-Core
Haystack
Svezia
Pubblicato il 17/09/2019 da Lorenzo Becciani

Vogliamo sapere tutto di questa fantastica reunion. Come sei riuscito a resuscitare il moniker Haystack? Sei sempre rimasto in contatto con Jonas durante questi anni di silenzio?
Non l’ho visto per tanti anni ma ho sempre pensato a lui. Ci siamo incontrati ad un concerto due anni fa e siamo stati bene. Ci siamo chiesti perché non avessimo più una band. Credo che stavolta le stelle ed i pianeti fossero nella giusta posizione.

Perché avete scelto un’altro bassista? Johan non era più disponibile?
Eravamo in contatto con Johan ma vive in un’altra città, suona in un’altra band (Backyard Babies, ndr) e si era dato disponibile per uno o due show. Jonas voleva essere più attivo e quindi abbiamo scelto di puntare su Patrik Thorngren, ex Misery Loves Co., con cui abbiamo un bel rapporto e ci divertiamo sempre. Anche con lui, volevo avere una band da tempo e stavolta ha funzionato. Di sicuro abbiamo più cose in comune rispetto a quante ne abbia con Johan.

Quando avete iniziato a comporre le tracce per il nuovo album?
Alcune idee o bozze di canzoni risalgono a due anni fa ma buona parte del materiale è nato in quattro-cinque prove che abbiamo fatto a Settembre 2018.

Quanto è stato difficile tornare in studio dopo 21 anni?
No, per niente. Sappiamo quello che c’è da fare. Abbiamo dovuto tagliare l’inizio di un pezzo perché non era venuto bene nelle prove ma ci piace lavorare in questo modo, essere spontanei e fare tutto rapidamente. Ci siamo divertiti a creare qualcosa di nuovo e passare del tempo insieme.

Come avete trovato la scena punk/metal svedese dopo tutto questo tempo? Quali sono le tue band preferite attualmente?
Non ho contatti con la scena. Mi piacerebbe vedere un’altra forma di unità, una unità di fottute rock band! Magari c’è ma non mi sembra… Di recente mi sono piaciuti Soviac, The Holy Ghost, Pyamido, Suma, We Live In Trenches e Sellafield Inn.

Per essere più precisi, com’è la situazione a Stoccolma? Locali? Studi di registrazione?
Un sacco di locali sono stati chiusi o sono stati minacciati di chiusura a causa dei volumi troppo elevati. Questo succede quando vuoi fare qualcosa a Stoccolma. I prezzi salgono, tutti vogliono farci dei soldi e tanti negozi sono costretti a chiudere per gli affitti esagerati. Certa gente sta uccidendo quello che c’era di buono. È diventato difficile vivere qui, le persone sono stressate e troppa mentalità di destra che mi spaventa parecchio. Se devo registrare qualcosa, vado dal mio amico Jocke dei Wolfbrigade. Il suo studio è figo e adatto alle mie esigenze.

Che obiettivi vi siete post in termini di produzione e missaggio?
Non avevamo un obiettivo specifico. Volevamo un suono potente di batteria e dei suoni decenti di chitarra e basso. Senza troppi overdub. Ci piace stare semplici e fare tutto in un paio di giorni.

Perché avete scelto ‘Sun Never Shine’ come primo singolo? Quali sono gli altri pezzi chiave del disco?
Quel pezzo risale al 1997 e non era mai stato pubblicato fino adesso. Non è un singolo, ma potremmo registrarlo di nuovo e inserirlo in un altro disco in futuro. Credo che ‘Alone’ abbia dei riff interessanti. ‘Enveloped In Darkness’ è leggermente diversa ma molto spontanea e decisamente una delle canzoni che preferisco suonare.

Di quale sacrificio parlate col titolo?
Un sacrificio positivo, ispirato al poema ‘Roll the dice’ di Charles Bukowski. Parla di dare tutto per ciò in cui credi. Me lo porto dietro e ogni tanto lo leggo. Ho preso in prestito un paio di versi e ci ho giocato un po'.

Come è nata l’idea di riprendere un pezzo dei Dead Can Dance?
Avevo questo pezzo nel mio portatile perché mi piaceva la linea di batteria e volevo usarla, magari prenderla in prestito per un pezzo. A quel punto ci siamo chiesti perché non suonare interamente il pezzo. É stato divertente registrare la cover anche perché non è la prima band a cui penseresti associata agli Haystack.

Adesso con chi suoni a parte gli Haystack?
Sono attivo con i Disfear e membro degli inattivi Entombed, con Alex e Nicke.

Avete dei piani con gli Entombed?
Sono aperto a tutto. Vedremo cosa succederà. Credo che cominceremo ristampando qualcosa di vecchio e organizzando le registrazioni di materiale nuovo. Sarebbe divertente almeno provarci. La stessa cosa vale per gli Haystack mentre con i Disfear stiamo lavorando ad un disco e andremo in tour il prossimo anno.

Quali sono i tuoi ricordi più belli dell’esperienza con i Nihilist?
Ci divertivamo da morire, il mondo era puro e la musica ancora interessante. Non c’erano aspettative ma solo amicizia e la scena underground era formidabile. Quando uscì ‘Scream Bloody Gore’ dei Death tutti scoprirono il genere e tra band iniziò una corrispondenza incredibile. Mi ricordo le lettere di Repulsion, Carcass, Paradise Lost, Master, Morbid Angel, Autopsy, Pentagram, Napalm Death, Unseen Terror e Devastation. Per un ragazzo come me era il massimo.

Hai suonato anche con i Morbid, la prima band di Dead dei Mayhem. Cosa pensi di Lords Of Chaos?
Capisco il motivo per cui la gente si interessi così tanto a certe storie. Tengo la mia opinione per me ma non guarderò il film. É troppo vicino a me e non voglio ricordare tali eventi. Se non per il fatto che non mi piacque quello che accadde in Norvegia.

(parole di Ulf “Uffe” Cederlund)

Haystack
From Svezia

Discography
Right at You 1996
Slave Me 1998
The Sacrifice 2019