-Core
Devocka
Italia
Pubblicato il 15/05/2018 da Federica Rocchi

Ci ritroviamo dopo diversi anni. Perchè avete impegnato così tanto tempo a pubblicare il successore di ‘La Morte Del Sole’?
Dopo l'uscita del nostro precedente disco "La morte del sole" (2012), il nostro bassista di allora ha abbandonato la band. Considera che dalla nascita del gruppo fino al 2012 la line up è sempre stata la medesima (Igor alla voce, Matteo alla chitarra, Francesco al basso ed Ivan alla batteria). Non è stato facile trovare l'elemento giusto per sostituire Francesco, ne abbiamo provati diversi fino all'incontro con Alessandro. Dopo il naturale tempo di "amalgama" abbiamo iniziato la scrittura di nuovi brani che ci hanno portato alla realizzazione di "Meccanismi e desideri semplici". Terminate le registrazioni abbiamo deciso di allargare la formazione ad una ulteriore chitarra, ed ecco l'ingresso di Stefano che completa la nuova line up.

Come sono stati scelti i nuovi membri?
Alessandro ha un modo di suonare il basso che ci è sempre piaciuto, anche nelle sue precedenti esperienze e, al momento giusto, è stato facile inserirlo nella band. Discorso simile per Stefano che conosciamo da sempre, si è suonato insieme tanti concerti, quando ci siamo resi conto della necessità di allargare la formazione, è il primo nome che abbiamo voluto contattare.

Oltre alla line-up cos’altro è cambiato all’interno dei Devocka?
In questo periodo di stasi abbiamo affrontato diverse situazioni poco piacevoli che hanno minato l’esistenza stessa della band, in ogni modo ne siamo usciti ed eccoci qua. Certamente l’approccio alla scrittura dei brani è cambiato, c’è meno istinto rispetto al passato. Musicalmente abbiamo cercato di “aggiornare” il nostro suono, ricalibrando sonorità ed atmosfere, aggiungendo synth e pad.

Come descrivereste adesso il vostro sound?
La nostra matrice rock è costante, verso il noise, verso il post punk. I nuovi brani ci hanno portato ad “ammorbidire” un poco il nostro approccio agli strumenti, in ogni modo il disco suona tosto, ma con qualche elemento più ragionato. Per questo il mood è, a mio avviso, meno cupo e decisamente più ricercato negli arrangiamenti.

Trovate che ‘Meccanismi E Desideri Semplici’ sia il logico successore di ‘La Morte Del Sole’ oppure dobbiamo considerarlo l’inizio di una nuova era per la band?
Direi entrambe le cose! Forse manca un disco di collegamento tra questi due album, ma MEDS è certamente il logico successore di LMDS. È, allo stesso, un nuovo inizio per la band, perché la stessa stesura delle canzoni è profondamente diversa rispetto al passato.

Dove si sono svolte le registrazioni? Cosa avete chiesto a Fed Nance in termini di produzione? Vi siete ispirati a qualche album in particolare per i suoni?
Le registrazioni si sono svolte tra il Natural Head Quarter e il Locale Denuclealizzato. A Fed Nance abbiamo chiesto di aiutarci a deviare maggiormente le nostre sonorità. Non abbiamo dischi di riferimento in particolare, ma durante le registrazioni abbiamo ascoltato tutti i dischi dei Massive Attack e i primi Jesus & Mary Chains.

Perché avete scelto ‘Siamo Già Finiti’ come singolo?
"Siamo già finiti" rappresenta un po' tutta la tematica del nuovo album. Probabilmente non è la traccia più immediata ma, al momento di decidere un brano per realizzarne il video, “Siamo già finiti” ha messo tutti d’accordo. In più è una delle canzoni che maggiormente si distanzia con il passato. Una sorta di dichiarazione d’intenti per il nostro nuovo percorso.

Cosa potete raccontarci dell’esperienza del video? Dove si sono svolte le riprese? Qualche aneddoto divertente?
Il video è stato ripreso nella provincia di Rovigo, è il primo video che giriamo con una troupe. Alessandra si è presa un bel po’ di freddo per le riprese in esterna, e c’era sempre uno di noi con il riscaldamento al massimo in macchina per darle un po’ di sollievo dal freddo di tanto in tanto. Lei è stata veramente bravissima. La ringraziamo tantissimo per la sua disponibilità e professionalità.

Quali sono gli altri passaggi chiave dell’album a vostro parere?
Sicuramente gli incontri con Fed Nance che ci ha spiegato esattamente come avrebbe voluto registrare il disco. È stato fondamentale il suo contributo alla riuscita del lavoro, la produzione artistica è, infatti, impeccabile a mio avviso. Non meno importante l’incontro con Alberto di Dimora Records, il primo a credere in questo disco con grande entusiasmo.

A chi è dedicata ‘Un Bacio Cieco E Interminabile’?
A nessuno in particolare cara Federica. Il brano è una riflessione su questo mondo di tuttologi che non sa far altro che attaccare etichette alle cose, alle situazioni. La distinzione netta tra le persone e le cose, senza cogliere sfumature. Il desiderio di farle notare con leggerezza, attraverso un gesto o qualcosa di bello. In realtà la si potrebbe dedicare a moltissime persone.

In generale l’atmosfera del nuovo album è più cupa. Pensate che questo si rifletterà anche nei prossimi live show?
Personalmente la ritengo meno cupa rispetto a “La morte del sole”. Il precedente disco andava a scavare molto in basso anche nei testi. Quest’ultimo lavoro lo percepisco più “allegro” o, se vogliamo, leggero. Nel senso che abbiamo eliminato arrangiamenti pesanti puntando tutto sull’essere diretti, sia nel suono sia nelle parole, infatti i brani hanno minutaggi ridotti. Nei live cerchiamo di creare una atmosfera consona alle liriche, potente e diretta senza manierismi.

Come intendete promuovere l’album? State pensando di organizzare anche delle date all’estero?
Con Macramè stiamo lavorando molto sui social network e da settembre faremo un buon numero di concerti per promuovere il disco. L’estero è da sempre una possibilità, anche se già non è semplice organizzare i tour in Italia.

Devocka
From Italia

Discography
Non Sento Quasi Più (2006)
Perchè Sorridere? (2009)
La Morte Del Sole (2012)
Meccanismi E Desideri Semplici (2018)