-Core
Soen
Svezia
Pubblicato il 17/03/2017 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto mi piacerebbe che presentassi i Soen con un breve commento su ogni album che avete pubblicato fino adesso..
Ai tempi di ‘Cognitive’ c’era ancora Steve DiGiorgio. É un grande musicista e ci dispiace che non sia più con noi. Purtroppo vive a San Francisco e con i suoi impegni sarebbe un problema. ‘Cognitive’ è sicuramente il nostro album più sperimentale. Stavamo ancora cercando un suono ma lo amiamo ancora. ‘Tellurian’ è senza dubbio più maturo. Evolvendoci abbiamo cominciato a mettere da parte la tecnica per concentrarci di più sul songwriting. Ci sono canzoni migliori e dal vivo i nostri concerti hanno preso una direzione precisa. ‘Lykaia’ ci ha visto progredire ulteriormente con una cura maggiore per le parti emozionali. Tutti i membri della band sono musicisti da tempo e sono confidenti con ciò che suonano. Non abbiamo bisogno di provare e mettiamo la musica davanti alla tecnica.

Quali erano i vostri obiettivi quando avete iniziato? Come sono cambiati adesso?
L’assurdità è che le persone ci hanno sempre definito un supergruppo ma noi non ci siamo mai sentiti in tal modo. Quando abbiamo iniziato insieme a Martin Lopez c’era già un’idea precisa di pubblicare numerosi album e dare l’esclusiva ai Soen. Per noi è sempre stato l’impegno principale ed in questo senso i tre album che abbiamo pubblicato sono serviti a consolidare il nostro suono.

Quanto avete impiegato a comporre le nuove tracce?
In realtà due anni perché abbiamo iniziato a comporre il materiale per ‘Lykaia’ subito dopo avere completato ‘Tellurian’. Cerchiamo di essere perfetti e contemplare ogni singolo aspetto perché non ci piace troppo stare in studio. Soprattutto dal punto di vista mentale è parecchio stancante. Di sicuro non siamo la band che riesce a scrivere un album in una settimana. Per noi è necessario programmare tutto in un lungo periodo. Stavolta abbiamo deciso di utilizzare quasi esclusivamente strumentazione analogica e limitare l’editing al minimo. Tante prog band si stanno muovendo nella stessa direzione. A noi non piace il djent per intenderci.

Sono curioso di sapere cosa significa l’artwork. É pieno di simboli, serpenti, lupi, triangoli e anche la scritta Soen è una sorta di ZoSo...
Crediamo nei simboli e soprattutto nel mistero. In Svezia tutti ormai pensano di avere il controllo sulle loro vite. Si è perso il contatto con la natura. Invece nella vita così come nella musica è impossibile avere il controllo di qualunque aspetto. Ci devono essere elementi di mistero per rendere tutto più intrigante. Siamo ispirati dal lupo che è dentro di noi e l’album è inteso come un viaggio musicale e lirico dal primo all’ultimo pezzo.

Ricordo quando eri nei Willowtree. Come è cambiato il tuo stile vocale? Sei più a tuo agio adesso con quello che canti?
Mi fa piacere che ti ricordi dei Willowtree. Pensavo se ne fossero dimenticati tutti. Quando sono entrato nei Soen è stato un modo per tornare ad esprimermi senza alcun tipo di compromesso. Sono tornato a seguire modelli vocali come Jeff Buckley e Layne Staley e senza dubbio mi trovo a mio agio con musica dark e malinconica. Sono al posto giusto e non cambierei per nessun motivo. Per esempio ‘Lucidity’ è magnifica e non credo di avere mai raggiunti tali livelli in precedenza.

Nelle vostre recensioni è facile trovare paragoni a Opeth e Tool. Personalmente ho trovato invece delle similitudini con i Madrugada e in particolare con il cantato di Sivert Høyem...
Non saprei ma di sicuro ci assomigliamo. Forse abbiamo le stesse ispirazioni. Lui comunque è di norvegese mentre Mikael Åkerfeldt ha il mio stesso accento e questo è il motivo principale per cui ci paragonano. Poi è inevitabile che alcuni arrangiamenti ricordino gli Opeth di ‘Blackwater Park’ o ‘Deliverance’ perché Martin Lopez è nella band. Le sue influenze black e death sono parte integrante del nostro suono.

Cosa hai ascoltato di recente di interessante?
Ho trovato molto bello l’ultimo album dei Katatonia.

L’anno passato è stato tragico e tante rockstar ci hanno lasciato..
È stato un anno terribile in generale. Il nuovo presidente degli Stati Uniti, la Gran Bretagna che lascia l’Europa e tutti questi gruppi nazionalisti che stanno rifiorendo. Oltre a David Bowie ci hanno lasciato talenti come Prince e George Michael. Molto triste ma dai periodi più bui nasce l’ispirazione per scrivere grandi album.

(parole di Joel Ekelöf)

 

Soen
From Svezia

Discography
2012 – Cognitive
2014 – Tellurian
2017 – Lykaia
2019 – Lotus
2021 – Imperial
2023 - Memorial