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Russia
Pubblicato il 31/03/2016 da Lorenzo Becciani

La Russia è un posto così vasto con molte culture differenti al suo interno. Chi sono gli artisti più interessanti al momento? Non necessariamente legati alla musica...
Sono una divoratrice di libri e ultimamente sono stata rapita da 'The House That' di Maryam Petrosyan. Ci sono diverse band che mi piacciono. Tra queste gli Aesthesys che fanno post rock, i Kubikmaggi e gli Ongkara.

Quanto si è evoluto il progetto in questi sei anni? Avete seguito una direzione artistica precisa?
Stiamo andando sorprendentemente bene nonostante non sia facile promuovere questo tipo di musica nel nostro paese. Non siamo mai stati ambizioni e la nostra musica si è evoluta in maniera naturale. Non abbiamo mai pensato di accontentare qualcuno. 'Belighted' ha rappresentato una novità per il movimento che ci ha accettato soprattutto per il fatto che ci siamo resi di conto di essere diventati sempre più heavy. Con 'Lighthouse' siamo tornati alle nostre radici legate alla musica da camera.

Dobbiamo considerare 'Lighthouse' come un nuovo inizio o un punto di arrivo?
Non è nessuno dei due. E' la logica continuazione del nostro percorso creativo. Ci sono riferimenti ad entrambi i dischi precedenti oltre ad introdurre nuovi elementi nella strada in cui stiamo camminando. Il prossimo album seguirà il medesimo approccio. La musica non dovrebbe rimanere ferma ma evolversi insieme alla personalità dei musicisti.

Che rapporto hai con Gleb Kolyadin? Come scrivete le vostre canzoni?
Il songwriting dipende da quanto e come riusciamo a vederci e lavorare insieme. Buona parte di 'Lighthouse' è stata composta remotamente con lui che mi mandava idee e io che componevo sopra quelle basi. Alcune idee sono state cambiate e altre sono rimaste uguali. In seguito abbiamo cambiato la struttura delle canzoni. 'Chalk And Coal' è nata da un estratto dei nostri incontri, un'ora al piano insieme ed è venuta fuori esattamente come potete ascoltarla sull'album.

Vieni da una famiglia di musicisti?
No ma devo comunque ringraziarli perchè mi hanno fatto ascoltare i Pink Floyd prima ancora che potessi rendermi conto di quanto erano grandi. Vengo da una famiglia povera e i miei genitori sono meno propensi all'arte e aperti di mente.

Hai dei ricordi particolari della tua infanzia?
A cinque anni, prima di andare a letto, invece di guardare i cartoni animati e senza sapere l'inglese cantavo le canzoni di 'The Wall'. Sono nata a Star City, il maggiore cosmodromo russo, visto che mio padre lavorare come ingegnere dei razzi. Ci siamo trasferiti in provincia e non avevo amici con cui condividere i miei interessi musicali.

Avete intitolato il vostro live 'From The House Of Arts'. Qual è il tuo concetto di arte?
Per me significa esplorare sè stessi e sviluppare costantemente. E' una specie di strumento per evolversi come persona e musicista, condividere i risultati e incoraggiare o ispirare altre persone a fare lo stesso. E' come dimostrare di essere loro amica e fare capire loro che non sono sole. Cerco sempre di abbattere i miei limiti, in qualunque ambito stia lavorando, sperimentando e uscendo dal mio territorio abituale. E' l'arte a darmi tutto questo.

Qual è invece la tua definizione di successo come artista e donna?
L'ambizione più grande è migliorare un po' questo mondo. Almeno fin quanto siamo capaci. Può essere una goccia nell'oceano ma se riesci a ispirare altre persone a creare qualcosa di bello, loro ne ispireranno altre e così via. Per me avere successo come artista significa avere un impatto sulle vite delle persone, ispirarle e incoraggiarle, aiutarle a trovare supporto quando sono in difficoltà. Come donna vale un pò la stessa cosa. Voglio essere un esempio. Essere forte abbastanza per mandare avanti la band, guadagnare quello che serve per vivere con un lavoro normale, imparare, evolvermi e trovare un'armonia in tutto quello che faccio. E' una crescita costante.

Quando avete iniziato a comporre le tracce dell'album? E' stato un processo più lungo rispetto agli altri?
Avevamo delle idee fin da prima che 'Belighted' venisse pubblicato ma direi che il novanta per cento dell'album è stato composto in un periodo molto breve di tempo. Abbiamo iniziato a lavorarci a luglio, registrato il pianoforte e gli archi a settembre, tutto il resto a ottobre e novembre e mixato il materiale a dicembre. Il 7 gennaio abbiamo consegnato l'album alla Kscope. E' stato un processo molto rapido, soprattutto paragonato a 'Belighted' che a livello di produzione ci ha portato via più di un anno. Ascoltando 'Lighthouse' puoi renderti facilmente conto che non è pulito come 'Belighted'. E' andato tutto bene grazie al nostro amico chitarrista Vlad Avy che ha messo tutto in ordine. Vive in Canada e quindi gli spedivamo ogni singolo passaggio dell'arrangiamento che stavamo registrando in modo che potesse allineare il tutto insieme e preparare le sessioni mixate per agevolare il nostro lavoro a Londra.

Dove avete registrato le varie parti? Vi siete ispirati a qualche album in particolare per la produzione?
Il pianoforte è stato registrato al Mosfilm di Mosca. E' uno studio famoso in tutto il mondo per essere stato scelto per la realizzazione delle colonne sonore dei più grandi film dell'era sovietica tra cui opere di Tarkovksij e Eisenstein. Gli archi sono stati registrati a San Pietroburgo, le voci e le percussioni a Londra, le chitarre a Toronto. Colin e Gavin hanno aggiunto le loro parti in Inghilterra e Mariusz a Varsavia. E' uno dei miei cantanti preferiti e non avrei voluto nessun altro per un pezzo così personale. Per il coro di bambini di 'Sleeping Pills' ci siamo rivolti ad un'insegnante del liceo. Non ci siamo ispirati ad album in particolare ma di sicuro abbiamo ascoltato molto i Porcupine Tree quando mixavamo le chitarre.

Cosa avete chiesto a Marcel van Limbeek?
Abbiamo eseguito il mixaggio tutti insieme e questo non è comune. Siamo stati seduti al suo fianco tutto il tempo ascoltando il lavoro e proponendo suggerimenti. Le voci sono più alte nel mixaggio rispetto a 'Belighted'.

Le vostre canzoni sembrano poesia in musica. Le liriche sono molto evocative e fanno viaggiare chi ascolta in un'altra dimensione..
Mi sono impegnata più del solito per le liriche. I versi nascono sempre in maniera naturale ma il mio obiettivo stavolta era renderli poetici e eloquenti. Credo sia importante quando si desidera trasmettere messaggi, storie e visioni. Non avendo troppo spazio devi essere sicura che le parole usate siano perfette sia semanticamente che foneticamente.

(parole di Marjana Semkina)

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From Russia

Discography
~ - 2012
Belighted - 2014
Lighthouse - 2016
The Bell - 2019