daft Punk, Justice, Soulwax, Boys Noize… Sugli italiani, invece, possiamo citarti The Bloody Beetroots, Congorock e Populous.

Qual è stato il momento più eccitante durante le sessioni di registrazione?
La fine!

C’è una traccia che secondo voi vi rappresenta più di tutte le altre?
E’ veramente difficile sceglierne solo una. ‘Primal Drives’ è un disco molto eterogeneo, formato da nove tracce tutte diverse tra loro, per atmosfere, strumenti suonati, sottogeneri musicali...vi invitiamo ad ascoltarlo tutto!

Quante volte avete guardato Grosso Guaio a Chinatown? Perchè avete scelto di usare proprio quei samples di John Carpenter?
Non so Francesco, ma io e Teo circa mille volte. E’ uno dei film cult della nostra infanzia! Per questo abbiamo deciso di omaggiare il maestro John Carpenter, autore anche della colonna sonora del film, riprendendo uno dei temi principali della pellicola e riarrangiandolo a modo nostro.

Pensate che 'Primal Drives' possa ricevere feedback migliori in Italia o all'estero?
Pensiamo che all’estero possa essere accolto con più attenzione ecco, ma non necessariamente con un riscontro migliore. Insomma, noi ci auguriamo che venga accolto bene dovunque!

Com'è la scena elettronica milanese al momento? Quali sono i progetti più interessanti?
La scena elettronica milanese è viva, ma perlopiù riguarda dj e producer. Riguardo alle band, non sono molti quelli che provano a riprodurre live l’elettronica. Così sui due piedi ci vengono in mente i Krang e i Modular.

Chi è Svetlana?
E’ un nome immaginario per una ragazza immaginaria, che però assomiglia molto ad una ragazza comune. Svetlana è una ragazza intrappolata in una quotidianità che la stressa e la deprime, così decide di passare una serata in un club per cercare di svagarsi. Scoprirà che la musica è la migliore ricetta per riuscire a dimenticare tutti i suoi turbamenti e sentirsi finalmente libera.

Meglio le discoteche o i rock club per suonare?
Suoniamo quasi sempre in rock club, ma più che altro per via delle barriere (secondo noi senza senso) che esistono tra il pubblico dei live e quello delle discoteche. A noi piacerebbe molto suonare anche nelle disco e siamo convinti che potrebbe essere un primo passo verso l’abbattimento di questi muri psicologici infantili, che non portano a nulla di buono.

(parole di Luca Piana)