-Core
Wallis Bird
Irlanda
Pubblicato il 26/09/2019 da Lorenzo Becciani

A trentasei anni ti ritieni adulta e soprattutto dichiari di avere trovato la tua identità artistica e come persona. Qual è la traccia di questo nuovo album che mostra al meglio tale identità?
Sarà banale ma tutto il disco la rappresenta. Dura trentasei minuti, proprio come la mia età, ed è fluito in maniera naturale, canzone dopo canzone quasi fossero le mani di amici da stringere. È stato davvero un bel viaggio ed abbastanza diverso perché non avevo mai pubblicato niente di politico. Di sicuro sono una persona più attenta alle problematiche sociali e ambientali rispetto al passato. ‘As The River Flows’ per esempio è ispirata ad Alan Kurdi, il rifugiato siriano di tre anni il cui corpo senza vita è stato fotografato nel 2015 su una spiaggia turca. In generale ‘Woman’ è la donna che voglio essere.

‘Woman Oh Woman!’ è perfetta per discutere del ruolo delle donne nel mondo musicale…
Credo non sia mai stato così importante come oggi urlare con forza e mostrare a tutti quello che sappiamo fare. Per troppo tempo l’industria musicale è stata solamente maschile e le donne venivano etichettate come bellezze per il mainstream e non riconosciute per il loro effettivo valore. Figure come Anais Mitchell, Björk , Ani DiFranco, Amanda Palmer sono esempi da seguire.

In tal senso un’organizzazione come Keychange PRS Foundation si batte da tempo per l’affermazione delle artiste a livello internazionale…
La supporto assolutamente. In questi ultimi anni ho partecipato a diversi folk festival ed alcuni erano gender balanced. Posso dirti che non sono mai stata a festival migliori dal punto di vista qualitativo. È un fatto di storie, di background finalmente differenti. In passato le line-up di certe manifestazioni erano tutte simili tra loro.

Ti senti più un’artista irlandese o un’artista del mondo? Perché ti sei trasferita a Berlino?
Sicuramente del mondo anche se le mie radici sono tuttora presenti nella mia musica. Mi piace viaggiare, vedere luoghi diversi e mettermi costantemente alla prova. Mi sono trasferita a Berlino perché lo facevano tutti i miei migliori amici che sono artisti, pittori, ballerini.. È un posto ideale per organizzare tour ed è una città piena di storia e cultura. C’è una libertà che non puoi respirare da altre parti.

Dove componi solitamente?
Un po' dappertutto. Spesso in bagno! Cammino in continuazione e sono aperta qualsiasi input dall’esterno. I temi principali dell’album sono molto semplici ovvero amore, pace, rispetto, sesso e morte. Ho cercato di esternare certi sentimenti rendendo il songwriting il più spontaneo possibile. Il disco non è troppo lungo perché sono arrivata alla consapevolezza che una canzone di due minuti può essere completa. Quello che conta è il messaggio.

Questa è sicuramente la tua produzione più internazionale. Quali obiettivi ti eri posta in termini sonori?
Sono d’accordo. Non ho seguito dei template particolari per quanto concerne la produzione ma ho fatto in modo che i bambini potessero cantare le mie canzoni. Ho voluto abbattere qualunque barriera semiotica. Anche l’artwork, a cui ho lavorato due mesi con la mia fidanzata, è piena di simboli astrologici, di riferimenti ai bambini e alla figura di una donna rivoluzionaria.

Qual è il tuo peggior difetto?
Quando voglio fare qualcosa non mi piace perdere il controllo e spesso ferisco le persone che mi stanno accanto. Non penso ai sentimenti degli altri.

Conosci qualche cantante italiana?
Mi piace molto Gianna Nannini.

Wallis Bird
From Irlanda

Discography
Spoons, 2007
New Boots, 2009
The Mistakes Are Intentional, 2011
Wallis Bird, 2012
Architect, 2014
Home, 2016
Woman, 2019