-Core
Of Lioness
USA
Pubblicato il 09/12/2018 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto vogliamo sapere di più di Hoquiam. Com’è il clima da quelle parti? Quali sono i luoghi più interessanti da visitare?
(Shane) Hoquiam è una città piccola e tranquilla. Siamo vicini alla costa e quindi il clima è piuttosto uggioso. C’è spesso la nebbia e piove per buona parte dell’anno. Sfortunatamente non c’è molto da fare. Crescere a Hoquiam significa andare a scuola e uscire con gli amici. Per questo motivo ho iniziato a suonare in band fin da piccolo. Avevo bisogno di tenermi occupato.
(Aaron) Nel linguaggio nativo veniva chiamata “hungry for wood” ed in generale ha un legame molto forte con l’industria del legno. Aberdeen, che è connessa direttamente a Hoquiam, ha molti ricordi legati a Kurt Cobain ma, detto questo, abbiamo un’incredibile foresta con alberi giganti e una costa di spiagge rocciose che rendono il luogo unico.

Ci sono altre band interessanti in città?
(Aaron) Amo molto gli Un, un gruppo doom delle parti di Seattle. Un paio di ragazzi li conosco da quando eravamo bambini. A parte questo, Jamie Attwood, e tutto quello che tocca, è oro. Abbiamo un songwriter unico che si cela dietro al moniker Ultrasound Moms e che ho sempre guardato come un maestro e devo menzionare anche I From The Future, una math rock band che sta facendo un ottimo lavoro. For The Likes Of You è grande metalcore mentre i Viveka fanno crust niente male. Siamo fortunati ad avere una comunità di musicisti così forte.
(Chris) Luck è eccellente. Poi Jamie Attwood, Of Sleep e naturalmente Nirvana.

Come avete formato la band?
(Shane) Inizialmente la band è nata con un suono e una una line-up totalmente diversi nel 2015. Quando ci siamo sciolti volevo continuare in una direzione simile a quella che stavamo seguendo e mantenere il nome. Ci sono voluti un paio di anni per rendere di nuovo stabile la line-up. Nel frattempo ho registrato ‘The Process Of Sleep’ e il primo EP occupandomi praticamente di tutto. Quando ho chiesto ad Aaron di tornare con me, Chris e Ian hanno rotto con la loro band e si sono uniti a noi.
(Aaron) Of Lioness è un progetto che vive molto vicino al mio cuore. Nel 2010 ho acquistato un laptop e iniziato a registare del materiale con influenze post rock e sperimentali. Invece di passare del tempo con la mia ragazza mi chiudevo nel mio appartamento per ore e lavoravo alla mia musica come una sorta di diario giornaliero. Un giorno la mia casa è stata rapinata e ho deciso di trasferirmi a Grays Harbor County. Poco dopo ho dato vita ad un progetto black metal. Shane jammava assieme a me ed un batterista, suonavamo un paio di canzoni che fanno ancora parte del nostro repertorio e un sacco di materiale math vagamente pop che mi mandava fuori di testa. C’era parecchio dei Mew in quelle canzoni. A quel punto io e Shane litigammo e la band finì per deteriorarsi. Una volta risolti i nostri problemi, stavo lavorando un’azienda creativa e non avevo l’energia per suonare musica. Mi chiese di usare il nome e rimasi sorpreso perchè volevo che il nome andasse avanti e nutrivo grande rispetto per lui come musicista. Quando ascoltai ‘Void: Shapeless/Colorless’ mi resi conto che era andato oltre le mie aspettative, anche se fu difficile digerirlo all’inizio. Appena mi ha richiesto di riunirmi a lui non ci ho pensato un attimo. Sono grato di suonare con Shane, Chrise Ian. Sono incredibili.

Su Facebook possiamo leggere: Nerosis, Isis, Agalloch, Pelican, Russian Circles, Alcest, Deftones, Porcupine Tree, Gojira… Sono queste le vostre influenze principali?
(Shane) Assolutamente sì! Sono band strepitose! Abbiamo influenze piuttosto varie che in molti troverebbero sorprendenti ma avremmo dovuto nominare troppe band.
(Chris) Direi anche Tool e Pink Floyd.
(Aaron) Mi piacciono Liam, Mogwai, Explosions In The Sky, The Magnetic Fields, Escape The Day, Ween, The Decemberists, Balmoreah e tutto quello che riguarda Devin Townsend, Chino Moreno e Neige.

Allora non sbaglio affermando che ho percepito delle influenze dei Mogwai in ‘The Process Of Sleep’..
(Shane) I Mogwai sono una grande band. Li ho scoperti poco prima di registrare l’album e ho ascoltato a lungo ‘Come On Die Young’. Mi piacciono le atmosfere di quel disco. Mi ricordano che a volte quando componi e arrangi dei pezzi è meglio rimanere essenziali.
(Aaron) Li adoro. Forse ‘Return III’ è il pezzo che può avere legami con loro. Quando scrivevamo quel pezzo un’altra grande ispirazione è stata la colonna sonora di ‘28 Days Later’.

Sono curioso della vostra definizione di Progressive Post Rock..
(Shane) Sono solo parole chiave per aiutare il pubblico a capire da dove provengono alcuni elementi del nostro sound. Le etichette possono essere monotone ma purtroppo sono necessarie. Il nostro processo di songwriting varia molto. Di solito parte dall’idea di qualcuno di noi, tipo un riff, che viene portata in sala prove. Altre volte io e Aaron ci presentiamo agli altri ragazzi con un pezzo già completo o quasi, in formato demo, e ci lavoriamo insieme per ultimarlo. Altre volte ancora facciamo un pò di casino improvvisando.
(Aaron) Shane è stata la fonte creativa di tutto il lavoro. Ci ha presentato un album praticamente finito quando siamo entrati nella band. A parte ‘Return III’ che risale al 2010.

Quando hai composto le canzoni di ‘The Process Of Sleep’?
(Shane) Più o meno nel Gennaio dello scorso anno. ‘Tidal’ è stata la prima canzone scritta e registrata nell’estate precedente. All’epoca però non sapevo cosa farci. Dopo circa sei mesi ho iniziato seriamente a lavorare a ‘The Process Of Sleep’. Il processo è stato lento, lungo e faticoso. Pensavo non finisse mai.

Chi ha realizzato la cover?
(Aaron) Me ne sono occupato io. Fa parte di una collezione di immagini a cui ho accesso. Sinceramente penso che la costa, i grigi ed I blue e in generale il feeling che mi trasmette il disco, abbiano una componente sognante. Non mi piace l’idea di un’arte monodimensionale. Non voglio che la musica pari per sè stessa e amo creare un’esperienza globale per l’utente finale. Per questo abbiamo preso delle decisioni sul packaging e sull’immaginario dell’album. Abbiamo cercato delle immagini cupe per rappresentare gli elementi depressivi del nostro sound. Curando l’artwork ho tirato fuori le mie esperienze bipolari.

Dove avete registrato? Chi si è occupato della produzione?
(Shane) È stato registrato in 3 o 4 diverse case in cui ho vissuto in questi anni. Mi porto dietro uno studio personale (computer, DAW, microfoni, amp, chitarre, basso..). La parte più difficile del lavoro è stata ottenere il sound che avevo in testa. Volevo un suono “acquoso”, una produzione organica senza overdub. Lavorare con strumenti digitali può essere difficile ma penso che l’album sia grandioso.

Qual è la traccia chiave?
(Shane) ‘Shadow Domain’. È il centro di tutto.
(Chris) Mi piace tutto l’album ma se devo proprio scegliere ‘Tidal’.
(Aaron) Non posso rispondere. Vedo l’album nel complesso ed è troppo vasto per farlo a pezzi.

Come pensate di promuoverlo?
(Aaron) Abbiamo prodotto diversi video per promuoverlo su Facebook e YouTube e ci stiamo mettendo in contatto con alcune piccole label. Questo inverno organizzeremo delle date nella nostra area ed in primavera o estate ci piacerebbe fare un tour più esteso nella West Coast. Ci piacerebbe suonare anche in Italia. Sono fissato con la storia e impazzirei a visitare i luoghi che ho visto nei documentari o nei film della prima e seconda guerra mondiale.

Of Lioness
From USA

Discography
The Process Of Sleep - 2018