-Core
Die Krupps
Germania
Pubblicato il 26/10/2007 da Lorenzo Becciani

Non è da tutti festeggiare venticinque anni di carriera. Vuoi provare a voltarti indietro e raccontarci cosa vedi ?
Mi vedo ancora nei Male e ho qualche nostalgia dei primi passi nella musica. Se non avessi suonato con i Clash e non fossi stato trattato tanto male dalla loro crew forse avrei continuato a illudermi per qualche altro anno che il punk avesse ancora senso. Non credo nelle fatalità ma riflettere su certi particolari arricchisce i miei dubbi sullo scopo della vita e argomenti del genere. Il centro focale di tutto è stato comunque Dusseldorf da sempre avanti per quanto riguarda la sperimentazione elettronica. Cluster e Kraftwerk sono stati i primi poi siamo venuti noi e i DAF. In realtà l"aspetto per cui vado più fiero della mia carriera con i Die Krupps è il fatto di possedere un sound facilmente riconoscibile che non si è mai incrinato negli anni nonostante le produzioni e le tecniche di registrazione siano profondamente cambiate.
La vostra musica è stata sempre difficile da categorizzare. Siete stati definiti postpunk, electro, ebm, crossover, industrial. Quale termine vi si addice maggiormente  ?
Come hai ben detto siamo sempre stati difficili da ingabbiare in una sola etichetta perchè non ci siamo mai posti il problema di assomigliare a qualcun altro. I Die Krupps hanno delle caratteristiche che nessuno possiede e sono rimasti fedeli a quelli che erano i principi sperimentali con cui è nata la band. Semmai posso pensare che abbiamo contribuito a tracciare la strada per veri e propri movimenti musicali come l"EBM e l"industrial come viene inteso ai giorni nostri. Questo ci riempe d"orgoglio e ci fa sentire un pò più vecchi di quello che in realtà siamo.
Come vi rapportate quindi ai movimenti di oggi ?
Per quanto riguarda l"EBM penso che ci sia da fare una grande scrematura tra le band sperimentali che valgono davvero qualcosa e tentano di dare un seguito alle influenze primitive del genere e quelle che invece pensano esclusivamente a soddisfare le esigenze dei dancefloor e delle rispettive label. Sulla musica industriale invece il discorso sarebbe più ampio perchè troppe sono state le modificazioni negli ultimi anni a partire da gruppi come i Nine Inch Nails che si sono evoluti allontanandosi sempre di più dai loro primi album.
Com"è nata l"idea di pubblicare "Too Much History" ?
L"idea è nata nel 1997 quando ho deciso di spengere la fiamma dei Die Krupps. In quel momento sentivo che c"era la necessità di una pausa per non ripetersi e ho pensato che pubblicare due raccolte separate del nostro materiale elettronico e metal potesse funzionare. Il progetto è stato poi rinviato e sono usciti un best e un live di natura più ordinaria. Col passare degli anni e i festeggiamenti per il venticinquesimo anno della band ci siamo riavvicinati e abbiamo iniziato a lavorare mentalmente al nuovo album. E" stato a questo punto che "Too Much History" ha assunto una doppia valenza: quella di riportare in alto il nome del gruppo in attesa del prossimo disco e quella altrettanto importante di bilanciare il nostro passato nella nostra testa. L"influenza elettro e quella metal hanno sempre avuto la stessa forza dentro di noi ma adesso più che mai è fondamentale ricordarcelo per potere porci ancora meno limiti in fase di composizione.
Parliamo allora delle nuove canzoni presenti nella raccolta. La prima è "5 Millionen"..
"5 Millionen" risale a due anni fa e tratta il tema della disoccupazione in Germania che è arrivata a livelli storici. Odio questo atteggiamento da parte di molte persone di sottomissione nei confronti del governo attuale. Queste forme di paura sono molto pericolose perchè spesso alla base della formazione di focolai neo-nazisti. Se non ti piace qualcosa combatti per cambiarla. Questo è il messaggio della canzone.
Poi abbiamo "The Great Divide" che rimanda vagamente ai Prodigy..
Forse a causa della sua componente dance o delle influenze orientali ma non conosco bene i Prodigy e non saprei dirti altro in merito. "The Great Divide" è l"ultimo pezzo che abbiamo registrato in studio ma come ho risposto a tanti tuoi colleghi non rappresenta un punto di partenza per il nuovo album. E" una canzone che si addice alla perfezione al materiale di questa raccolta tanto che l"abbiamo inserita in entrambe le singole facciate. Il testo parla di quanto sia preoccupante la divisione tra le persone nella società di oggi. Sopratutto in Germania abbiamo sempre avuto problemi ad organizzarci e le istituzioni moderne non fanno altro che andare in questa direzione di caos organizzato.
Com"è nata invece la collaborazione con le Client ?
Ralf ha avuto l"idea di contattarle e Sarah ci ha raggiunto in studio in occasione di un concerto vicino Dusseldorf. Credo che "Der Amboss" rappresenti nel modo migliore la fusione tra noi e loro. Anche quando mi occupo di remixare delle songs altrui cerco sempre di fare in modo che ascoltando la nuova versione si possa capire che ci sono i Die Krupps dietro pur mantenendo il feeling dell"originale. Recentemente mi è successo con un pezzo dei newyorkesi Arsonists. Così è stato con "The Anvil" (il titolo della canzone dei Visage da cui proviene la cover) e "Pop Will Eat Itself" ("Ich Bin Ein Ausländer") che è un vero manifesto politico per quanto ci riguarda. Siamo totalmente anti-fascisti e pensiamo di avere la responsabilità e il potere – visto che il nostro messaggio arriva a tante persone insieme – di cambiare il punto di vista dei giovani e aiutarli a prendere la giusta strada.
Di cosa ti stai occupando adesso ?
In questo momento stiamo finendo la pre-produzione per il nuovo album che non ha ancora una data ufficiale di release. Intendo dire che sono passati dieci anni da "Paradise Now" e la cosa più importante credo sia il risultato e non se il disco uscirà sei mesi prima o dopo. In cantiere ci sono anche il progetto di un mini di remix e un dvd che potrebbe uscire alla fine di quest"anno. Con i Male stiamo lavorando ad un nuovo album mentre il progetto Dkay.com è fermo
Ce l"hai ancora con i Rammstein per la storia di "Tier" ?
Non ho niente contro ai Rammstein e al contrario sono felice di essere stato un loro precursore. Come spesso accade nella musica ci sono i pioneri che tracciano la strada e altri che colgono i frutti in seguito. Quando nel 1997 ho messo da parte i Die Krupps ho subito pensato che fosse il tempo che qualcuno prendesse il nostro posto e sono stati loro con innegabili riscontri economici. Abbiamo avuto una disputa legale perchè volevo che venisse riconosciuto che "Tier" fosse nient"altro che un rip off di "The Dawning Of Doom" e così è stato.

(parole di Jürgen Engler)

Die Krupps
From Germania

Discography
Stahlwerksynfonie (1981)
Volle Kraft voraus! (1982)
Entering the Arena (1985)
I (1992)
II - The Final Option (1993)
The Final Remixes (1994)
III - Odyssey of the Mind (1995)
Paradise Now (1997)
The Machinists of Joy (2013)
V - Metal Machine Music (2015)
Stahlwerkrequiem (2016)
Live Im Schatten der Ringe (2016)
Vision 2020 Vision (2019)
Songs From the Dark Side of Heaven (2021)