-Core
Lights & Motion
Svezia
Pubblicato il 04/02/2017 da Lorenzo Becciani

Quale era la tua visione quando hai dato vita a Lights & Motion?
All’inizio ho pensato molto a quello che avrei voluto essere e come avrei voluto presentare tale visione. Era intrecciata con una forte identità visuale e vibrazioni cinematiche in grado di incapsulare tutto ciò che riguarda il progetto quindi anche artwork e video.

Presenta il progetto con un breve commento su ogni album pubblicato fino adesso..
Direi che sono tutti differenti tra loro in termini di processo e songwriting. Il primo, ‘Reanimation’, è stato scritto di notte e questo ha sicuramente condizionato il risultato. Ci sono un sacco di chitarre ed ogni pezzo è composto in tonalità strane. Col secondo, ‘Save Your Heart’, mi sono focalizzato maggiormente sul pianoforte e ho cercato di presentare colori diversi e lavorare di più con le trame musicali. ‘Chronicle’ è stato un album ambizioso per il quale ho deciso di prendere tutto quello che avevo composto fino a quel momento e spingerlo su livelli più elevati, come in una sorta di presentazione in widescreen. ‘Dear Avalanche’ mi ha visto sperimentare cose nuove, combinare synth e elementi ambient per rendere la mia musica più esplosiva. È stato un duro lavoro.

Qual è la tua definizione di post rock?
Probabilmente ha qualcosa a che vedere col senso di marea trasmesso dalla musica. É difficile da definire di questi tempi perché un sacco di band vengono inserite in tale categoria.

La tua musica è profondamente cinematica. Quali sono i tuoi gusti riguardanti cinema e serie televisive?
Durante la registrazione dell’album sono rimasto colpito da Captain Fantastic e di recente mi sono piaciuti Midnight Special, Lion, Manchester By The Sea & A Monster Calls ma anche show televisivi come Homeland, The Knick, Arrested Development e 30 Rock.

Ti piacerebbe comporre una colonna sonora in futuro?
Sì assolutamente. Sarebbe un’opportunità fantastica su cui mi getterei all’istante.

Perché tutto da solo? Questioni di ego o c’è qualche altro motivo dietro a tale scelta?
É stata semplicemente una progressione naturale partita da una lunga serie di notti insonni trascorse a scrivere musica e imparare diversi strumenti. Ho sempre sentito di avere una certa visione e volevo capire cosa sarebbe uscito dagli amplificatori. Inoltre è difficile trovare altri musicisti che hanno voglia di stare svegli tutte le sere e suonare fino a che il sole non sorge. Sono in contatto con altri colleghi ma preferisco comporre in solitudine.

‘Dear Avalanche’ è un concept?
No ma sapevo fin dall’inizio dove mi sarei spinto dal punto di vista sonoro e ho avuto l’idea di dare maggiore peso alle influenze ambiente ed alla componente atmosferica in congiunzione con solidi contrappunti melodici.

Cosa volevi migliorare o cambiare dopo ‘Chronicle’?
Non lo vedo come un “miglioramento” perché ogni album è un’esperienza differente e nasce da nuove sfide. É stata più una situazione in cui ho compiuto un passo indietro e pensato a cosa avrei voluto trasmettere con la mia musica.

Hai usato della strumentazione particolare in studio? Puoi fornirci qualche dettaglio tecnico?
Per creare profondità e un senso di spazio uso un sacco di riverberi modulati e delay. Per quest’album ho suonato due chitarre elettriche che sono entrambe riedizioni della Fender con microfoni differenti. Sono in ogni caso convito che la strumentazione sia secondaria e la visione ed il livello qualitativo dell’esecuzione molto più importanti. Premesso questo nelle mie produzioni ci sono tanti overdub e ‘Pandora’ per esempio ha circa 250 tracce al suo interno.

Qual è stata la parte più difficile durante gli arrangiamenti e l’intero processo?
Ho speso moltissimo tempo a mixare i pezzi. In alcuni casi ho raggiunti i 30 mixaggi diversi prima di essere totalmente soddisfatto. Curo ogni dettaglio pur essendo consapevole che buona parte di chi mi ascolta non si accorgere delle differenze tra essi.

Quali sono i passaggi chiave dell’album a tuo parere?
Credo siano diffusi lungo la scaletta. Direi che ‘Perfect Symmetry’, ‘Pandora e ‘Exhale’ sono sicuramente delle piece importanti per l’album in generale. Anche ‘Lucid Dreaming’ che ha lo scopo di tenere tutto insieme.

Stai pianificando un tour per promuovere la release? Sei mai stato in Italia?
Non farò tour per questo album ma starò in studio a scrivere altri pezzi e lavorare su alcune idee che mi sono venute. Non sono mai stato nel vostro paese e spero di visitarlo un giorno.

(parole di Christoffer Franzen)

Lights & Motion
From Svezia

Discography
Reanimation (2013)
Save Your Heart (2013)
Chronicle (2015)
Dear Avalanche (2016)