-Core
AFK
Islanda
Pubblicato il 17/11/2017 da Lorenzo Becciani

Come hai iniziato?
Canto da quando sono piccolo ma prima nessuno voleva ascoltarmi. Ho iniziato suonando la chitarra poi mi hanno spezzato il cuore e ho iniziato a cantare. Mio zio, Sveinn Orri Símonarson, è un produttore legato all’ambiente hip hop ed è stato lui a portarmi in studio e indirizzarmi in una certa direzione. Ci sono voluti due anni per raccogliere il materiale e selezionare le tracce per ‘Wasting My Time’ e adesso ne ho già di nuovo per potere pubblicare un altro EP.

Ho letto che buona parte delle canzoni sono state registrate in Florida..
In realtà le ho ultimate in Islanda però tra i diciannove ed i vent’anni ho vissuto in Florida e ho frequentato lo studio professionale di Chandler Pearson con cui ho curato tutti i dettagli.

Perché hai deciso di partire con un EP e non con un full lenght vero e proprio?
Abbiamo pensato che fosse il modo giusto per vedere chi poteva essere interessato al mio materiale. Sono tutte canzoni molto diverse tra loro. Non volevo dare troppi riferimenti all’inizio.

‘Alone’ è il singolo che ti ha dato la notorietà..
Nel video ho cercato di trasmettere la sensazione di essere l’unica persona rimasta al mondo. Mi sono ispirato a ‘Fight Club’ e l’ho girato, assieme a mio zio, in un paio di giorni. Un mood piuttosto depresso ma nei miei testi parlo di tutto, dall’irritazione all’amore, dalla tristezza al divertimento. Credo che ‘Alone’ sia stata un’ottima anticipazione del progetto. Amo diversi generi e in quel momento ascoltavo quella roba. Puoi definirla r&b ma allo stesso tempo non senti niente del genere in circolazione. Sto ancora cercando la mia identità sonora ma ‘Alone’ è uno dei pezzi che mi rappresenta meglio.

Scegli un’altra traccia che per te significa molto..
Senza dubbio ‘Try’. Credo che sia il mio pezzo migliore al momento. Parla di chi non riesce a dormire perché pensa costantemente a realizzare i propri sogni. Nel testo si possono rivedere tutti e mi permette di connettermi in maniera veloce con chi mi ascolta.

Come componi di solito?
Parto dalla chitarra e quando ho trovato un riff che funziona inizio a cantarci sopra, cerco delle belle parole, le raccolgo e poi aggiungo l’elettronica, una volta trovato il soggetto giusto. Le liriche sono semplici ma dirette, un po' alla Frank Ocean.

Al momento stai indossando una felpa di Basquiat. Sei appassionato di arte in genere?
Sì assolutamente. Sono un visual artist e dipingo sulla base dei miei lavori. Faccio riferimento in continuazione agli anni ottanta ed ai valori della vecchia scuola, pur cercando un suono moderno e accattivante.

Cosa farai dopo Iceland Airwaves?
Per me il festival rappresenta un’occasione di farmi conoscere ancora di più. Dopo di che cercherò di organizzare più date possibili e farò uscire altri singoli e probabilmente un altro EP. Ho tante canzoni da parte che non vedo l’ora di pubblicare. Le date europee di supporto a Högni mi sono servite molto. Ho capito quello che andava o meno nel mio show e adesso spero di ripartire il prima possibile e suonare anche in Italia.

Quali sono le tue aspettative riguardo a questa settimana?
Voglio spaccare tutto. Andrò sicuramente a vedere i Mumford And Sons, che ho ascoltato molto questa estate, ed i Mura Masa.

Trovi che la scena islandese sia ancora collaborativa come un tempo?
Sì anche se per il momento ho scelto di lavorare per conto mio. Sono più in contatto con musicisti e produttori americani. Questo perché il mercato americano è il mio obiettivo principale. Credo di potere fare bene da quelle parti.

(parole di Andri Fannar Kristjánsson)

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From Islanda

Discography
Wasting My Time (2017)