-Core
Satan Takes A Holiday
Svezia
Pubblicato il 17/03/2017 da Lorenzo Becciani

Come hai incontrato Satana la prima volta?
Ah ah… in realtà non l’ho mai incontrato. È veramente difficile trovare il nome per una band e quando lo abbiamo scelto suonavamo solo per divertimento e non avevamo ancora intenzione di pubblicare album. L’idea è nata ascoltando un pezzo di Anton LaVey, il fondatore della Chiesa di Satana, che abbiamo usato per qualche show. Ci piaceva il suono ed è diventato il nostro nome.

Sarebbe stato il nome perfetto per i Ghost…
Ah ah… Può essere! Anche a loro sta andando bene. In camera ho un grande poster del tour in cui li abbiamo supportati.

Ci sono stati problemi a causa del vostro nome?
Per il momento nessuno ma quest’album verrà distribuito negli States. É la prima volta e quindi stiamo ricevendo un sacco di richieste di interviste dall’altra parte dell’oceano e tutti i giornalisti sembrano stupiti dal nome e vogliono essere sicuri che non sia satanista ah ah…

Siete attivi da dieci anni. Come è cambiata nel frattempo la scena musicale di Stoccolma? Ci sono delle nuove band che ritieni interessanti?
É un brutto periodo per i locali. Il DeBaser aveva aperto quattro locali a Stoccolma e diversi in tutto il paese. Uno dopo l’altro hanno chiuso tutti. Adesso ci sono pochi posti in cui suonare. Qualcosa sta nascendo nelle periferie. Speriamo che sia l’inizio di una nuova era. Mi piacciono i The Vanjas che suonano un mix tra rock e rhythm & blues con un’eccellente cantante.

La musica dei Satan Takes a Holiday è un mix di rock n’ roll, garage anni ‘60, groove anni ‘70 e le vostre influenze sono piuttosto chiare. C’è qualche nome meno conosciuto che è stato importante per la vostra crescita musicale?
Sono contento che mi fai questa domanda perché così ho l’opportunità di citare gli Henry Fiat’s Open Sore, un gruppo punk rock svedese eccezionale. Adesso si sono sciolti ma sono stati importanti con i loro pezzi di massimo un minuto.

Di recente hai pure collaborato con i The Moth Gatherer...
Sì, ci siamo conosciuti ad un festival. Loro fanno un brillante incrocio tra post rock e sludge. Mi hanno chiesto di aiutarli per delle guest vocals e mi sono recato nel loro studio nel mezzo del nulla.

Danne McKenzie è invece nei Denimgoat e te sei impegnato con i Bitch Hawk. Le collaborazioni non vi mancano di certo..
Danne in passato ha suonato con Mustasch e Truckfighters. Si è ritrovato nei Denimgoat insieme a Nicke Borg e Max Diesel quasi per caso. Il disco dei Bitch Hawk è pronto. Lo abbiamo registrato con Pelle Gunnerfeldt, il produttore dei The Hives, e non vediamo l’ora di pubblicarlo.

‘Ladder To Climb’ è una scelta insolita per un video. Da cosa è nata?
Semplicemente dal fatto che ci siamo potuti permettere il lusso di rilasciare qualcosa che non avesse per forza un feeling per le radio. Un mese prima era già uscito ‘The Beat’ in Svezia. Così ci siamo decisi a girare un video bizzarro e per renderlo più energico e claustrofobico possibile abbiamo pensato ad un ascensore. Per fortuna siamo solo in tre!

Quali sono gli altri momenti chiave dell’album?
Sicuramente l’opener ‘Good Cop Bad Cop’. É un pezzo molto importante per me e l’abbiamo messa all’inizio in modo che tutti quanti ascolteranno l’album possano sentirla. ‘Love Me Like I Love Me’ è invece il pezzo più pop che abbiamo mai scritto. Sono curioso di vedere quale sarà la reazione del pubblico. Di sicuro ‘Aliens’ è un album che ci aprirà delle porte.

Hai notato delle differenze in fase di registrazione?
Questa volta abbiamo lavorato più duramente durante la pre-produzione dei pezzi ed i testi sono più importanti. Li scrivo insieme al mio amico Alexander Idfalk e mi sono preso la libertà di dire ciò che penso in maniera più seria rispetto al passato. La novità più grande però è rappresentata da Danne McKenzie alla batteria. La produzione è piuttosto pulita ma allo stesso tempo aggressiva. ‘Aliens’ è stato prodotto ancora da Stefan Brändström ai Dustward Studios di Stoccolma. Come strumentazione abbiamo aggiunto solo dei vecchi microfoni tedeschi molto costosi però credo di essere migliorato come cantante grazie alla maggiore conoscenza del produttore.

Parlando di testi, in passato avete parlato di karma, voodoo, zombie, pony e adesso di alieni e addirittura della regina madre..
Ah ah… tutto parte da argomenti seri ed alla fine inserisco sempre riferimenti alla pop culture oppure a qualche film.

Qual è stato il primo concerto a cui hai assistito?
Mio padre mi portò a vedere i Twisted Sister quando avevo sei anni. Da piccolo ero un bravo ragazzo, non fumavo e non facevo niente di strano. A dodici anni ho iniziato a suonare la chitarra e provavo tutte le sere. Il primo disco che ho comprato è stato ‘Lick It Up’ dei Kiss. Non è certo il migliore ma la copertina mi faceva impazzire. Quando poi li abbiamo supportati alla Friends Arena, assieme agli Hardcore Superstar, e ho potuto stringere la mano a Gene Simmons è stato incredibile. Il giorno più bello della mia vita!

Nemmeno un party selvaggio?
Magari sul tour bus con gli Imperial State Electric. É capitato di divertirci qualche sera.

Imperial State Electric o The Hellacopters?
Ahhhhhhh… è difficile ma dico The Hellacopters.

Backyard Babies o Hardcore Superstar?
Backyard Babies.

Dark Funeral o Watain?
Ah ah… questa è la più difficile anche perché non sono appassionato di black metal. Diciamo Dark Funeral.

(parole di Fred Burman)

Satan Takes A Holiday
From Svezia

Discography
Satan Takes A Holiday (2009)
Who Do You Voodoo (2012)
Animal Man Woman (2014)
Aliens (2017)
A New Sensation (2019)
Satanism (2023)